domenica, aprile 13, 2008

Le bugie hanno le gambe corte come quelle del cavaliere

GRAZIE APPALTONE
Il mio amico “appaltone” è appassionato di politica ed un ottimo ricercatore di vecchie storielle berlusconiane che gran parte del popolo italiano dimentica facilmente o fa finta di nulla perché lo crede simile a loro.
Un incallito bugiardo, come ci raccontava Indro Montanelli,
E senza una buona memoria cade spesso in contraddizione con se stesso.
Al riguardo esiste una letteratura ed il nostro “appaltone” se l’è cercate una ad una.
Qui di seguito troverete le balle raccontate da Berlusconi in merito ad Antonio Di Pietro.
Il nostro Pinocchione giura e giurando nega d’aver proposto a Di Pietro un posto di ministro nel suo governo.
DOPO AVER LETTO QUESTA STORIA PROVATE A DEFINIRE QUELLO CHE OGGI SI RIPRESENTA COME PALADINO DELLA LIBERTA’ E DELLA DEMOCRAZIA PER LA QUINTA VOLTA.
SE FOSSE UNA PERSONA SENSATA SE NE ANDREBBE A GODERE LE SUE RICCHEZZE FUORI DALL’ITALIA CHE NON NE PUO’ PIU’ DELLE SUE…..CHIAMIAMOLE STRAVAGANZE.

The Silvio Horror Show
-.-.-.-.-.-.-.-.
"Io ho orrore di Di Pietro e lo dico chiaro e forte.
Mi fa orrore chi non ha rispetto per gli altri e rovina le persone sbattendole in galera quando sono innocenti.
Io ho paura di gente così"
(Silvio Berlusconi, Radio Anch'io, 27 febbraio 2008) "Grazie, ma preferisco continuare il mio lavoro in Procura.
Molti auguri'.
Poche parole e Antonio Di Pietro ha definitivamente confermato il suo rifiuto ad entrare nel governo Berlusconi come ministro degli Interni. Sceso a Roma in gran segreto, il magistrato ha incontrato Berlusconi nello studio dell'avvocato Previti. Due ore di appelli, di lusinghe.
Niente da fare.
Un po' perché il Pm più amato dagli italiani vuole stare alla larga da impegni politici, un po' forse perché non vuol rischiare l'immagine, dato che proprio lui firmò l'ordine di cattura contro Paolo Berlusconi e proprio lui conduce l'inchiesta sullo scandalo Lentini.
Certo è che il suo rifiuto significa una brusca battuta d' arresto sulla via del nuovo governo.
Il Cavaliere, che aveva speso tutto il suo charme per corteggiare il giudice, ieri sera appariva abbattuto: 'La strada è in salita, non ne esistono in discesa.
Una rosa di nomi per il Viminale? Non ci sono rose, ma solo spine'..."
(cronaca del Corriere della Sera, 8 maggio 1994) "Sarebbe giusto che un uomo con le qualità di Di Pietro le facesse valere sulla scena politica.
La sua discesa in campo potrebbe essere una buona cosa.
La sua ansia moralizzatrice è patrimonio di tutti e potrebbe essere utile al Paese.
I miei giornali, le mie tv, il mio gruppo sono sempre stati in prima fila nel sostenere i giudici di Mani Pulite"
(Silvio Berlusconi dopo le dimissioni di Di Pietro dal pool di Milano, Ansa, 8 dicembre 1994).



Nessun commento: