venerdì, novembre 14, 2008

Le "frittate" del Cavaliere

L’ETERNA LOTTA INTERIORE
TRA
IL CONSCIO E L’INCONSCIO
che, a lungo andare, si trasforma però in una lotta spietata tra
LA COSCIENZA E L’INCOSCIENZA
Mi spiego meglio.
La prima affermazione parrebbe a prima vista un’antitesi
tra queste due parole, ma così non è perché entrambe fanno parte del nostro mondo psichico; guai se ce ne mancasse una delle due !
Nella nostra vita, infatti, abbiamo bisogno di entrambe e, se così non fosse, saremmo perduti, affonderemmo in una immobilità assoluta;
basti pensare che mentre il “conscio” ha dei limiti lo “inconscio” non ne ha, non ha regole restrittive da rispettare.
Corrisponde al vero, infatti, la circostanza che noi tutti compiamo la gran parte dei nostri gesti inconsciamente, senza pensarci su altrimenti ci fermeremmo; se, prima di iniziare a camminare, dovessimo pensare quale gamba muovere per prima sarebbe un vero guaio: rimarremmo fermi tutto il giorno non avendo una precisa cognizione su quale sia la mossa a noi più favorevole.
La seconda affermazione investe invece la nostra etica comportamentale.
C’è qui una palese antitesi tra i due termini.
Ognuno di noi può agire in un modo o nell’altro a seconda delle conoscenze acquisite e la capacità di percepire la vera realtà delle cose, frutto di un discernimento acquisito nella ricerca della verità; questo procedimento mentale determina alla fine dell’esame di ogni problema la scelta che si ritiene non solo la più equilibrata ma anche quella giusta.
In casi opposti, allorchè non vi è da parte di un soggetto la conoscenza “reale” dei fatti, cioè della loro verità, ci si comporta incoscientemente.
Tale situazione può essere determinata da due fattori; o :
- per pigrizia mentale più o meno congenita che impedisce di fare una seria analisi dei fatti;
- perché una falsità viene spacciata come verità.
Oggi la seconda ipotesi parrebbe prevalere sulla prima.
Per la qual cosa tocca alle persone di buona volontà l’impegno di ripulire l’aria che da anni ammorba la nostra Italia e far apparire a tutti il vero stato delle cose.
Anche Berlusconi vive ansioso l’interno duello tra la sua coscienza e l’altrettanto sua incoscienza.
Mi direte ma lui lo sa se racconta balle o no.
Qualcuno che lo ha conosciuto bene in tempi oramai trascorsi, Indro Montanelli, diceva di lui che di bugie ne raccontava così tante che alla fine ci credeva anche lui.
Un’autoipnosi !
Ma ne riparleremo quando, a breve, incomincerò a parlare del “plagio”.
Tra due giorni ci sarà il G20 americano e Berlusconi, dopo la “carineria” rivolta al Presidente eletto degli Stati Uniti per la sua vittoria elettorale sta da qualche settimane ponzando, tra una nuova bugia e l’altra, come presentarsi al cospetto dello ”abbronzato” e, soprattutto, cosa dirgli nel momento in cui se lo troverà davanti in carne ed ossa.
Altra gaffe ? Mahhhhh!
Ma la preparazione ……è difficile
Far prevalere quello che gli rimane della sua coscienza nei confronti dell’altrettanto sua incoscienza, aumentata a dismisura in questi ultimi tempi..
Una lotta epocale che lo sta struggendo.
Quale delle due vincerà ?

Ma intanto sta girando e rigirando le sue precedenti “frittate”.
“Temo un'escalation di contrapposizione tra Federazione russa e Usa.
Sono convinto che Stati Uniti e Ue siano i pilastri del sistema atlantico, e che gli Usa abbiano il diritto a difendersi da ciò che ritengono sia una minaccia alla loro sicurezza”.
Tanto a meno di 24 ore dagli allarmi apocalittici lanciati a Smirne, Silvio Berlusconi torna a interessarsi di diplomazia internazionale e, ovviamente, lo fa a modo suo. Mercoledì scorso, durante l’incontro con l’omologo di Ankara, il premier turco Erdogan, Berlusconi era entrato a piedi uniti sulla questione dello scudo antimissile che gli Usa vogliono costruire in Polonia e Repubblica Ceca, contro il volere di Mosca che, «per difesa», minaccia di installare missili Iskander nell’enclave baltica di Kaliningrad, a cavallo tra Lituania e Polonia.
Una bella banderuola che batte a favore del vento che tira in quel preciso momento.
E’ questo il leit motiv della politica estera italiana e null’altro.
Si vede che il subcosciente berlusconiano ha ritenuto come la “carineria” rivolta ad Obama altro non fosse che una “cretineria”, una delle tante battute spiritose fuori luogo che spesso escono dalla bocca del nostro maleamato premier.
BoKassa mia statte zitta dovrebbe ripetersi mentalmente in continuazione ma i suoi freni inibitori sono oramai alquanto logori.
Ma che c’entra Bokassa ?
C’entra, sì che c’entra !
Qualche nostro ministrucolo è riuscito ad affermare che Berlusconi ha molte “cose” in comune con Obama !
Non ho capito se questa “battuta” fosse un elogio per Berlusconi ovvero un’offesa per Obama; questo dubbio , nonostante le più accurate ricerche riguardanti la vita e la personalità di questi due personaggi per trovare quali fossero le loro “doti comuni”, non sono riuscito a dissiparlo.
Ma la ricerca mi ha fornito un risultato per certi versi del tutto impensato; scusatemi il paragone, un po’ come gli scienziati che nel corso di una ricerca mirata a scoprire i rimedi per una malattia si imbattono in un certo momento in qualcosa di diverso altrettanto utile per l’intera umanità.
Io sto con i piedi per terra ma qualcosa che aiuti gli italiani a meditare seriamente su certe cosucce nostrane l’ho trovata.
Dopo la batosta subita dal PDL nelle recentissime elezioni relative alla Provincia Autonoma di Trento si è detto che l’esito di questo voto non ha alcuna importanza – la vecchia storiella della volpe e l’uva irraggiungibile – perché si tratta di elezioni locali.
Però se avessero vinto loro staremmo ancora commentando la sconfitta vergognosa del centrosinistra.
Per loro una eventuale vittoria nel comune lombardo di Montarone (LC) con 33 abitanti sarebbe stata una vittoria eccezionale e, quindi, cosa ci vanno a raccontare.
E Bokassa ? Dimenticavo.

Ma i due personaggi hanno entrambi un’altra cosa in comune:
l’ammirazione nei confronti di Napoleone.
Bokassa perché, prima di autoproclamarsi imperatore, era un colonnello dell’esercito francese che combattè contro il nazismo, Berlusconi perché ammira la “grandeur”di quel personaggio che sbucato dal nulla diventò il padrone assoluto della Francia: un po’ è la sua storia ancora non del tutto compiuta; manca ancora il finale.


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