lunedì, novembre 12, 2007

Le canzoni scomode ed indigeste


LE CANZONI INDIGESTE

Siamo nel 1979.
Francesco Guccini scrive per i Nomadi una canzone dal titolo
DIO E’ MORTO
che ebbe a suscitare subito vivaci discussioni tra opposte opinioni
tanto che la RAI la censurò subito e non la trasmise mai.
Radio Vaticana fu di tutt’altro avviso e la trasmise varie volte tanto che venne suonata e cantata daI giovani nelle nostre chiese.
Nel marasma totale di questi giorni mi è ritornata in mente e, nonostante varie ricerche, non sono riuscito a trovare l’album in cui era stata inserita.
Forse è in Sicilia ma tenterò di trovarla nel web per poterla risentire; per ora ho solo le parole che qui sotto vi propongo perché possiate fare alcune riflessioni.
A distanza di quasi trenta anni c’è qualcosa di cambiato nel nostro Paese?
Se ognuno di noi ragionasse con il proprio cervello non credo che la risposta possa essere positiva, anzi, da quel che si vede e si sente, siamo arrivati in ogni campo al limite della decenza e, in quanto a moralità, siamo andati al di là del tollerabile.
La vita di tutti i giorni è divenuta assai difficile, una specie di belva che divora i propri figli che, appostata dietro ad ogni angolo è sempre pronta a sbranarci.
A che vale scoprire farmaci che ti allungano la vita se poi è proprio questa la belva che ti divora, a che vale rappresentarci giornalmente cose che non potremo mai avere, a che vale andare sui satelliti se non per poter spiare a proprio vantaggio il mondo intero.
Intanto ci sono milioni e milioni di persone che muoiono di fame e di sete, si costruiscono armi sempre più micidiali.
Noi ci limitiamo a fabbricare le mine antiuomo, le bombe a grappolo che vendiamo, distribuendole a tutti gli Stati, anche a quelli definiti “canaglia”.
C’è qualcuno che anche oggi uccide Dio ogni giorno.
DIO E’MORTO
Ho visto
la gente della mia età andare via
lungo le strade che non portano mai a niente,
cercare il sogno che conduce alla pazzia
nella ricerca di qualcosa che non trovano
nel mondo che hanno già, dentro alle notti che dal vino son bagnate,
dentro alle stanze da pastiglie trasformate,
lungo alle nuvole di fumo del mondo fatto di città,
essere contro ad ingoiare la nostra stanca civiltà
e un dio che è morto, ai bordi delle strade dio è morto,
nelle auto prese a rate dio è morto,
nei miti dell' estate dio è morto...
Mi han detto
che questa mia generazione ormai non crede
in ciò che spesso han mascherato con la fede,
nei miti eterni della patria o dell' eroe
perchè è venuto ormai il momento di negare
tutto ciò che è falsità, le fedi fatte di abitudine e paura,
una politica che è solo far carriera,
il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto,
l' ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto
e un dio che è morto,
nei campi di sterminio dio è morto,
coi miti della razza dio è morto
con gli odi di partito dio è morto...
Ma penso
che questa mia generazione è preparata
a un mondo nuovo e a una speranza appena nata,
ad un futuro che ha già in mano,
a una rivolta senza armi,
perchè noi tutti ormai sappiamo
che se dio muore è per tre giorni e poi risorge,
in ciò che noi crediamo dio è risorto,
in ciò che noi vogliamo dio è risorto,
nel mondo che faremo dio è risorto...

Caro Guccini
Di questi tempi Dio muore ogni giorno
ed è per questo che sta nel suo sepolcro.
Non gli dan tempo per risuscitare
perché in ogni ora, giorno, mese ed anno
c’è qualcuno che lo vuole ammazzare.
Ma nonostante tutto questo
Dio permane sempre in ognuno di noi.
Ed è per questo che non si deve disperare.
Domani, chissà, se non ci fosse in giro
un certo anomalo mortale
che crede d’esser lui l’Immortale.

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