Soldi falsi nel Comasco, la Finanza lancia l’allarme
Boom del fenomeno da inizio anno
Boom del fenomeno da inizio anno
La Guardia di Finanza lancia l’allarme:
«Attenti agli euro falsi».
E non solo, a dir la verità.
Si è infatti conclusa in queste settimane una lunga indagine, partita dall’estate del 2007, successiva alla scoperta in dogana sul treno che da Milano andava a Basilea, di un corriere con nascosti in un bagaglio a mano fogli di carta filigranata con la dicitura “100 dollari” e un involucro contenente inchiostro cangiante di colore viola. L’operazione “Benjamin” - così è stata denominata - si è conclusa di recente dopo aver investito delle indagini anche il nucleo di polizia valutaria.
Alla fine sono state emesse sette ordinanze di custodia cautelare nei confronti di un 55enne di Chieri, un 49enne di Torino, un 42enne, un 50enne, un 61enne e un altro 51enne di Roma, più una 36enne venezuelana.
L’accusa nei loro confronti è associazione a delinquere finalizzata alla falsificazione di banconote straniere (?! l’euro è la moneta ufficiale di quelle nazioni aderenti all’area dell’euro e non può essere considerata da noi come “straniero”) e alla fabbricazione e detenzione di filigrane destinate alla contraffazione della stessa valuta.
Arrestato anche il corriere bloccato in dogana da cui le fiamme gialle di Como fecero partire l’indagine.
Sono state 1.500 le banconote falsificate sequestrate.
Ma, come detto, la guardia di finanza lancia il grido d’allarme anche per quanto riguarda gli euro falsi in circolazione sul territorio.
Dall’inizio del 2008, nella sola provincia di Como, sono state scoperte 349 banconote riconosciute come false per un totale di 19.410 euro. Il dato che emerge è che il taglio preferito è quello da 20 euro (153 banconote con una percentuale del 44%), seguito da quelle da 100 euro (92 banconote, il 26,3%), dal taglio da 50 euro (91 banconote, con una percentuale del 26%) e dai 200 euro (13 banconote, 3,7%).
La finanza segnala anche che «i luoghi prescelti per mettere in circolazione i biglietti falsi sono risultati, quasi sempre, quelli dove viene usato più spesso denaro in banconote di diversi tagli da parte di molte persone contemporaneamente». Ovvero uffici postali, banche, centri commerciali e case da gioco.
Le Fiamme Gialle indicano anche come riconoscere le banconote autentiche:
«Sono quattro le regole base: toccare, guardare, muovere, controllare».
«La stampa a rilievo - specifica la finanza - è presente in diverse aree delle banconote genuine, ad esempio nelle cifre indicanti il valore nominale delle banconote e nei motivi architettonici delle finestre e dei portali, ed è facilmente percepibile al tatto. Inoltre, lungo i bordi delle banconote da 200 e 500 euro sono stati inseriti speciali elementi tattili ideati per i non vedenti». Inoltre, tenendo la banconota in controluce è possibile vedere la filigrana e il filo di sicurezza microscritto.
Muovendo le banconote si vede invece sul fronte la banda argentata alternarsi tra il simbolo dell’euro e il valore nominale, mentre sul retro è presente una banda che cambia colore.
Mauro Peverelli
COMMENTO
Questa è una notizia di cronaca relativa ad un fenomeno circoscritto in una determinata area territoriale.
Ma ho la netta sensazione che questo fenomeno interessi tutta l’Italia e che sia di proporzioni alquanto vaste relativamente al quantum spacciato.
Ho ritenuto, tuttavia, di pubblicare questo articolo perché il giornalista che ha redatto l’articolo si è premurato di fornirci alcuni accorgimenti cui ricorrere per evitare fregature da parte di personaggi senza scrupoli.
E, purtroppo, nei campi più svariati, l’Italia è piena zeppa di malfattori di variopinto tipo; anche persone considerate “per bene” ma che in punto ad onestà hanno solo l’apparenza ma non la sostanza.
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