giovedì, febbraio 21, 2008

Comincia l'avanspettacolo elettorale

L’ARTE DI ARRANGIARSI
CON MOLTA FANTASIA
Prima parte

Del cavaliere si può dire di tutto e di più ma non si può di certo negare che non abbia, nel bene e nel male, una innata fantasia creativa in ogni campo ma, in maniera particolare, in quello delle bugie.
Non passa giorno che non dia prova di questa sua inimitabile dote al mondo intero che, naturalmente, lo apprezza in maniera tale da non trovarsi esempi similari in favore di altri suoi simili.
Anche al polo Nord, alla sola pronuncia del suo nome, i pinguini infreddoliti incominciano
subito a sbattere in segno di giubilo le loro ali; tutti tranne uno,

che si atteggia ad indifferente, avendone già viste, lui, di cotte e di crude.
Aggrovigliandosi le budella per l’invidia del viaggio elettorale di Veltroni, ecco che il nostro personaggio riesce a partorire un’idea geniale, da uomo-spettacolo qual è stato diversi anni addietro.
Perché non formare una compagnia teatrale, si è chiesto, e con questa fare il giro di tutti i teatri italiani in maniera da poter portare a tutti, anche negli angoli più remoti dell’Italia da far rialzare, il mio messaggio risanatore studiato appositamente per creare il bene di tutti gli italiani ?
Pensa:
io, il Silvy la dà a Ber, senza il lusconi in quanto orpello inutile e da molti dissacrato, assumerei, come da mia decisione irrevocabile, il ruolo di capo comico che, per chi non lo sapesse, nel varietà è l’attore principale, quello che lancia le battute, balla il tip tap, ed anche canta se gli rimane ancora un po’ di fiato in gola: ahhhh se non avessi messo su pancetta, si rammarica !
E’ già col fiatone al solo pensarci.
Detto fatto; arruola i suoi che in questi ultimi anni si sono particolarmente distinti a far ridere a crepapelle gli spettatori al solo vederli in faccia e poi con Bonaiuti, l’uomo con la testa basculante in perenne segno di diniego in ogni trasmissione televisiva quando parlano gli altri, potrei anche fare la scena del ventriloquo col pupazzo parlante che poi non fa altro che dire sempre quello che dico io.
Come balletto, rimurgina, potrei portarmi dietro la rossa – ma le farei prima, a scanso di equivoci, tingere i capelli in nero – anche se puzza un po’ di pesce imbalsamato - e le altre nostre damigelle che i miei truccatori di fama mondiale riusciranno a trasformare in giovincelle – ve la immaginate il successo della Brichetto in Moratti e di Formigoni, mentre ballano il can can; pardon se non sbaglio, nonostante la sua voce bianca, mi sembra che sia un uomo.
Poi AN con tutti i suoi uomini, meno La Russa, altrimenti alla sua apparizione tutti gli spettatori scapperebbero via per la paura, a fare le statuine ed infine i leghisti a rappresentare il coro che canta, su direzione di Bossi, le canzoni della mala milanese, per esempio come la se ciama quella dell’Ornella – Ornella chi si chiedono i figuranti – ma la Vanoni, ciusca. Per far esempio, quella che fa:
Ma mi, ma mi, ma mi,
quaranta dì, quaranta nott,
A San Vittur a ciapaa i bott,
dormì de can, pien de malann!...
Ma mi, ma mi, ma mi,
quaranta dì, quaranta nott,
sbattuu de su, sbattuu de giò:
mi sont de quei che parlen no!

Ma qualcuno osserva al signor capo comico che forse è meglio far cantare
la gagarella del Biffi Scala”.
Perché la Scala la conosce tutto il mondo mentre il San Vittur potrebbe portar male nel caso in cui qualcuno potrebbe, urlando, invitarla di andarci subito perché è quella la sua vera casa, anche se circondariale.
Caspita, dimenticavo il Gasparri, anche se su di lui coltivo da tempo un pensierino un tantino negativino e vorrei escluderlo dalla tournè perché se qualcuno gli rivolge qualche domanda risponde sempre dicendo solamente il suo anno di nascita; che figura mi farebbe fare ma, ripensandoci bene, come potrei lasciarlo a casa ed escluderlo dallo spettacolo ?
Qui da solo chissà che pasticci combinerebbe !
Me lo debbo trainare dietro anche per due buoni motivi: il primo perché mi ha confezionato una legge sulle TV a mia misura e l’altra perché potrebbe avere nello spettacolo, in coppia con Matteoli, il ruolo di quello che fa il fatidico passo avanti ad imitazione dei fratelli De Rege al celebre comando del “vieni avanti cretino”.
Scherzo ovviamente ma dove potrei poi trovare, se l’escludessi, il servo sciocco di goldoniana memoria.
Dopo molti preparativi la troupe parte con il jet da combattimento appena comprato dal capo; prima tappa Napoli, la patria delle sceneggiate e di Pulecenella.
segue



Nessun commento: