LA FAVOLA del BENESSERE
Parte I^
Parte I^
IL PONTE sullo STRETTO
Progetto concepito nottetempo da una mente che da oltre 10 anni non dorme mai in quanto impegnata a tempo pieno a studiare soluzioni di ogni genere a favore degli italiani.
Un lampo di genio oserei definirlo se non fosse che……
Almeno così ha sempre sostenuto l’interessato ma, purtroppo, alla massima parte dei presunti beneficiari di questo benessere non sono toccate neanche le briciole in quanto i soliti furboni, furbi e furbetti, assieme ai loro compagni di merende, si sono inghiottiti in un sol boccone anche quelle; non sono mai bastate le migliori pietanze per soddisfare le loro bramosie!
Noi abbiamo sempre aspettato, inutilmente, che qualcosa di positivo maturasse effettivamente per tutti ma la promessa manna non è mai piovuta dal cielo.
Per noi era stato riservato solamente il
Progetto concepito nottetempo da una mente che da oltre 10 anni non dorme mai in quanto impegnata a tempo pieno a studiare soluzioni di ogni genere a favore degli italiani.
Un lampo di genio oserei definirlo se non fosse che……
Almeno così ha sempre sostenuto l’interessato ma, purtroppo, alla massima parte dei presunti beneficiari di questo benessere non sono toccate neanche le briciole in quanto i soliti furboni, furbi e furbetti, assieme ai loro compagni di merende, si sono inghiottiti in un sol boccone anche quelle; non sono mai bastate le migliori pietanze per soddisfare le loro bramosie!
Noi abbiamo sempre aspettato, inutilmente, che qualcosa di positivo maturasse effettivamente per tutti ma la promessa manna non è mai piovuta dal cielo.
Per noi era stato riservato solamente il
“benessere mediatico”.
E dire che LUI, per quello che si diceva in giro, aveva abbandonato il suo trono imperiale ed era disceso tra di noi, poveri mortali, per dispensarci beni e felicità.
Ma per far ciò occorrevano alcune infrastrutture, specie al Sud, in quanto la celerità dei trasporti era la condizione indispensabile per favorire le industrie – che dovevano azzuffarsi tra di loro per accaparrarsi le forze di lavoro – il commercio ed il turismo nonchè gli stessi cittadini i quali avrebbero potuto disporre i beni di consumo a minor prezzo.
Ed ecco la trovata geniale !
E dire che LUI, per quello che si diceva in giro, aveva abbandonato il suo trono imperiale ed era disceso tra di noi, poveri mortali, per dispensarci beni e felicità.
Ma per far ciò occorrevano alcune infrastrutture, specie al Sud, in quanto la celerità dei trasporti era la condizione indispensabile per favorire le industrie – che dovevano azzuffarsi tra di loro per accaparrarsi le forze di lavoro – il commercio ed il turismo nonchè gli stessi cittadini i quali avrebbero potuto disporre i beni di consumo a minor prezzo.
Ed ecco la trovata geniale !
Costruiamo un ponte sullo Stretto che neanche Mussolini in persona, definito da lui e da un suo ex delfino come un grande uomo politico, era riuscito nemmeno ad immaginare.
Costo, quasi alla fine del secolo scorso, di circa 9/10 miliardi di euro, uno scherzo per un Paese che vantava giù un debito pubblico spaventoso sul quale si pagano tutt’oggi interessi maggiori di quello che era il costo di questa opera ! Ma ci sono le sovvenzioni dell’Unione Europea per le grandi opere si vociferava, solo una speranza e si sa, come dice il proverbio, che chi di speranza campa disperato muore.
Al primo tintinnio di euro un personaggio, interessato più ai soldi che all’opera, sbarca in Sicilia proveniente dagli USA, dove c’è da tempo, fondata da emigranti siciliani, una robusta organizzazione non indifferente nei riguardi di certi “affari” molto lucrosi.
Si ristabilisce il contatto con la casa madre isolana e ci si dà da fare.
Ma il sogno dell’Unto è svanito di colpo alle prime luci dell’alba.
Ma come si poteva addentrarsi nell’impresa relativa alla costruzione del Ponte allorquando, tanto per non andare lontani, le società che si erano aggiudicate l’appalto dall’ANAS per la modernizzazione della Salerno- Reggio Calabria lavoravano oramai a scatto ridotto per non aver più ricevuto il pattuito e, di conseguenza, non avevano nemmeno il becco di un quattrino per pagare gli operai; altro che ponte, altro che accelerazione dei trasporti.
E l’Impregilio, che avrebbe dovuto avere l’onore di costruire il Ponte, senza il corrispettivo in denaro non avrebbe mosso nemmeno un’unghia.
Ma che effetti benefici, siamo nel campo delle ipotesi naturalmente, avrebbe potuto avure il ponte sull’economia siculo-calabrese se la maggior parte delle linee ferroviarie lì esistenti sono ancora oggi a monorotaia per cui l’incrocio dei treni può avvenire solo nelle stazioni e molte volte le soste sono lunghe se uno dei due treni è in ritardo, evento questo oramai normalissimo, ma non solo nel Sud.
Ma non è tutto.
Il 22 scorso la Freccia della Laguna – Siracusa/Venezia – che trasporta anche nel tratto da Catania sino a Bologna le autovetture al seguito dei viaggiatori - è arrivata a Villa San Giovanni in orario – anche se calcolato con una certa larghezza in rapporto al chilometraggio da percorrere, della traversata dello Stretto e delle lunghe manovre che vengono effettuate per far entrare ed uscire dalle navi traghetto delle ex Ferrovie dello Stato i vagoni dei treni -.
Ma è partito da Villa con ben 45 minuti di ritardo in quanto ha dovuto attendere per tutto questo tempo i due carri con il carico di vetture effettuato a Reggio Calabria.
Tra Reggio Calabria – Villa San Giovanni credo che intercorrano non più di 10 chilometri per via stradale ma saranno di meno per linea ferroviaria.
Ma con l’edificazione di questo Ponte, oggi ancora del tutto inutile se prima non si risolveranno questi ed altri problemi politici locali, che fine avrebbero fatto in primis i marittimi che lavorano sulle due sponde e tutto l’indotto ?
Alcuni siciliani si sono incavolati di brutto, movimenti autonomisti con varie sigle, ma apparentatesi quasi tutti a destra, sono fioriti qua e là, rivendicando il diritto di essere uniti alla madre terra – però chiedono l’autonomia !?- uniti negli affari e non per qualcosa d’altro più nobile.
Il governatore siculo, al secolo Totò vasa vasa, noto anche per aver svenduto a privati, e che sorta di privati, la maggior parte del comparto sanitario, strepita e starnazza contro tutti meno che contro i……….
Ha concesso ad una Società americana, e vi pareva, l’autorizzazione a procedere alle trivellazioni per la ricerca del petrolio e di gas nella Val di Noto – dichiarata dall’UNESCO come
PATRIMONIO DELL’UMANITA’
L’amore per i soldi – ma che fine hanno fatto ?- e non per l’isola; un delitto imperdonabile sotto tutti i punti di vista atteso che la Sicilia vive soprattutto con le risorse provenienti dal turismo.
Però nelle ultime elezioni regionali, il Totò vasa vasa è stato rieletto, sopravanzando la nobile figura della Borsellino la quale ha ottenuto sì molti consensi ma non abbastanza per poter superare quelli dati al governatore uscente anche da alcune famiglie che in vasti territori sanno come manovrare il voto a loro piacimento; è notorio, non è un mistero che da tempo immemorabile si va avanti così.
Il Totò vasa vasa scende a Noto (SR) per la cerimonia della riapertura della notissima – non perché è a Noto ma per la sua architettura barocca e per il crollo della cupola e di parte del tetto avvenuto anno or sono – Cattedrale, ci sono anche altri personaggi illustri a cominciare dal cardinale Bagnasco, qualche ministro, Sgarbi che molto si è dato da fare perché i lavori procedessero bene e con celerità, con il contorno delle autorità locali.
C’era anche Prodi e signora, com’era giusto che fosse.
Bene Prodi è stato fischiato ed il Totò isolano ? Su di lui puntate perennemente durante la cerimonia telecamere TV e private, immortalato durante la cerimonia anche quando sbadigliava, a bocca aperta, annoiato.
Aasini, che bei soggetti che hai in giro; ma non avevi detto un tempo che saresti uscito dall’UDC se qualcuno si fosse trovato impelagato in qualche faccenda poco pulita ? E che aspetti ad andartene ! Che risorga la balena bianca ?
I frutti del benessere mediatico li vedremo la prossima volta.
Costo, quasi alla fine del secolo scorso, di circa 9/10 miliardi di euro, uno scherzo per un Paese che vantava giù un debito pubblico spaventoso sul quale si pagano tutt’oggi interessi maggiori di quello che era il costo di questa opera ! Ma ci sono le sovvenzioni dell’Unione Europea per le grandi opere si vociferava, solo una speranza e si sa, come dice il proverbio, che chi di speranza campa disperato muore.
Al primo tintinnio di euro un personaggio, interessato più ai soldi che all’opera, sbarca in Sicilia proveniente dagli USA, dove c’è da tempo, fondata da emigranti siciliani, una robusta organizzazione non indifferente nei riguardi di certi “affari” molto lucrosi.
Si ristabilisce il contatto con la casa madre isolana e ci si dà da fare.
Ma il sogno dell’Unto è svanito di colpo alle prime luci dell’alba.
Ma come si poteva addentrarsi nell’impresa relativa alla costruzione del Ponte allorquando, tanto per non andare lontani, le società che si erano aggiudicate l’appalto dall’ANAS per la modernizzazione della Salerno- Reggio Calabria lavoravano oramai a scatto ridotto per non aver più ricevuto il pattuito e, di conseguenza, non avevano nemmeno il becco di un quattrino per pagare gli operai; altro che ponte, altro che accelerazione dei trasporti.
E l’Impregilio, che avrebbe dovuto avere l’onore di costruire il Ponte, senza il corrispettivo in denaro non avrebbe mosso nemmeno un’unghia.
Ma che effetti benefici, siamo nel campo delle ipotesi naturalmente, avrebbe potuto avure il ponte sull’economia siculo-calabrese se la maggior parte delle linee ferroviarie lì esistenti sono ancora oggi a monorotaia per cui l’incrocio dei treni può avvenire solo nelle stazioni e molte volte le soste sono lunghe se uno dei due treni è in ritardo, evento questo oramai normalissimo, ma non solo nel Sud.
Ma non è tutto.
Il 22 scorso la Freccia della Laguna – Siracusa/Venezia – che trasporta anche nel tratto da Catania sino a Bologna le autovetture al seguito dei viaggiatori - è arrivata a Villa San Giovanni in orario – anche se calcolato con una certa larghezza in rapporto al chilometraggio da percorrere, della traversata dello Stretto e delle lunghe manovre che vengono effettuate per far entrare ed uscire dalle navi traghetto delle ex Ferrovie dello Stato i vagoni dei treni -.
Ma è partito da Villa con ben 45 minuti di ritardo in quanto ha dovuto attendere per tutto questo tempo i due carri con il carico di vetture effettuato a Reggio Calabria.
Tra Reggio Calabria – Villa San Giovanni credo che intercorrano non più di 10 chilometri per via stradale ma saranno di meno per linea ferroviaria.
Ma con l’edificazione di questo Ponte, oggi ancora del tutto inutile se prima non si risolveranno questi ed altri problemi politici locali, che fine avrebbero fatto in primis i marittimi che lavorano sulle due sponde e tutto l’indotto ?
Alcuni siciliani si sono incavolati di brutto, movimenti autonomisti con varie sigle, ma apparentatesi quasi tutti a destra, sono fioriti qua e là, rivendicando il diritto di essere uniti alla madre terra – però chiedono l’autonomia !?- uniti negli affari e non per qualcosa d’altro più nobile.
Il governatore siculo, al secolo Totò vasa vasa, noto anche per aver svenduto a privati, e che sorta di privati, la maggior parte del comparto sanitario, strepita e starnazza contro tutti meno che contro i……….
Ha concesso ad una Società americana, e vi pareva, l’autorizzazione a procedere alle trivellazioni per la ricerca del petrolio e di gas nella Val di Noto – dichiarata dall’UNESCO come
PATRIMONIO DELL’UMANITA’
L’amore per i soldi – ma che fine hanno fatto ?- e non per l’isola; un delitto imperdonabile sotto tutti i punti di vista atteso che la Sicilia vive soprattutto con le risorse provenienti dal turismo.
Però nelle ultime elezioni regionali, il Totò vasa vasa è stato rieletto, sopravanzando la nobile figura della Borsellino la quale ha ottenuto sì molti consensi ma non abbastanza per poter superare quelli dati al governatore uscente anche da alcune famiglie che in vasti territori sanno come manovrare il voto a loro piacimento; è notorio, non è un mistero che da tempo immemorabile si va avanti così.
Il Totò vasa vasa scende a Noto (SR) per la cerimonia della riapertura della notissima – non perché è a Noto ma per la sua architettura barocca e per il crollo della cupola e di parte del tetto avvenuto anno or sono – Cattedrale, ci sono anche altri personaggi illustri a cominciare dal cardinale Bagnasco, qualche ministro, Sgarbi che molto si è dato da fare perché i lavori procedessero bene e con celerità, con il contorno delle autorità locali.
C’era anche Prodi e signora, com’era giusto che fosse.
Bene Prodi è stato fischiato ed il Totò isolano ? Su di lui puntate perennemente durante la cerimonia telecamere TV e private, immortalato durante la cerimonia anche quando sbadigliava, a bocca aperta, annoiato.
Aasini, che bei soggetti che hai in giro; ma non avevi detto un tempo che saresti uscito dall’UDC se qualcuno si fosse trovato impelagato in qualche faccenda poco pulita ? E che aspetti ad andartene ! Che risorga la balena bianca ?
I frutti del benessere mediatico li vedremo la prossima volta.
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