martedì, gennaio 27, 2009

La bufala di Berlusconi - 1




 

 Dopo la scomparsa di quell’onesta persona che rispondeva al nome di Mangano, condannato anche all'ergastolo per un duplice omicidio, viene a mancare all’ industrialotto rampante anche il famoso cavallo.

Certo un bene per noi poiché, strada facendo in politica, di questi tempi l’avremmo visto, parlo sempre del cavallo, praticare l’Aula di palazzo Madama nelle vesti di senatore.

Bestia più bestia meno che differenza fa ?

La storia si sarebbe ripetuta dopo la prima esperienza del cavallo di Caligola. 

 Ma certamente, senza più il suo amato cavallo, Berlusconi non poteva divenire, per dirla alla Italo Calvino, un “cavaliere inesistente”.

Riunione plenaria, per decidere il da farsi, delle teste più brillanti, tra le quali quella dello stesso premier ante trapianto e del povero  Bondi che pareva uno capitato in quel contesto  per puro caso, della corte di villa

San Martino con annesso mausoleo.

Dopo un lungo brainstorming – qualcuno all’inizio del raduno credeva che fosse il nuovo aereo di combattimento del capo da poco comprato - venne, sia pure con una certa riluttanza da parte dei fedeli servitori, raggiunto un accordo:

venne deciso di far arrivare dal ranch di Bush una bufala che, come tutti sanno, è un animale molto prolifico tanto che un secolo fa venne creato il detto secondo il quale

UNA BUFALA TIRA L’ALTRA.

Ci sarebbe voluta una certa continenza ma non fu così ed è questa, pertanto, la causa principale, poi ci vuole anche le physique du role – una faccia di palta o di tolla - per tirarle fuori  a getto continuo – uno sparapalle, per dirla alla sicula – e sparpagliale in giro “urbi ed orbi” dal padrone del ranch, anche stavolta per scimmiottare in tutto e per tutto il suo vecchio amico che da ex parrebbe abbia iniziato a coltivare camomilla.

Purtroppo sia a Roma – urbi – che a metà degli italiani – orbi fisicamente parlando  perché il resto del mondo sa già di cosa si tratti appena apre bocca per dirle – se le bevono tutte una dopo l’altra come se fosse un cordiale, cordiale si ma come una pugnalata alle spalle.

Il vento tira oggi a destra ma domani chissà !

Obama, così come la parabola delle “4 candele” ci insegna che la speranza deve restare sempre accesa.

 

 

 

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