giovedì, novembre 06, 2008

Così parlò Paolo Guzzanti

Come si diventa ministri ?
UN PREZIOSO SEGUITO AL MIO
“DE SENECTUDE”

Dopo aver detto la sua su questa tematica, Barbacetto dà la parola a Paolo Guzzanti, pubblicando sul suo sito un post scritto da quest’ultimo sul proprio.
Paolo Guzzanti, ritorna tra noi !
scrive a sua volta Marco Travaglio all’assai noto giornalista
- prima che si arruolasse in Forza Italia, entro il cui recinto fanno strada solamente…..-
Beh leggete quanto scrive Paolo Guzzanti e capirete.
Così Barbacetto introduce lo scritto di quest’ultimo.

Lasciamo parlare un giornalista-parlamentare ben informato sui fatti, scrive Barbacetto, cioè Paolo Guzzanti:

«Parliamo di un principio.
Vedo che un gruppo di pasdaran seguita a far finta di non capire, o forse non capisce davvero. il punto, l'unico punto che conta (e lasciamo perdere la Carfagna, facciamo finta che non esista) è: è ammissibile o non ammissibile, in una democrazia ipotetica, che il capo di un governo nomini ministro persone che hanno il solo e unico merito di averlo servito, emozionato, soddisfatto personalmente?
Potrebbe essere il suo giardiniere che ha ben potato le sue rose, l'autista che lo ha ben guidato in un viaggio, la meretrice che ha ben succhiato il suo uccello, ma anche il padre spirituale che abbia ben salvato la sua anima, il ciabattino che abbia ben risuolato le sue scarpe.
Non importa in che modo.
Non importa il sesso.
Importa un principio, uno solo: è lecito, è tollerabile, è accettabile in via ipotetica e non qui in Italia ma sul fantastico pianeta di Zorbador che il primo ministro faccia ministro e segretario di Stato il pescivendolo che gli ha fornito le migliori triglie, il medico che lo ha tirato fuori da una brutta polominte, la maestra di piano dei suoi figli, l'antennista della sua televisione di casa, e così via.
Affrontiamo per favore il solo problema generale, che è quello che ho già indicato: è lecito o non è lecito che si faccia ministro in uno Stato immaginario e anzi in un Pianeta di un'altra costellazione, una persona che ha come suo merito specifico ben soddisfatto il capo del governo?
Sì o no?
Lasciamo perdere per favore, il caso di una povera ragazza, ministro per caso, insultata da un'energumena su una piazza piena di loschi figuri.
Lasciatela in pace.
Fate con me un passo avanti alla maniera dei classici greci: dibattiamo solo sul principio.
E' lecito o no?».
(dal blog di Paolo Guzzanti

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