presso
i tanti
CAFFE’ SICILIA
disseminati in tutta la
I^ chiaccherata
Le discussioni si fanno sempre più animate da quando sono stati comunicati i nomi dei concorrenti alla carica di Governatore ma, soprattutto, hanno tenuto per molto tempo banco i molti episodi che hanno caratterizzato la scelta del nome del candidato della destra: Miccichè, Prestigiacomo, Lombardo ?
Infine la scelta, com’era immaginabile, è caduta su quest’ultimo nominativo dopo che il capopolo ha rabbonito il suo ex sottosegretario ed ex viceministro con la promessa di una elezione sicura al Parlamento con il ticket di un fantomatico ministero, quello per il Mezzogiorno.
Il Mezzogiorno significa nella lingua italiana molte cose tra le quali ben due che con la geografia non hanno nulla a che fare.
Per mezzogiorno, nella stragrande maggioranza dei casi significa:
- sedersi a tavola per consumare il pasto principale della giornata;
- e per i meridionali in particolare, continuamente beffati soprattutto dai loro stessi corregionali, il riversare per lo sviluppo del Sud Italia, rimasto da sempre al di fuori di ogni piano di rilancio anche industriale, dei fondi ammontanti inizialmente a 1000 miliardi di lire (fate voi il conto sul valore attuale di quella somma) in una Cassa aperta nel 1950 per volere di Alcide De Gasperi, capo del governo di estrazione democristiana.
Nobili fini senza dubbio alcuno ma quest’uomo politico, cui l’Italia del dopoguerra deve molto, venne tradito dai suoi stessi colleghi di partito che dei soldi ne fecero un altro uso, tanto che la Cassa in parola venne abolita nel 1984 perché divenuta una vera e propria tavolata di molti imbroglioni, di un certo color bianco balena, sulla quale si sono ben pasciuti, ripristinando per di più dei veri e propri potentati in collusione con persone che con la politica non avevano nulla a che fare.
Nel 1986 al suo posto si creò l’Agenzia per la promozione dello sviluppo del Mezzogiorno, soppressa a sua volta nel 1993.
La causa di questi scioglimenti è talmente lapalissiana che non merita ulteriori precisazioni.
Oggi per rabbonire il Miccichè cosa vuol fare il Berluska ?
Ripristinare un ministero che nel primo dopoguerra aveva certamente un senso ma che oggi, dopo i precedenti di cui sopra, diventa una chiara dimostrazione di come per questi personaggi lo sperpero del denaro pubblico è solamente un mezzo di propaganda ai fini elettorali.
Ha piazzato il capo i suoi calibri al posto di comando per poter sfruttare il voto siciliano al solo scopo di ottenere, col relativo premio, la maggioranza al Senato (10 senatori in più almeno è il suo calcolo).
Per il resto della Sicilia se ne fotte altamente, tranne che per il suo medico personale, il sindaco di Catania Scapagnini che in pochi mesi ha portato il suo comune alla bancarotta.
Si incomincia a rivede all’orizzonte la nascita dell’idea del Ponte ma i soldi, quand’anche ci fossero ma non ci saranno mai, da dove li prende e, nell’ipotesi che li trovi, in che mani finiranno ?
Il cerchio si apre e si chiude all’istante, ci siamo capiti ?
Impregilo docet.
Indirettamente con la situazione siciliana entra in campo anche il nome del futuro ministro berlusconiano per le Infrastrutture; vuoi vedere, si dicono gli amici del bar, che verrà nominato ancora una volta quel tal LUNARDI che per prima dichiarazione che fece da ministro fu quella che
“CON LA MAFIA BISOGNA CONVIVERE”
Stava per riaccendersi la discussione ma, essendo già molto tardi, si stavano chiudendo le serrande del locale ospitante; ogni altra considerazione viene quindi rimandata al giorno successivo.
segue
Nessun commento:
Posta un commento