lunedì, aprile 28, 2008

Bella ciao ciao ciao.......

Sul collo un carciofo non una testa
Una mattina mi son svegliata O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao…
ma il sindaco di Alghero, candidato eletto e rieletto per quella specie di ectoplasma – definizione dello stesso suo presidente Berlusconi – che era Forza Italia ha posto il suo
VERBOTEN
alla banda comunale di suonare per la ricorrenza del
25 aprile
questa canzone partigiana.
L’esempio parrebbe a prima vista del tutto spropositato ma che differenza fa tra il proibire in tempo di pace la esecuzione musicale di una canzone della Resistenza ed il divieto assoluto di ascoltare in Italia, durante il fascismo, la clandestina Radio Londra, l’unica emittente che, in italiano, aggiornava più volte al giorno sullo stato dell’avanzata delle truppe di liberazione, oramai nostre alleate.
DUM DUM DUM DUM
era il segnale d’inizio della trasmissione e tutta l’Italia ascoltava , a toni bassissimi, le novità; si rischiava la pelle, perché per chi veniva colto in flagrante all’ascolto era prevista la pena di morte.
Allora avevamo il nemico in casa nostra che spesso veniva informato attraverso delazioni dei repubblichini; non ci si poteva fidare neanche dei vicini.
Oggi ancora un divieto di stampo fascista, lesivo di ogni libertà pur in piena vigenza della nostra Costituzione.
Perché divide è stata la giustificazione sindacale;una siffatta giustificazione basata solamente sulle sue opinione politiche di parte, e che parte, altro che Popolo della Libertà !
Giustificazione rivelatasi del tutto infondata come dimostra la circostanza che il corteo non ufficiale ben 2000 persone l’hanno cantata a squarciagola e dei giovani musicanti l’hanno accompagnata a tutto fiato.
Il corteo ufficiale era invece muto e di tanto in tanto la banda municipale suonava qualche marcetta “innocua” che non “divideva”, forse anche I Pompieri di Viggiù in omaggio al sig. Bossi, il padrone di Berlusconi.
Una bella testa, a carciofo, emblema della chiusura ad ogni istanza che provenga al di fuori della sua cultura politica.
Era prima così

Ed ora ecco come è cambiato

Però, riflettendoci su, non posso che ammettere come il nostro sig. sindaco, dica la verità nell’affermare che “Bella Ciao” sia una canzone che divide; dove sto, invece, in pieno dissenso è nello stabilire chi divide.
Le 2000 persone che, ripeto, in un corteo alternativo- quello ufficiale era formato da un ben misero, non solo numerico, “manipolo” di persone - l’hanno cantata festanti a squarciagola ed i giovani musicisti spontaneamente riunitisi per accompagnare i contromanifestanti hanno dato fiato ai loro strumenti con entusiasmo non ce l’avevano con nessuno.
Non è accaduto nulla e ciò non ha fatto altro che testimoniare come l’ infelice determinazione del diniego trova radici nella sua concezione politica alquanto ristretta e non in quella dei suoi amministrati.
Probabilmente, a mio parere, sembra che in questa occasione il sig. Tedde abbia di molto valicato i limiti entro i quali poteva legittimamente esercitare il suo divieto.
Una celebrazione civile, eletta a
FESTA NAZIONALE
degradata a sagra paesana.
A me pare che, nella specie, possa integrarsi un bel “abuso di potere”; ho chiesto conforto su questa mia idea a penalisti di fama ed a qualche magistrato.
Se si sarà tutti d’accordo un bel esposto non le verrà negato.
Divide, Bella Ciao, ma chi:
i fascisti dagli antifascisti,
i razzisti dagli antirazzisti
gli squadristi dalla gente che gode della democrazia dell’Italia repubblicana, avendo nel cuore la riconoscenza per tutti coloro che hanno combattuto, perdendo la vita, per poterla riavere dopo un nefasto ventennio fascista.
L’unica possibile attenuante per questo sindaco è il credere che il periodo in cui si lottò contro la furia nazista non sia mai esistito, che le hanno raccontato delle favole, Dell’Utri in testa, ma ci si può fidare di un pregiudicato ?
Non tutte le piante nascono e crescono dritte, ce n’è molte che diventano storte col tempo perché rifiutano di assorbire i raggi del sole e si avvizziscono anzitempo.
Ricordo a tutti coloro che la pensano come il sindaco Tedde ed allo stesso che se, presi in tempo, c’è la possibilità di riabilitarsi.
Mai dire mai per riconquistare quei valori etici e morali che hanno mosso le azioni dei nostri patrioti partigiani.

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