venerdì, settembre 14, 2007

I difensori della razza padana

LA DIFESA della RAZZA PADANA

«Si sa che io sono differenzialista: cioè credo che ognuno viva meglio
nel suo habitat naturale. Se vogliamo dirla più semplicemente: noi non rompiamo i coglioni agli africani e loro non devono romperli a noi. Mi sembra semplice»


Così Mario Borghezio, europarlamentare della Lega, dopo essere stato arrestato a Bruxelles per aver partecipato, non certamente in maniera passiva data la sua indole, ad una manifestazione xenofoba vietata per ragioni di ordine pubblico dal sindaco della capitale belga.
Riportato dal Corriere della Sera, 12 settembre 2007


Chissà perchè ad ogni exploit di questo messere, aventi tutti come movente il razzismo , altro che "differenzialismo" - non ha nemmeno il coraggio di definire con termini esatti la sua, più che tendenza, mania culturale da esseredi pura razza ariana, sebbene appartenente ad una nazione virtuale da lui e da altri inventata, mi sovvengono vecchi ricordi che ho sempre tentato nella mia vita di allontanarli il più possibile; anche se si riferiscono a fatti accaduti allorché ero ancora alle prime classi delle scuole elementari, ciononostante, tra una bomba e l’altra, ero ben cosciente di quanto accadesse, anche perché al secondo piano dello stabile romano – proprio sotto quello in cui abitavamo noi - viveva una famiglia ebraica, ricercata più volte, invano, dalle SS, probabilmente dietro delazione di qualche fascistello del quartiere di San Giovanni in Laterano.
Il modo di essere di questo parlamentare europeo mi richiama quelle deprecabili leggi antirazziste emanate durante in regime fascista ed in particolare questa:



DECRETO-LEGGE 17 novembre 1938-XVII, n.1728
Provvedimenti per la difesa della razza italiana
VITTORIO EMANUELE III PER GRAZIA DI DIO E PER LA VOLONTÀ DELLA NAZIONE RE D'ITALIA IMPERATORE D'ETIOPIA
Ritenuta la necessità urgente ed assoluta di provvedere; Visto l'art. 3, n. 2, della legge 31 gennaio 1926-IV, n. 100, sulla facoltà del potere esecutivo di emanare norme giuridiche; Sentito il Consiglio dei Ministri; Sulla proposta del DUCE, Primo Ministro Segretario di Stato, Ministro per l'interno, di concerto coi Ministri per gli affari esteri, per la grazia e giustizia, per le finanze e per le corporazioni; Abbiamo decretato e decretiamo:
CAPO I Provvedimenti relativi ai matrimoni
Art. 1. Il matrimonio del cittadino italiano di razza ariana con persona appartenente ad altra razza è proibito. Il matrimonio celebrato in contrasto con tale divieto è nullo.
Art. 2. Fermo il divieto di cui all'art. 1, il matrimonio del cittadino italiano con persona di nazionalità straniera è subordinato al preventivo consenso del Ministero per l'interno. I trasgressori sono puniti con l'arresto fino a tre mesi e con l'ammenda fino a lire diecimila.
Art. 3. Fermo il divieto di cui all'art. 1, i dipendenti delle Amministrazioni civili e militari dello Stato, delle Organizzazioni del Partito Nazionale Fascista o da esso controllate, delle Amministrazioni delle Provincie, dei Comuni, degli Enti parastatali e delle Associazioni sindacali ed Enti collaterali non possono contrarre matrimonio con persone di nazionalità straniera. Salva l'applicazione, ove ne ricorrano gli estremi, delle sanzioni previste dall'art. 2, la trasgressione del predetto divieto importa la perdita dell'impiego e del grado.
Art. 4. Ai fini dell'applicazione degli articoli 2 e 3, gli italiani non regnicoli non sono considerati stranieri.
Art. 5. L'ufficiale dello stato civile, richiesto di pubblicazioni di matrimonio, è obbligato ad accertare, indipendentemente dalle dichiarazioni delle parti, la razza e lo stato di cittadinanza di entrambi i richiedenti. Nel caso previsto dall'art. 1, non procederà nè alle pubblicazioni nè alla celebrazione del matrimonio. L'ufficiale dello stato civile che trasgredisce al disposto del presente articolo è punito con l'ammenda da lire cinquecento a lire cinquemila.
Art. 6. Non può produrre effetti civili e non deve, quindi, essere trascritto nei registri dello stato civile, a norma dell'art.5 della legge 27 maggio 1929-VII, n. 847, il matrimonio celebrato in violazione dell'art.1. Al ministro del culto, davanti al quale sia celebrato tale matrimonio, è vietato l'adempimento di quanto disposto dal primo comma dell'art.8 della predetta legge. I trasgressori sono puniti con l'ammenda da lire cinquecento a lire cinquemila.
Art. 7. L'ufficiale dello stato civile che ha proceduto alla trascrizione degli atti relativi a matrimoni celebrati senza l'osservanza del disposto dell'art. 2 è tenuto a farne immediata denunzia all'autorità competente.
…………..
Questo Decreto-Legge reale, di nome ma anche di fatto in quanto vero, purtroppo, non finisce lì ma continua con un’altra serie di articoli contenuti nel suo Capo II, quello dedicato agli appartenenti della razza ebraica: norme che, lette oggi, appaiono ai nostri occhi non solo abnormi ma addirittura come appartenenti ad un mondo creato dalla fantasia di un essere che di umano non aveva proprio nulla; ma sappiamo che è esistito veramente questo mondo e di ciò dovremmo tutti vergognarci, ed in particolare i vari Borghezio, Calderoli e tantissimi altri seguaci o nostalgici di quel regime i quali, sebbene in piena democrazia sia oggi loro consentito, dovrebbero evitare di aprire bocca e di farsi vedere in giro.
Il resto del testo lo pubblicherò a puntate in omaggio al mio motto :
“Il dovere di comunicare”
a chi ancora non c’era in quei tempi nefasti che videro più morti che altro anche tra i civili.



Questa è una delle più decenti forme di espressione del padano in parola il quale si era reso già celebre nel passato con atti riprovevoli di violenza, anche fisica, quale è stata l’aggressione in treno, documentata in TV dalle Iene, di alcune viaggiatrici nigeriane, di incitamento all’odio razziale, di vilipendio nei confronti delle Istituzioni nazionali ed di offese nei confronti di alcune personalità politiche nostrane.
Il suo palcoscenico preferito non è solo l’Italia perché spesso si cimenta provocatoriamente anche all’estero tanto che, col benestare del capo di FI, l’allora ministro, si fa per dire, Castelli, anch’esso leghista, per dovere di colleganza ebbe ad osteggiare il recepimento nel nostro ordinamento giuridico del mandato di arresto europeo già vigente nel resto della UE e necessario per la lotta alla criminalità organizzata.
Noi, buon ultimi, l’abbiamo introdotto con la Legge 22 aprile 2005, n.69 con la quale vennero stabiliti principi, procedure e limiti da osservare perché si potesse procedere alla consegna ad altro Stato membro europeo di una persona; in buona sostanza questa legge andava a sostituire nell’ambito territoriale dell’Europa comunitaria il previgente istituto dell’estradizione.
Il reato di incitamento all’odio razziale venne aggravato da noi, con l’aggiunta di sanzioni accessorie , con la Legge 25 giugno 1993, n. 205 – Misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa - meglio nota come “legge Mancino”; tanto perché sotto la spinta di alcuni elementi xenofobi era oramai divenuta una moda la caccia all’extracomunitario che pur risiedeva legalmente nel nostro Paese.
Ma come può spiegarsi oggi, in un mondo di globalizzazione generale, il fenomeno del razzismo, o peggio ancora della xenofobia ?
E’ secondo il mio parere un problema di natura psicologica che ebbe a tormentare le dittature nazi-fasciste perché potesse essere legittimata da norme ad hoc.
Mentre in Germania aveva fatto strada la teoria hegeliana della supremazia della razza tedesca su tutte le altre, da noi, non sapendo dove andare a sbattere la testa su precedenti dottrine filosofiche o su studi antropologici, venne, per risolvere il problema, affidato l’incarico a 10 eminenti scienziati italiani, titolari di cattedre universitarie di Fisiologia, Patologia, Antropologia, Neuropsichiatria, Pediatria, Patologia Medica speciale, Zoologia (sic !) e Statistica.
Costoro conclusero la loro “fatica” con la redazione di un manifesto che venne in data 14 luglio 1938pubblicato sul quotidiano del regime
"IL GIORNALE D'ITALIA"
affinché tutto il popolo ne prendesse diretta contezza.
Manifesto che venne anche sottoscritto da 247 alte personalità tra le quali oltre a Benito Mussolini ed i suoi maggiori gerarchi, figuravano anche Giorgio Almirante, fondatore in seguito del Movimento Sociale Italiano (MSI), e anche, udite udite, Amintore Fanfani ed il prof. Luigi Gedda, eminente genetista e pioniere della gemellologia oltre che fondatore nel 1948, a regime fascista abbattuto, dei famosi “Comitati Civici” pro Democrazia Cristiana, proprio quelli che inventarono la storiella secondo la quale si affermava che i comunisti mangiavano i bambini ed altro ancora !
E la gente se la beveva, così come oggi quelle raccontate da Berlusconi.
Oggi, quale paladino del razzismo, abbiamo in Italia questo personaggio, come suol dirsi, pieno di sé; il male è che probabilmente è da parecchi anni che non si guarda allo specchio,



altrimenti………altro che razza padana !



Ma una mano ignota ha già dato, prima di me, una risposta alle sue provocazioni.



"Borghezio piciu de' guma"
che, tradotto in termini passabili, vuole significare che la persona in parola è un


P I R L A


seguiranno gli altri punti delle leggi razziali del Regno d’Italia



2 commenti:

brenno ha detto...

Persone come Borghezio esistono perche' sono una conseguenza del modo di intendere la societa' che avete voi. Nichilisti,che vi riempite la bocca di belle parole come solidarieta', concertazione, tolleranza, democrazia....parole vuote per i nemici della nostra societa'. La pericolosita' dei nostri nemici non sta tanto in loro quanto nell'operare quotidiano di utili idioti come voi, gente senza anima, patria ed amore per la propria terra e tradizioni. Siete dei servi sciocchi, siete un nemico per me e per la mia famiglia, per la societa' in cui io vivo e per la terra che i nostri avi faticosamente ci hanno trasmesso. Voi siete quelli che godono quando in tv c'e' una presentatrice non bianca, quando vengono tolti i crocifissi dalle aule, quando nelle nostre classi gli extracomunitari sono maggioranza, siete patetici e pero' pericolosi.
Cosa credete, relativisti, fautori dell'anarchia sociale e permissivisti totali del "siamo tutti uguali", quando noi occidentali saremo in minoranza, i primi ad essere eliminati dai vostri attuali protetti non-bianchi,islamici, sarete proprio voi....,e voi ve ne stupirete, dall'alto della vostra dotta stoltezza. Ma perche'non vi date da fare per liberare le donne musulmane schiave, per impedire la macellazione illegale e dolorosa per gli animali fatta dagli islamici?
Per voi chi ama la propria terra è razzista a priori...la verita' è che ci fate diventare razzisti.
Borghezio non mi risulta abbia commesso reati che lo possano accomunare ad un nazista, come voi lo dipingete: è la vostra politica, criminalizzare chiunque non abbia le vostre stesse smidollate idee, da pensiero unico: siete voi i veri nazisti, si' nazisti rossi.
Alla parola solidarieta' preferisco la parola carita', aiuto, che dobbiamo dare ai paesi di origine di quelli sventurati che vengono da noi.
Alla manifestazione di bruxelles Borghezio con altri parlamentari europei protestava pacificamente per esortare i vostri amici politicanti a non dimenticare le nostre radici cristiane, a fermare la crescente immigrazione islamica, a riscoprire i nostri valori veri, cristiani, contro l'aborto ed il vostro relativismo. Sono le stesse disperate battaglie che combattevano quei consoli romani che alla vigilia del 476 d.c. speravano ancora di salvare il putrefatto impero romano. Paradossale che un leghista si rifaccia all'impero romano, no? ma forse è ancora piu' paradossale che un leghista sappia quando è caduto l'impero romano...ma non siamo tutti rozzi ed ignoranti noi leghisti?
Vergognatevi.

Brenno
un lombardo

Anonimo ha detto...

A Brenno è vero che a Roma prima avete vinto ma dopo...le avete preso di brutto. Non è c***o tuo disquisire di politica e di altri argomenti seri perciò è meglio che te stai zitto. Al massimo puoi parlare di "razza padana" he è così pura da sembrare quella ...libica (vedi una foto di Gheddafi e una del figlio del tuo Bos si e visto che ci sei mettici anche lui a fianco). Ti saluto palendrun