DOPO IL V-DAY
Parte II^
Reazioni della politica e della stampa.
Parte II^
Reazioni della politica e della stampa.
Ma intanto GRILLO non solo ….rompe ma propone anche la formazione di liste civiche in occasione di elezioni comunali.
Ma le ingiurie bisogna che vengano lasciate dire a chi non ha nulla di serio da controbattere per respingere, a propria difesa, le accuse loro rivolte !
Incomincio col riferire a grandi linee lo svolgimento della trasmissione radiofonica Radio anch’io del trascorso 12 settembre trasmessa su
Ma le ingiurie bisogna che vengano lasciate dire a chi non ha nulla di serio da controbattere per respingere, a propria difesa, le accuse loro rivolte !
Incomincio col riferire a grandi linee lo svolgimento della trasmissione radiofonica Radio anch’io del trascorso 12 settembre trasmessa su
il cui conduttore era ancora
Stefano Mansurati
definito dagli anonimi colleghi giornalisti professionisti che si dilettano a scrivere sul simpaticissimo blog
“IL BARBIERE della SERA”
“Il Vespa della Radio”.
Mentre quali “esperti” erano stati chiamati due “particolari” giornalisti,
Vittorio Feltri e Gianpaolo Pansa
i cui pareri non potevano che essere, dal loro punto di vista, negativi.
Che la discussine scivolasse in maniera negativa nei confronti del V-Day appariva di già dall’improprio titolo affibbiato all’argomento posto in discussione,
“L’assalto dell’antipolitica”
che appare poi in netto contrasto con la successiva introduzione al dibattito che qui di seguito riporto integralmente per averla copiata dal sito della RAI:
“L’insofferenza nei confronti della classe politica ha trovato un'altra valvola di sfogo nel movimento di opinione messo in piedi da Beppe Grillo. Un fenomeno che alcuni liquidano con sufficienza e che altri, invece, valutano con simpatia o con preoccupazione. Ma di quali altri segnali ha bisogno la politica per cogliere la profonda richiesta di pulizia e di rinnovamento che viene dal basso? ".
In realtà sono state messe sotto “processo” le tre proposte contenute nella proposta di legge popolare e sminuito il valore della manifestazione bolognese; 50.000 persone, non pagate e scese in piazza a proprie spese, radunate in un batter d’occhio sono per loro un nulla e meritevoli di dileggio.
Feltri lo conoscevamo di già, cosa ci si poteva aspettare da uno che definisce dei “bamba”, sinonimo di “pirla”, coloro che scioperano per sollecitare il rinnovo di un contratto collettivo scaduto da qualche anno; ma il Pansa, sebbene non fosse più il giornalista di un tempo, dopo le critiche rivoltegli a seguito della pubblicazione del suo libro”Il sangue dei vinti”, parole sue, “non si è più sentito un uomo di sinistra” ed ha deciso di saltare il fosso.
Per il duo anti tutto ciò che non garba alle loro ideologie destrorse, da sempre, quasi innate, per il primo, da poco tempo per il secondo, hanno, qual fosse una cantilena popolare, sostenuto all’unisono l’inconcludenza e demenzialità delle proposte contenute nel documento sopra accennato ma, astutamente, pur contestandole genericamente tutte, hanno fatto riferimento solamente alla più debole da comprendere e sostenere, quella del divieto dell’elettorato passivo dopo due legislature consecutive.
Se ne deduce indirettamente, ma non tanto poi, che il novello duo cantore dell’intolleranza nei confronti dei movimenti popolari, ma in particolare nei confronti di Grillo, è favorevole tanto sulla presenza di pregiudicati in Parlamento quanto al non ripristino del voto di preferenza: secondo loro è questa la vera democrazia che, per contro, è indiscutibilmente nelle mani del popolo e non dei burocrati dei partiti né tanto meno degli onorevoli che, per effetto dello scippo del voto di preferenza, non debbono più dar conto del loro operato ai propri elettori ma solamente al partito che, immettendoli in un ordine di lista favorevole, ha voluto fortissimamente che costoro venissero eletti “ad ogni costo” a dispetto degli altri.
Andiamo ai politici.
Di Casini, meglio chiamato aasini alla toscana, ho già detto sul contenuto del suo poderoso raglio “la più grande delle mistificazioni” che detta da lui appare che se la stia facendo addosso; se non fosse per alcune famiglie sicule che appoggiano “Totò vasa vasa” ed i suoi amici ed amici degli amici, il suo partito si avvicinerebbe più allo 0, tot % che a cifre più confortevoli, quanto meno più positive.
Luciano Violante ha dichiarato che la presenza di ben 300.000 firme raccolte in un sol colpo manifesta come in questo impetuosa movimentazione di persone vi siano tante componenti, oltre all’insoddisfazione verso l’attuale politica anche cose giuste.
Pierluigi Bersani, rivolto a chi valutava negativamente il V-Day, ha affermato testualmente: “ Suggerirei, se c’è la febbre di non dare colpa al termometro”.
Anna Finocchiaro, alla domanda di cosa pensasse sul fatto che la maggior parte dei partecipanti al V-Day erano stati elettori che avevano votato per l’Unione e per i DS ha risposto che “ Dentro quel popolo c’è di tutto, anche dell’antipolitica; c’è chi dice che dal ’43 ad oggi non è cambiato nulla ma c’è anche chi chiede un rinnovamento profondo. Il PD può dare questo rinnovamento e questa non è una risposta da niente, visto che abbiamo sciolto dei partiti che contavano centinaia di migliaia di iscritti”.
Fausto Bertinotti: “Non possiamo ridurre l’evento di Grillo al dito che indica la luna che sta altrove: è nella condizione di crisi sociale del Paese e dell’Europa e nella mancanza di risposte convincenti da parte della politica”.
Non vale la pena di riportare i commenti ostili degli altri politici di destra che, pur essendo convinti che la “rivolta” messa in atto da Grillo abbia trascinato solamente persone elettoralmente spostate a sinistra, non hanno lesinato di beffeggiare sia Beppe Grillo che l’attuale Governo di centrosinistra.
I sui colleghi comici, con in testa Sabrina Guzzanti che è salita sul palco bolognese, sono tutti con lui.
Anche Francesco Pancho Pardi, uno dei principali animatori dei “girotondi”, pur non apprezzando le parole che Grillo ha dedicato a Nanni Moretti circa il suo sfruttamento della TV per farsi propaganda, ha ribadito come tra i “girotondi” e la manifestazione bolognese vi sia “molta continuità e che il V-Day è stata una ondata di popolo del tutto positiva e non come definita da qualche quotidiano e da molti politici una manifestazione qualunquista.
Una prova che dimostra l’insofferenza attuale che c’è nel Paese nei confronti della politica oligarchica”.
Ecco in questi giorni spuntare la proposta di Grillo di presentare delle liste civiche nelle prossime elezioni amministrative comunali.
Di questo e del vero significato del termine “populismo” ci occuperemo nella terza ed ultima parte dedicata al V-Day.
continua
Che la discussine scivolasse in maniera negativa nei confronti del V-Day appariva di già dall’improprio titolo affibbiato all’argomento posto in discussione,
“L’assalto dell’antipolitica”
che appare poi in netto contrasto con la successiva introduzione al dibattito che qui di seguito riporto integralmente per averla copiata dal sito della RAI:
“L’insofferenza nei confronti della classe politica ha trovato un'altra valvola di sfogo nel movimento di opinione messo in piedi da Beppe Grillo. Un fenomeno che alcuni liquidano con sufficienza e che altri, invece, valutano con simpatia o con preoccupazione. Ma di quali altri segnali ha bisogno la politica per cogliere la profonda richiesta di pulizia e di rinnovamento che viene dal basso? ".
In realtà sono state messe sotto “processo” le tre proposte contenute nella proposta di legge popolare e sminuito il valore della manifestazione bolognese; 50.000 persone, non pagate e scese in piazza a proprie spese, radunate in un batter d’occhio sono per loro un nulla e meritevoli di dileggio.
Feltri lo conoscevamo di già, cosa ci si poteva aspettare da uno che definisce dei “bamba”, sinonimo di “pirla”, coloro che scioperano per sollecitare il rinnovo di un contratto collettivo scaduto da qualche anno; ma il Pansa, sebbene non fosse più il giornalista di un tempo, dopo le critiche rivoltegli a seguito della pubblicazione del suo libro”Il sangue dei vinti”, parole sue, “non si è più sentito un uomo di sinistra” ed ha deciso di saltare il fosso.
Per il duo anti tutto ciò che non garba alle loro ideologie destrorse, da sempre, quasi innate, per il primo, da poco tempo per il secondo, hanno, qual fosse una cantilena popolare, sostenuto all’unisono l’inconcludenza e demenzialità delle proposte contenute nel documento sopra accennato ma, astutamente, pur contestandole genericamente tutte, hanno fatto riferimento solamente alla più debole da comprendere e sostenere, quella del divieto dell’elettorato passivo dopo due legislature consecutive.
Se ne deduce indirettamente, ma non tanto poi, che il novello duo cantore dell’intolleranza nei confronti dei movimenti popolari, ma in particolare nei confronti di Grillo, è favorevole tanto sulla presenza di pregiudicati in Parlamento quanto al non ripristino del voto di preferenza: secondo loro è questa la vera democrazia che, per contro, è indiscutibilmente nelle mani del popolo e non dei burocrati dei partiti né tanto meno degli onorevoli che, per effetto dello scippo del voto di preferenza, non debbono più dar conto del loro operato ai propri elettori ma solamente al partito che, immettendoli in un ordine di lista favorevole, ha voluto fortissimamente che costoro venissero eletti “ad ogni costo” a dispetto degli altri.
Andiamo ai politici.
Di Casini, meglio chiamato aasini alla toscana, ho già detto sul contenuto del suo poderoso raglio “la più grande delle mistificazioni” che detta da lui appare che se la stia facendo addosso; se non fosse per alcune famiglie sicule che appoggiano “Totò vasa vasa” ed i suoi amici ed amici degli amici, il suo partito si avvicinerebbe più allo 0, tot % che a cifre più confortevoli, quanto meno più positive.
Luciano Violante ha dichiarato che la presenza di ben 300.000 firme raccolte in un sol colpo manifesta come in questo impetuosa movimentazione di persone vi siano tante componenti, oltre all’insoddisfazione verso l’attuale politica anche cose giuste.
Pierluigi Bersani, rivolto a chi valutava negativamente il V-Day, ha affermato testualmente: “ Suggerirei, se c’è la febbre di non dare colpa al termometro”.
Anna Finocchiaro, alla domanda di cosa pensasse sul fatto che la maggior parte dei partecipanti al V-Day erano stati elettori che avevano votato per l’Unione e per i DS ha risposto che “ Dentro quel popolo c’è di tutto, anche dell’antipolitica; c’è chi dice che dal ’43 ad oggi non è cambiato nulla ma c’è anche chi chiede un rinnovamento profondo. Il PD può dare questo rinnovamento e questa non è una risposta da niente, visto che abbiamo sciolto dei partiti che contavano centinaia di migliaia di iscritti”.
Fausto Bertinotti: “Non possiamo ridurre l’evento di Grillo al dito che indica la luna che sta altrove: è nella condizione di crisi sociale del Paese e dell’Europa e nella mancanza di risposte convincenti da parte della politica”.
Non vale la pena di riportare i commenti ostili degli altri politici di destra che, pur essendo convinti che la “rivolta” messa in atto da Grillo abbia trascinato solamente persone elettoralmente spostate a sinistra, non hanno lesinato di beffeggiare sia Beppe Grillo che l’attuale Governo di centrosinistra.
I sui colleghi comici, con in testa Sabrina Guzzanti che è salita sul palco bolognese, sono tutti con lui.
Anche Francesco Pancho Pardi, uno dei principali animatori dei “girotondi”, pur non apprezzando le parole che Grillo ha dedicato a Nanni Moretti circa il suo sfruttamento della TV per farsi propaganda, ha ribadito come tra i “girotondi” e la manifestazione bolognese vi sia “molta continuità e che il V-Day è stata una ondata di popolo del tutto positiva e non come definita da qualche quotidiano e da molti politici una manifestazione qualunquista.
Una prova che dimostra l’insofferenza attuale che c’è nel Paese nei confronti della politica oligarchica”.
Ecco in questi giorni spuntare la proposta di Grillo di presentare delle liste civiche nelle prossime elezioni amministrative comunali.
Di questo e del vero significato del termine “populismo” ci occuperemo nella terza ed ultima parte dedicata al V-Day.
continua
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