sabato, gennaio 31, 2009

Cronache dal Parlamento europeo

NOTIZIE DAL PARLAMENTO EUROPEO

L’attuale governo ha tutto l’interesse a celare quanto avviene a Bruxelles in sede parlamentare.

Questa grave omissione fa da pendant ad una serie di notizie “truccate” su  molti temi, principalmente su quelli che riguardano direttamente od indirettamente le imprese del Premier nostrano che in prima persona le riporta solo parzialmente, nascondendo quello che gli reca incomodo.

Una fra tutte, alquanto recente, quella relativa all’aumento dell’IVA dal 10 al 20% sugli abbonamenti Sky.

E’ vero che c’è stata una sentenza che, censurando la diversità di trattamento ( regime IVA al 10% per Sky e 20 % per tutte le altre, Mediaset compresa), impone uno stesso trattamento fiscale per tutte senza tuttavia obbligare ad allineare anche Sky  al 20 %.

Anzi, da quanto trapelato, dopo la sentenza della Corte di Giustizia del Lussemburgo, la Commissione europea pare abbia suggerito non di aumentare l’IVA ma di abbassarla a tutte le altre per allinearle  al 10 %  di Sky.

Era, in buona sostanza, anomala la diversit

à di trattamento ed occorreva quindi eliminarla, punto e basta.

Ma al nemico Sky – così definito da Berlusconi a Fiorello appena passato alla concorrente – dopo tutto quello che il Premier nostrano, più strano che nostro, si è legiferato a proprio uso e consumo – occorreva dare una stoccata e c’è stata solo che di riflesso questa “penalizzazione” si è riversata di riflesso su tutti gli utenti di questa pay-tv ma a lui, nella qualità di padrone del popolo, può questo ed altro, anche di infischiarsi dei danni che procura ai suoi sudditi.

Allora, ritornando sul tema dell’informazione mancata, desidero provvedere io, riportando un articolo della Panzetti, parlamentare europea del gruppo socialista.

UNA VITTORIA PER I DIRITTI

L'Unione europea deve promuovere e proteggere con più forza i diritti fondamentali, se necessario anche sanzionando i Paesi membri in caso di violazioni gravi e persistenti.

Lo ha affermato il Parlamento europeo, dove una maggioranza composta da socialisti, liberali, verdi e sinistra unitaria ha sconfitto popolari e destre europee, adottando giovedì 15 gennaio la relazione di Giusto Catania sullo stato dei diritti fondamentali nell'Unione europea nel periodo 2004-2007. 
Nonostante l'Unione europea fondi la sua identità sulla promozione e la protezione dei diritti fondamentali, sono ancora troppi i casi in cui questi diritti sono negati o non sono adeguatamente tutelati nello spazio europeo.
Il Parlamento ha inoltre affermato che è dovere delle istituzioni, e in particolare della Commissione europea, compiere una valutazione dell'impatto degli atti legislativi proposti sui diritti fondamentali, specialmente in vista dell'entrata in vigore del Trattato di Lisbona che darà alla Carta europea forza vincolante.
Occorre assicurare un ruolo più forte dell'Unione europea nel monitoraggio del rispetto dei diritti sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali, rafforzando le capacità di ricerca e di valutazione dell'Agenzia europea per i Diritti fondamentali di Vienna, che deve poter controllare anche il rispetto dei diritti nei settori della giustizia e degli affari interni. 
Il Parlamento ha richiamato, a questo proposito, gli Stati membri e l'Unione europea al rispetto dei diritti fondamentali nella lotta al terrorismo, invitandoli a dare attuazione alle raccomandazioni contenute nella relazione parlamentare del 2005 sul prelevamento e il trasporto extragiudiziale di sospetti di terrorismo da parte della CIA sul territorio europeo.
A questo proposito, il Parlamento ha pure ripetuto il suo sostegno alla decisione di arrivare ad una chiusura del carcere di Guantanamo e ha fatto appello all'unione europea e ai governi dei 27 perché si rendano disponibili a trovare una soluzione per il problema dei detenuti assolti che non è possibile al momento rimpatriare.
La relazione ha denunciato con forza le violazioni e le discriminazioni di cui è vittima la minoranza Rom in molti Paesi europei, anche con riferimento al prelievo delle impronte digitali e alla schedatura su base etnica cui si è proceduto in Italia lo scorso anno, sulla quale il governo Berlusconi ha dovuto, in seguito, fare marcia indietro.
Il Parlamento ha poi dedicato un'attenzione speciale ai troppi casi di omofobia e di discriminazione delle persone sulla base dell'orientamento sessuale.

A questo proposito, nella relazione, si chiede con forza alla Commissione europea di avanzare una proposta legislativa per definire in tutti i Paesi membri sanzioni penali uniformi contro i reati legati all'omofobia, come si è fatto di recente per i reati di razzismo e xenofobia.

Con un emendamento, sostenuto da socialisti, comunisti, verdi e liberali, il Parlamento ha anche dato il suo sostegno all'iniziativa francese in sede di Nazioni Unite per la depenalizzazione dell'omosessualità nel mondo ed ha invitato gli Stati membri a concedere protezione a chi è perseguitato in Paesi terzi in base all'orientamento sessuale.
Un appello speciale è venuto dall'aula per il riconoscimento dei diritti delle coppie dello stesso sesso.

In particolare, il Parlamento ha invitato gli stati membri e la Commissione europea a fare uno sforzo maggiore in direzione del mutuo riconoscimento delle coppie dello stesso sesso e dell'eliminazione dei trattamenti discriminatori nei confronti delle coppie gay e lesbiche. 
Un richiamo importante è venuto dall'aula di Strasburgo in difesa della dignità delle persone lungo tutto l'arco della vita.

Il Parlamento ha infatti invitato tutti gli Stati membri dell'Unione europea a varare una legislazione in materia di testamento biologico, dando attuazione alla Convenzione di Oviedo sui diritti dell'uomo e la biomedicina, e garantendo ad ogni individuo il diritto a alla dignità, anche in fine della vita.
Infine, Il Parlamento ha rivolto una raccomandazione particolare per il rispetto dei diritti dei migranti, anche dei migranti irregolari, ricordandone il contributo prezioso alle economie e alle società europee.

A questo proposito, malgrado l'opposizione dei popolari e delle destre europee, il Parlamento si è espresso in favore della partecipazione attiva degli immigrati residenti di lunga durata in Europa alla vita politica a livello locale.
Grande attenzione anche alla tutela dei diritti fondamentali nel quadro della detenzione amministrativa degli immigrati irregolari nei centri di permanenza temporanea, da monitorare, secondo il Parlamento, tramite l'istituzione di un'autorità europea di controllo ad hoc e una relazione annuale dell'Agenzia europea per i diritti fondamentali di Vienna.
In questo quadro, l'aula ha invitato gli Stati membri a bandire la detenzione dei minori e dei richiedenti asilo e a concedere il diritto di accesso per le ONG all'interno dei centri. 
Quanto alla politica di rimpatrio degli immigrati in condizione irregolare, oltre a richiamare gli Stati membri al rispetto del diritto di asilo, l'aula ha ribadito che ogni provvedimento di espulsione deve essere valutato su base individuale, che le espulsioni devono essere effettuate nel rispetto dei diritti fondamentali e della dignità delle persone il rispetto dei diritti fondamentali deve essere una condizione necessaria nel quadro degli accordi di riammissione negoziati dall'Unione europea o dagli Stati membri con Paesi terzi.

Fabrizia Panzetti
16 gennaio 2009

 

 

 

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