mercoledì, agosto 26, 2009

Il trio vergogna

SE PRIMA ERAVAMO IN DUE

A BALLARE L’ALLIGALLI

ADESSO SIAMO IN TRE

A SCHIFARE IL MONDO INTIER

UN NUOVO TRIANGOLOOOOOOOO !!!!!

Berlusconi, Putin, Gheddafi

di male in peggio; anche cambiando l’ordine dei nomi lo schifo non cambia.

Il congiurato

scrive ieri su

su

L’UNITA’

LORSIGNORI

“La visita di Silvio Berlusconi in Libia il 30 agosto è oramai un appuntamento tradizionale della politica estera italiana.

Forse anche perché la vicinanza a Gheddafi è una vera e propria manna mediatica e, come è noto, il nostro premier ama l’attenzione della stampa.

Di certo il Cavaliere, incurante delle polemiche per la liberazione dell’attentatore libico di Lockerbie, volerà a Tripoli per celebrare il trattato siglato esattamente un anno fa a Bengasi.

E, dopo altri due giorni, Gheddafi festeggerà il quarantesimo anno del suo regime con l’autore di quella tremenda strage aerea come ospite d’onore ed eroe del giorno.

Si, imbarazzante.

Ma già in altre occasioni il nostro premier ha mostrato un certo coraggio in campo internazionale.

Basti pensare alla sua amicizia con Vladimir Putin, il capo incontrastato di un paese dove muore ammazzato in media un giornalista ogni trenta giorni.

Un’amicizia che, meno di venti giorni fa, lo ha spinto a precipitarsi ad Ankara per partecipare ad un incontro tra l’amico Vladimir ed il presidente turco Erdogan e propiziare, con la sua presenza, la riuscita dell’intesa sul gasdotto South-stream.

Al premier, non c’è dubbio, la Russia piace.

Un anno fa in Libia, poco prima di siglare l’accordo con Gheddafi, incontrò il vicepremier Serghei Ivanov.

Certo, c’era da affrontare la crisi georgiana e si era alla vigilia di un Consiglio europeo nel quale l’Italia avrebbe svolto il ruolo del principale difensore delle ragioni russe.

Ma c’era anche dell’altro.

Ne parlarono Berlusconi, Gheddafi e Ivanov in un vertice a tre.

Due mesi dopo Gheddafi andò a Mosca e offrì a Putin la possibilità di aprire una base militare a Bengasi (dove è più massiccia la presenza di imprese italiane), l’acquisto di armi russe per oltre due miliardi di dollari e, a Gazprom e Tafnet, una serie di licenze per lo sfruttamento di gas e petrolio.

E all’Italia ?

Oltre alle commesse per l’ENI e all’imbarazzante e tragica intesa sui respingimenti, ci abbiamo “guadagnato” una polemica con la NATO.

Gheddafi, infatti, si sentì in dovere di rendere pubblico un nostro “impegno” a non concedere all’Alleanza le nostre basi in caso di attacco contro la Libia.

Insomma, Washington seguirà con molta attenzione il viaggio di Berlusconi a Tripoli.”.

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