L'ESEMPIO DELLO STRUZZO
e la sua conseguenza sull'uomo:
lo
STRUZZONISMO
OTTAVA ed ULTIMA PARTE
CONSIDERAZIONI FINALI
Decisi di preparare questo mio studio nel 2004, anche per l'incoraggiamento di una mia collega conosciuta sin dal primo anno di università, per meri scopi didattici, al fine di offrire ai nostri giovani studenti spunti di riflessioni e di discussioni atti a stimolare su questa insolita tematica un auspicabile confronto di idee di guisa che ognuno potesse maturare una propria consapevole posizione nei confronti di una norma di enorme interesse, visti i tempi in cui viviamo, ma allo stesso tempo di difficile realizzazione senza incorrere in altri errori che potrebbero ancora una volta renderla vana.
Per adesso è sparita in qualche remoto archivio sin dal
04 marzo 2004 ma, come spesso accade nel nostro Paese, potrebbe d'improvviso
venire riesumata e portata in discussione in Parlamento.
Parrebbe, tuttavia, almeno da quello che trapela da quegli ambienti, che la materia è talmente ostica che nessuno intende procedere perchè il monopolio delle fonti di comunicazione è oggi in mano ad un numero molto limitato, se non ad un solo personaggio, ai quali, o al quale, una norma del tipo già esaminato potrebbe, a seguito di qualche denuncia, essere rivolta contro di loro o di lui nonché per l'evenienza che analoga istanza punitiva possa essere diretta verso quelle associazioni cattoliche dei cui nomi avete preso cognizione leggendo la parte a questa precedente .
E' la comunicazione, nelle sue svariate forme, che oggi indirizza le scelte della stragrande maggioranza dei cittadini in ogni campo, e quello politico non fa eccezione alcuna, anzi; ed è proprio in quest'ultimo campo che lavorano abilissimi prestidigitatori che riescono a far credere qualsiasi cosa, talvolta, quando lo ritengono necessario, anche che gli asini volino.
Dal sistema USA qualcuno ha mutuato molti elementi per poi travasarli nelle sue campagne elettorali: parole, motti, immagini “educative” sino ad arrivare ad opuscoli auto celebranti delle gesta compiute nel corso della sua vita e, alla fine, anche un pseudo contratto con gli italiani.
Lo scopo del mio blog aperto su BLOGDROPS
“IL DOVERE DI COMUNICARE BIS”,
che fa seguito al primo, divenuto inutilizzabile per un errore di sintassi irreversibile, così come le mie
“RIFLESSIONI MATTUTINE”,
altro blog aperto su BLOGGER,
avevano ed hanno tuttora il solo scopo di informare i giovani, soprattutto quelli che vengono trascinati verso idee ed idoli di pessimo stampo, sui problemi di attualità di ogni tipo, aggiungendo anche un pizzico di peperoncino, quale può considerarsi il mio modo di far satira nei confronti dei potenti e dei potentati.
Ma occorre non abbandonare mai questi giovani e fare anche tutto il possibile affinchè imparino a ragionare con il proprio cervello senza essere influenzati
né, tanto più, condizionati da idee altrui.
Il tempo e le attenzioni che si rivolgono a loro ed alle loro necessità è un investimento a vantaggio di tutti perchè proprio loro rappresentano il futuro
del Paese, il futuro di tutti noi.
Ritornando al tema di fondo di questa serie occorre sottolineare che la risoluzione di questa problematica presenta delle serie difficoltà poiché abbiano
alcuni inviolabili ed irrinunciabili principi costituzionali quali sono le varie libertà di:
- pensiero e la sua divulgazione attraverso tutti i mezzi possibili di comunicazione;
- professione di una religione;
- aderire ad associazioni senza doverne dare conto ad alcuno se trattasi di associazioni non criminali ovvero che non siano avvezze a compiere atti contro la pubblica morale.
Ed in vetta a questa serie di libertà si trova quella propria di ogni persona in quanto tale, la c.d.
“personalità individuale”.
E' la tutela di questi valori che cozza contro ogni tentativo di limitarne la portata sia pure per un fine condivisibile, quello di tutelare le numerose vittime di scaltri profittatori i quali ricorrono ad ogni tipo di pratica per convincere le vittime, anche con quelle di dubbia legalità.
A fronte di questa barriera quasi del tutto invalicabile non rimane altro che ricercare, per la risoluzione dei problemi accennati, un'altra via.
E' mio avviso come uno dei principali doveri di uno Stato democratico sia quello
di educare tutti i cittadini, attraverso le proprie istituzioni a ciò delegate, a che sappiano difendersi da ogni insidia che provenga dal di fuori della propria sfera di vita e fornire a chi non è in grado di farlo la necessaria assistenza.
Così come per le malattie, più che la cura fatta a posteriori servirebbe quella preventiva ; questo modo di procedere purtroppo qui da noi, anche a causa della forte “privatizzazione” della nostra salute, non è stato quasi mai attuato in passato e solamente adesso, sia pure a livelli ancora molto bassi e non in tutte le Regioni, si sta muovendo qualcosa in questo senso preventivo per le malattie epidemiche e gravi.
D'altro canto, a ciascuno di noi dovrebbe incombere l'obbligo di verificare, anche attraverso delle discussioni, se da queste vicende di casi di plagio o manipolazione mentale che dir si voglia, emerga alla fine una morale e quale, se siano stati commessi degli errori e, in caso affermativo, da parte di chi, se tra le teorie esposte ve ne sia qualcuna sulla quale si possa convenire in tutto od in parte, se, infine,
valga di più la tutela generale di quei valori offertici dai nostri costituenti o punire senza remora alcuna, anche attraverso motivazioni frutto di errate interpretazioni di una norma vaga e difficilmente applicabile per la sua indeterminatezza, chiunque condizioni in maniera da rendere mentalmente schiavo un altro individuo non attraverso la violenza fisica.
L'Italia è per definizione uno Stato di diritto, la legge del taglione non c'è più da tempo, siamo gradatamente riusciti ad abolire la pena di morte per fucilazione nel nostro ordinamento penale ed, in un secondo tempo, anche dal Codice Penale Militare.
E' vero che è l'opinione comune, il c.d. “sentimento nazionale”, che dovrebbe spingere il legislatore ad emettere norme giuridiche di natura penale su fattispecie destanti un allarme sociale; ma questa opinione comune altro non è che l'insieme delle opinioni di tutti i cittadini, non si forma né nelle edicole né per merito dei parlamentari in quanto tali i quali, in questioni di siffatta importanza, contano singolarmente così come conta il parere di ogni cittadino.
Impariamo a non dimenticare questo nostro sacrosanto diritto che abbiamo, sempre, e non soltanto al momento del voto.
Però dobbiamo essere partecipi e per partecipare attivamente ed efficacemente è necessario capire e trovare attraverso il ragionamento effettuato con il solo nostro cervello la soluzione che ci appare tra le tante la più giusta.
INFORMARSI, DOCUMENTARSI, CAPIRE, TRARRE LE PROPRIE CONCLUSIONI E, ALLA FINE, PORTARLE AVANTI NELLE SEDI A CIO' PREPOSTE.
F I N E
Per adesso è sparita in qualche remoto archivio sin dal
04 marzo 2004 ma, come spesso accade nel nostro Paese, potrebbe d'improvviso
venire riesumata e portata in discussione in Parlamento.
Parrebbe, tuttavia, almeno da quello che trapela da quegli ambienti, che la materia è talmente ostica che nessuno intende procedere perchè il monopolio delle fonti di comunicazione è oggi in mano ad un numero molto limitato, se non ad un solo personaggio, ai quali, o al quale, una norma del tipo già esaminato potrebbe, a seguito di qualche denuncia, essere rivolta contro di loro o di lui nonché per l'evenienza che analoga istanza punitiva possa essere diretta verso quelle associazioni cattoliche dei cui nomi avete preso cognizione leggendo la parte a questa precedente .
E' la comunicazione, nelle sue svariate forme, che oggi indirizza le scelte della stragrande maggioranza dei cittadini in ogni campo, e quello politico non fa eccezione alcuna, anzi; ed è proprio in quest'ultimo campo che lavorano abilissimi prestidigitatori che riescono a far credere qualsiasi cosa, talvolta, quando lo ritengono necessario, anche che gli asini volino.
Dal sistema USA qualcuno ha mutuato molti elementi per poi travasarli nelle sue campagne elettorali: parole, motti, immagini “educative” sino ad arrivare ad opuscoli auto celebranti delle gesta compiute nel corso della sua vita e, alla fine, anche un pseudo contratto con gli italiani.
Lo scopo del mio blog aperto su BLOGDROPS
“IL DOVERE DI COMUNICARE BIS”,
che fa seguito al primo, divenuto inutilizzabile per un errore di sintassi irreversibile, così come le mie
“RIFLESSIONI MATTUTINE”,
altro blog aperto su BLOGGER,
avevano ed hanno tuttora il solo scopo di informare i giovani, soprattutto quelli che vengono trascinati verso idee ed idoli di pessimo stampo, sui problemi di attualità di ogni tipo, aggiungendo anche un pizzico di peperoncino, quale può considerarsi il mio modo di far satira nei confronti dei potenti e dei potentati.
Ma occorre non abbandonare mai questi giovani e fare anche tutto il possibile affinchè imparino a ragionare con il proprio cervello senza essere influenzati
né, tanto più, condizionati da idee altrui.
Il tempo e le attenzioni che si rivolgono a loro ed alle loro necessità è un investimento a vantaggio di tutti perchè proprio loro rappresentano il futuro
del Paese, il futuro di tutti noi.
Ritornando al tema di fondo di questa serie occorre sottolineare che la risoluzione di questa problematica presenta delle serie difficoltà poiché abbiano
alcuni inviolabili ed irrinunciabili principi costituzionali quali sono le varie libertà di:
- pensiero e la sua divulgazione attraverso tutti i mezzi possibili di comunicazione;
- professione di una religione;
- aderire ad associazioni senza doverne dare conto ad alcuno se trattasi di associazioni non criminali ovvero che non siano avvezze a compiere atti contro la pubblica morale.
Ed in vetta a questa serie di libertà si trova quella propria di ogni persona in quanto tale, la c.d.
“personalità individuale”.
E' la tutela di questi valori che cozza contro ogni tentativo di limitarne la portata sia pure per un fine condivisibile, quello di tutelare le numerose vittime di scaltri profittatori i quali ricorrono ad ogni tipo di pratica per convincere le vittime, anche con quelle di dubbia legalità.
A fronte di questa barriera quasi del tutto invalicabile non rimane altro che ricercare, per la risoluzione dei problemi accennati, un'altra via.
E' mio avviso come uno dei principali doveri di uno Stato democratico sia quello
di educare tutti i cittadini, attraverso le proprie istituzioni a ciò delegate, a che sappiano difendersi da ogni insidia che provenga dal di fuori della propria sfera di vita e fornire a chi non è in grado di farlo la necessaria assistenza.
Così come per le malattie, più che la cura fatta a posteriori servirebbe quella preventiva ; questo modo di procedere purtroppo qui da noi, anche a causa della forte “privatizzazione” della nostra salute, non è stato quasi mai attuato in passato e solamente adesso, sia pure a livelli ancora molto bassi e non in tutte le Regioni, si sta muovendo qualcosa in questo senso preventivo per le malattie epidemiche e gravi.
D'altro canto, a ciascuno di noi dovrebbe incombere l'obbligo di verificare, anche attraverso delle discussioni, se da queste vicende di casi di plagio o manipolazione mentale che dir si voglia, emerga alla fine una morale e quale, se siano stati commessi degli errori e, in caso affermativo, da parte di chi, se tra le teorie esposte ve ne sia qualcuna sulla quale si possa convenire in tutto od in parte, se, infine,
valga di più la tutela generale di quei valori offertici dai nostri costituenti o punire senza remora alcuna, anche attraverso motivazioni frutto di errate interpretazioni di una norma vaga e difficilmente applicabile per la sua indeterminatezza, chiunque condizioni in maniera da rendere mentalmente schiavo un altro individuo non attraverso la violenza fisica.
L'Italia è per definizione uno Stato di diritto, la legge del taglione non c'è più da tempo, siamo gradatamente riusciti ad abolire la pena di morte per fucilazione nel nostro ordinamento penale ed, in un secondo tempo, anche dal Codice Penale Militare.
E' vero che è l'opinione comune, il c.d. “sentimento nazionale”, che dovrebbe spingere il legislatore ad emettere norme giuridiche di natura penale su fattispecie destanti un allarme sociale; ma questa opinione comune altro non è che l'insieme delle opinioni di tutti i cittadini, non si forma né nelle edicole né per merito dei parlamentari in quanto tali i quali, in questioni di siffatta importanza, contano singolarmente così come conta il parere di ogni cittadino.
Impariamo a non dimenticare questo nostro sacrosanto diritto che abbiamo, sempre, e non soltanto al momento del voto.
Però dobbiamo essere partecipi e per partecipare attivamente ed efficacemente è necessario capire e trovare attraverso il ragionamento effettuato con il solo nostro cervello la soluzione che ci appare tra le tante la più giusta.
INFORMARSI, DOCUMENTARSI, CAPIRE, TRARRE LE PROPRIE CONCLUSIONI E, ALLA FINE, PORTARLE AVANTI NELLE SEDI A CIO' PREPOSTE.
F I N E
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