Rispolverando questo noto sonetto "arrabbiato" di Cecco Angiolieri, vissuto circa tra 1260 e il 1313, ci si rende conto da chi il nostro beatissimo Premier abbia preso a modello e copiato alla lettera il proprio stile di vita.
Leggetelo e rileggetelo; poi traete le vostre conclusioni.
s'io fossi vento lo tempesterei.
S'io fossi acqua l'annegherei.
S'io fossi dio manderei il en profondo.
S'io fossi Papa sarei allor giocondo
tutti i cristiani imbragherei.
S'io fossi imperator sa' che farei?
A tutti mozzerei lo capo a tondo.
S'io fossi morte andrei da mio padre.
S'io fossi vita fuggirei da lui.
Similarmente farei con mia madre.
S'io fossi Cecco come sono e fui
torrei le donne giovani e leggiadre
e vecchie e laide lasserei altrui”.
Pare che il compianto Giorgio Gaber abbia proprio preso lo spunto da questo sonetto per comporre la sua contestatissima ballata
IO SE FOSSI DIO
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