che fanno intendere come sia caduta in basso, per stile e contenuti, assieme a molte trasmissioni provenienti da canali TV pubblici e privati, anche un certo tipo di informazione a mezzo stampa portata avanti da alcuni personaggi che si interessano di politica o che la professano in prima persona.
L’esempio l’abbiamo avuto anche in passato e nostro malgrado recepito sic et sempliciter , quale fosse una pesante eredità che oggi, nonostante il tempo oramai trascorso, non riusciamo più a scrollarci di dosso.
Nel frattempo questo fenomeno si è notevolmente dilatato sì da rappresentarsi in dimensioni talmente enormi da condannarci a subirlo nella sua piena interezza, anche l’odioso spettacolo, divenuto oramai una prassi quotidiana, rappresentante volgari scene di aggressioni sia verbali che scritte nei confronti di alcune persone ben individuate.
Spettacolo questo che non rifugge dal rappresentarsi anche nelle sedi parlamentari , organizzato e poi abilmente orchestrato dal manipolo dei fedeli servitori di un leader capace solamente di ben amministrare i propri interessi, spacciandoli poi come quelli del popolo italiano.
Per costui l’avversario, andato al governo dopo i suoi nefasti cinque anni, durante i quali era riuscito a depauperare le casse dello Stato, aggravando anche l’ammontare del passivo dei conti pubblici – da qui la corsa a Bruxelles con tremontiana compagnia, per evitare che ci sbattessero fuori dall’Europa - è divenuto un vero e proprio nemico da abbattere con ogni mezzo anche non propriamente lecito, se non penalmente, quanto meno da un punto di vista deontologico.
La satira è un conto l’ingiuria è tutt’altra cosa:
scriveva Bertold Brecht
“Un popolo che non ride dei propri potenti non è più libero”
ed ancora
“Colui che vuol dire qualcosa e non trova qualcuno che lo ascolti se la passa male; ma se la passa peggio chi vuole sentire qualcosa e non c’è qualcuno che la dica”.
Il diritto di cronaca è indubbiamente sacro ma c’è qualcuno che, pur appartenendo ad una categoria di persone cui la nostra Costituzione non garba affatto – avrebbe voluto cambiarla per poter spadroneggiare come si addice ad un vero dittatore ma non ci è riuscito – viene spesso usato non tanto per informare bensì per confezionare, non avendo argomenti validi atti a controbattere le tesi degli avversari politici, ingiurie ed epiteti vergognosi.
Fortunatamente, al di là delle posizione politiche dell’editore, esiste anche una gran parte della stampa nostrana che contesta e contrasta le idee altrui con serie argomentazioni che possono poi essere o meno condivise dai lettori: ma ciò è anche il succo della democrazia, mentre l’ingiuria e le accuse prive di fondamento ne sono, invece, la morte.
In ogni caso ritengo come il rispetto delle persone debba essere un “credo” unanime e la diversità di vedute un bene mentre, per contro, sarebbe un enorme guaio se tutti la pensassimo allo stesso modo.
Ma quando si ricorre alla contumelia ed alla falsità delle notizie? Quando il giornale deve difendere ad ogni costo, spesso per necessità non comprensibili ai più per voluta mancata informazione, alcune posizioni oggettivamente indifendibili del proprio “padrone”; in special modo quelle in cui si ritrova dentro sino al collo, causate dal suo tuttora permanente conflitto di interessi.
Mi riferisco alle concessioni televisive Mediaset di cui due aggiudicate a Europa 7 ma, in maniera non propriamente legale, mai concesse a quest’ultima emittente, nonostante una sentenza della Corte Costituzionale fatta rimanere da alcuni influenti politici molto vicini al cavaliere lettera morta !
Come se nulla fosse accaduto; ma questa storia la vedremo a parte per far chiarezza su questo risvolto che è proprio il nodo principale, oramai da scigliere, del conflitto di interessi del patron delle TV.
Un moderno nodo di Gordio che occorre oramai sciogliere
Ciò premesso, vengo al dunque, riportando parzialmente l’articolo di fondo pubblicato da
n. 43 del 20 02 2008
LO CHIAMAVANO FORMAGGINO
di Mario Giordano
Lo chiamavano formaggino.
Ai tempi della FGCI Veltroni aveva questo soprannome caseario: lo ha rivelato ieri Giuliano Ferrara.
Evidentemente fin da giovane Walter si presentava molle come un gorgonzola con mascarpone.
Però bisogna fare attenzione, perché il gorgonzola puzza.
A volte diventa più indigesto di un piatto di pietre . E anche Di Pietro.
“ Che cosa nasconde Walter ?” , ci chiedevamo ieri.
E vi parlavamo dell’attacco lanciato dall’alleato Tonino contro le TV Mediaset e dei programmi del leader del PD, fintamente nuovi e in realtà copiati da Prodi……
Le confidenze di un Giuliano Ferrara lasciano il tempo che trovano perché da un ex a libro paga della CIA ci si può aspettare di tutto, ma ciò potrebbe anche passare se non fosse che l’erudito direttore, forzando il suo ragionamento, tenta di divertire e far così
ridere i suoi lettori i quali avrebbero, invece, ben poco da divertirsi se riuscissero a riappropriarsi del proprio cervello sì da uscire da una specie di ipnosi collettiva.
Una contraddizione via l’altra del Giordano
1- il non condivisibile tono benevolo usato nei confronti di Veltroni, indicato nel pezzo solamente con il nome, come se fossero cresciuti assieme; ma il tono è tutt’altro che amicale poiché fa a pugni con il seguito di tutto l’articolo;
2- la storia del formaggio non ben individuato che viene dal Giordano subito trasformato, a suo uso e consumo, in gorgonzola per poter affibbiare al suo “bersaglio” due epiteti: quello del molle e del puzzolente.
Per la verità l’accostamento non trova alcuna seria base per vari motivi: poichè Veltroni è nato e cresciuto a Roma mentre il “gorgonzola” viene prodotto in Italia, in un territorio che abbraccia sia il Piemonte che la Lombardia, più precisamente le province di Novara, Cuneo, Vercelli, Pavia, Milano, Como, Bergamo, Brescia, Cremona e il territorio di Casale Monferrato.
Ho appurato presso la società che produce la gran parte dello “zola” in commercio, la ditta IGOR di Cameri (NO), che non esistono formaggini di gorgonzola in quanto ogni pezzo prodotto pesa la bellezza di 12 chilogrammi; soggiunge, poi, che l’odore sprigionato non è, come suol dirsi, una puzza ma un odore molto intenso che ad alcuni con il “naso fine” può anche non piacere sebbene i tre migliori formaggi inglesi, sprigionano una puzza tale da sovrastare tutti gli altri formaggi europei.
Ma il “gorgonzola”, anche volendo ammettere che un certo odore lo emana ha delle qualità che lo distingue da tutti gli altri:
- facile digeribilità;
- alto contenuto minerale e vitaminico (Vitamine A – B1 – B2 – B6 – B 12) ;
- importante azione proteica svolta dalle sue muffe del genere “penicillium”.
Un formaggio d’elite, di tutto rispetto, checché ne dica questo direttore che oltre al palato fa anche bene alla salute.
De gustibus non est disputandum.
3- le emittenti televisive Mediaset e la Gentiloni, e qui la lingua batte dove il dente duole.
Come vedremo a parte, in altro post, è la Corte di Giustizia Europea che si è interessata della vicenda relativa alle frequenze televisive italiane a seguito del ricorso presentatole dal cittadino italiano Francesco Di Stefano, titolare di Europa 7.
Costui aveva denunciato a quella Corte di Giustizia , cui tutti possono ricorrere qualora si sentano vittime di una ingiustizia, che, pur avendo ottenuto sin dal 1999 la concessione statale per trasmettere via TV , non aveva poi potuto iniziare la sua attività per la mancata assegnazione delle frequenze necessarie per andare in onda, nonostante varie insistenze e messe in mora nonché una sentenza della Corte Costituzionale del 2002.
La morale di questa storia è che Mediaset avrebbe dovuto trasferire sul satellite Emilio Fede con la sua Rete 4 ed altrettanto avrebbe dovuto fare anche la RAITV con un canale.
Vedremo a parte, come già anticipato, tutta questa storia che ha dell’inverosimile.
Quindi appare del tutto lecito che il leader del PD metta nel suo programma la soluzione di questo problema e nel far ciò non fa nulla di illegale, anzi tenta di legalizzare una vicenda dagli oscuri risvolti .
L’UE, al di là della sentenza della Corte di Giustizia del Lussemburgo che riguarda solo questo caso, bolla la Legge Gasparri come contraria al diritto europeo, definendo il sistema italiano di assegnazione delle frequenze
“ DISCRIMINATORIO, NON TRASPARENTE,
NON OBIETTIVO, NON PROPORZIONATO”
e, in quanto tale, volto a tutelare le vecchie TV e disattendere le aspettative del tutto legittime delle nuove.
Ma si sa che la Destra vecchia e nuova dell’UE se ne frega altamente.
4- I programmi del PD copiati da Prodi !
Affermazione questa che viene più volte smentita dallo stesso Berlusconi e dal suo portavoce, vice portavoce, nonchè dal suo portaborse, vice portaborse, alleati ed amici degli alleati i quali, all’unisono, continuano a blaterare che Veltroni ha copiato il programma del PDL !!!
Mettetevi d’accordo.
Potrei continuare ma credo d’averla fatto troppo lunga, tuttavia, perdonatemi, perché una cosa, relativamente alla puzza, debbo ancora dirla.
Abbiate pazienza !
Ma che paura ha il PDL se, come si afferma a destra, nei sondaggi ha ben 12 punti di vantaggio sul PD ?
Gatta ci cova.
Forse un tempo; mi sembra d’aver letto oggi come in pochi giorni il PDL abbia segnato un calo di ben sei punti; la borsa valori della destra è in picchiata non so se temporanea o irreversibile.
Vedremo, ma dalla puzza che si sente in giro parrebbe lecito pensare che qualcuno, anzi più di qualcuno, se la stia, come suol dirsi in simili frangenti, facendo addosso.
Cosa ?
E’ l’odore emanato da una certa cosa di colore marrone che riecheggia più volte in una nota canzone di Mina, quella intitolata
Ma che bontà
"Ma che bontà, ma che bontà
ma che cos’è questa robina qua?ma che bontà, ma che bontà
ma che gustino questa roba qua
Cioccolato svizzero? No?
Cacao della Bolivia? No?
Ma che cosa sarà mai questa robina qua?
Cacca "
Beh è quello che pensa il popolo che ama la verità
e non le
“Mille balle blu”.
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