Sant’Agata
Patrona di Catania e della sua Arcidiocesi
Il “fercolo”, alias a “vara” – la bara – con la reliquia del busto, verrà portato, come da tradizione, in processione
per le vie della città per un giorno intero ed in molti pregheranno la loro Santa, in quanto l’occasione è propizia, affinchè una volta per tutte, faccia in modo che il buco rosso, anzi il baratro in cui sono precipitati i conti comunali siano d’ora innanzi da amministrazioni competenti al di là degli interessi personali dei singoli, sindaco in testa con il contorno di tutti gli assessori.
E, perché no, spingendo lo sguardo verso il futuro oramai, vista la situazione, molto ma molto prossimo, dia a tutti i cittadini quel raziocinio necessario per scegliere degli aspiranti amministratori onesti e competenti, atteso che quelli eletti nelle ultime elezioni amministratori hanno portato Catania sull’orlo del fallimento.
Oramai il
“LIOTRO”
l’elefante, simbolo della città, barrisce notte e giorno nel vedersi sommerso da enormi debiti da un lato e dall’altro aggredito dal progressivo avanzare della mafia nel gestire anche i più piccoli affarucci, quali per esempio, lo spettacolo pirotecnico dedicato alla Patrona.
E su questo episodio c’è la Procura che indaga, specialmente su una nota famiglia, anch’essa santa ma non agata ma paola.
Ma la Procura indaga anche su alcuni tentativi di celare il buco di
UN MILIARDO di EURO
attraverso la creazione di una società privata, la
CATANIA RISORSE ,
cui vennero trasferiti molti immobili pubblici che avrebbero dovuto costituire le garanzie per le banche onde indurle a fornire nuovi crediti.
Ritorniamo ai conti catanesi più che disastrosi, non più azzurri come i fondi regalati – ma erano soldi nostri - al suo medico Scapagnini alla vigilia delle elezioni amministrative, ma più rossi che mai.
I maggiori creditori:
-l’Enel , creditore di decine e decine di milioni di euro, ha staccato l’erogazione dell’energia, destinata alle aree pubbliche, in molti quartieri ed anche in alcune vie centrali, come per esempio corso Italia.
- Poste Italiane, creditrice di 7 milioni di euro, hanno sospeso l’invio delle raccomandate del Comune, comprese le notifiche degli atti dell’Ufficio del Giudice di Pace e delle contravvenzioni per violazioni del Codice della Strada e così via.
- Telecom vanta un credito di 7 miliardi di euro e sta ancora pazientando.
- gli addetti ai servizi sociali delle cooperative di assistenza agli anziani, attendono da circa un anno il pagamento degli stipendi, e, ciò nonostante continuano il loro lavoro.
Aggiungiamoci inoltre
le buche nelle strade, mai rattoppate per esaurimento dei fondi, aumentano di giorno in giorno la loro superficie.
Bel sindaco che si sono scelti: Umberto Scapagnini di Forza Italia, medico personale di Berlusconi, tenuto in piedi anche da Lombardo, Presidente della Provincia, leader del MPA e dll’UDC.
Quando la nave affonda i topi scappano; ed è proprio quello che Scapagnini si accinge a fare, tanto che ha già pronto il suo piano di fuga ….dalle proprie pesanti responsabilità.
Si presenterà, a quel che dice, come candidato ad un seggio al Senato “ da dove continuerà a servire la città”.
Beh, non c’è che dire, una bella faccia di m…a !
Povera Catania ! Un bel “de profundis”, non c’è che dire, per quella che un tempo era denominata la Milano del Sud, anche se oggi Milano…ma non voglio sconfinare.
Ha portato Catania alla bancarotta e tutti lo sanno; ma, statene certi, con qualche artifizio riuscirà ad andare a Roma per evitare, così, di finire la sua carriera di politico nelle patrie galere.
Le banche non concedono più crediti al Comune , nonostante che l’Amministrazione comunale, attraverso il sotterfugio della creazione di un ente denominato “CATANIA RISORSE”, avesse costituito un bel fondo a garanzia costituito da 14 immobili in maniera da dare “tranquillità” alle banche.
Si scopre però che vi era una società interessata all’acquisto degli immobili: la società immobiliare
ITALEASE
di tal
DANILO COPPOLA
Persona affidabilissima tanto che, sia pure per altre faccende, venne in seguito tratto in arresto.
Berlusconi, con tutta la sua troupe ed i suoi giornali, tanto loquace quando gli conviene in questa occasione sta zitto.
Ma con la faccia che anche lui si ritrova, sono certo che andrà a Catania, in soccorso del suo medico che gli dona salute ed energia, a fargli la chiusura della campagna elettorale.
Questa è oggi quella parte d’Italia pendente a destra.
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