martedì, luglio 01, 2008

Una legge "liberi tutti" per salvarne uno

da

ANTONIO INGROIA, PM ANTIMAFIA DI PALERMO
Senza intercettazioni Riina, Provenzano e Brusca non sarebbero stati catturati...
di Marialaura Carcano

"Senza intercettazioni non saremmo mai riusciti a catturare nè Riina, nè Provenzano, nè Lo Piccolo, nè Brusca, insomma tutti i latitanti più di spicco. I risultati più importanti nella lotta alla mafia si sono conseguiti con la cattura dei latitanti e le intercettazioni sono state fondamentali".

Antonio Ingroia, pm antimafia di Palermo, denuncia il rischio della paralisi delle indagini con il blocco delle intercettazioni.

Lei ha detto che lo stato ha già tagliato i fondi per affittare le apparecchiature per le intercettazioni e che sta per bloccarsi tutto a Palermo. Sì da qui a un mese non ci saranno piu' intercettazioni.
Le ditte private dalle quali la Procura di Palermo noleggia le apparecchiature hanno dato un ultimatum, non sono più disposte a farci credito e questo è il risultato di due cose: il taglio di bilancio sulle spese della giustizia e la miopia politica che ha fatto sì che per anni andasse avanti il sistema del noleggio, che è costosissimo, invece di pensare all'acquisizione da parte dello stato delle microspie e delle apparecchiature che servono per le intercettazioni.
Un taglio che non è dell'ultima finanziaria ma che negli ultimi anni c'è stato e in modo progressivo e che dunque attraversa anche i governi del centrosinistra. Si parla tanto di emergenza intercettazioni, ma bisognerebbe invece pensare a come impiegare risorse per continuare a farle.

Ma quanto costa una intercettazione, in che ordine di grandezza siamo per una indagine che duri sei mesi, un anno?

Una intercettazione può costare svariate decine di migliaia di euro e certamente, nel caso di acquisizione delle apparacchiature da parte dello stato, si spenderebbe molto meno.
Si spenderebbe una volta per tutte, ma poi basterebbe la manutenzione ordinaria delle macchine, molto meno onerosa del noleggio.
Lo Stato, tra l'altro, non si è mai curato di stipulare convenzioni con le compagnie telefoniche e quindi paga per ogni intercettazione a tariffa piena, perchè per fare una intercettazione si paga anche la compagnia telefonica...

Quanto contano le intercettazioni nelle indagini di mafia?

Senza intercettazioni non saremmo mai riusciti a catturare nè Riina, nè Provenzano, nè Lo Piccolo, nè Brusca, insomma tutti i latitanti più di spicco.
I risultati più importanti nella lotta alla mafia si sono conseguiti con la cattura dei latitanti e le intercettazioni sono state fondamentali.

Ma il governo ha detto che la stretta sulle intercettazioni non riguarderà la lotta alla criminalità organizzata

E' vero che le intercettazioni per i fatti di mafia dovrebbero essere sempre possibili, ma ci sono anche le intercettazioni relative a quelli che io chiamo 'reati satellite', che sarebbero abolite.
Penso, per esempio, ai casi di estorsione, di usura, allo sfruttamento della prostituzione, ma anche alla bancarotta fraudolenta.
Tutte forme di criminalità economica legate alla mafia.
Per tutte queste indagini non saranno possibili e talvolta si arriva a una indagine di mafia proprio partendo da un reato minore.
Non sarà più possibile farlo.
Si è detto che il blocco dei processi previsto nel decreto sicurezza riguarda solo i reati "meno gravi" con pene fino a 10 anni e solo quelli commessi fino al giugno 2002. Ci fa qualche altro esempio di reato per il quale un cittadino potrebbe vedersi bloccato il processo?

Il blocca processi riguarda le estorsioni, l'usura, lo sfruttamento e l' istigazione alla prostituzione, ma anche i maltrattamenti, le violenze in famiglia.

Anche l' associazione per delinquere, anche se non quella di stampo mafioso.
Ma c'è un altro profilo da mettere in rilievo: si fermano i processi della giustizia quotidiana, quella da cui tanti cittadini aspettano giustizia.
Si dice, anche giustamente, che la giustizia italiana è lenta e che l'aspettativa del cittadino di avere giustizia viene frustrata.
Ma se noi sospendiamo i processi, seppure per un anno, non facciamo altro che frustrare ulteriromente la gente che è in attesa di una sentenza, allargando ancora di più la frattura che già c'è tra i cittadini e i palazzi di giustizia.

Si ricorre ai decreti quando ci sono i requisiti di necessità e urgenza. Secondo lei il decreto sicurezza soddisfa questi requisiti previsti dalla Costituzione?

Ripeto che la scala delle priorità deve essere quella di restituire dignità ed efficacia al processo penale e alla giustizia penale.
La giustizia italiana è stata più volte condannata a livello europeo per la sua lentezza e non mi pare che nel decreto sicurezza ci siano misure che accelerano i processi.
L' Associazione nazionale magistrati ha consegnato un documento al Guardasigilli, quando c'era un principio di dialogo, dove venivano indicate delle misure precise e concrete con lo scopo di eliminare alcuni formalismi nelle varie fasi delle indagini e dei processi che ne rallentano l'iter.
Per esempio la lunghezza dei tempi di impugnazione: in Italia una sentenza definitiva si forma dopo più di 10 anni.
C'è da rivedere il processo penale in tutti le sue fasi, mantenendo le garanzie per l' imputato, ma rendendolo efficiente al livello degli standard europei.
Fino a che la giustizia sarà un terreno di scontro, di rivalsa nei confronti della magistratura, o un terreno di ricerca di spazi di immunità e di impunità non si riuscirà ad andare da nessuna parte.

Arriveranno i soldati in Sicilia per combattere le cosche. Nel 92, lei ha dichiarato recentemente, la cosa funzionò ma oggi non serve a nulla.
I tempi erano quelli degli attentati a Falcone e Borsellino. Perchè i militari non servono più?

La mafia colpisce in modo diverso lo stato, oppure ha meno bisogno di colpire lo Stato?

La mafia più insidiosa è soprattutto finanziaria, la mafia degli affari non quella militare nè quella stragista.
Avremmo più bisogno di eserciti di consulenti finanziari che di uomini armati per le pubbliche vie, di esperti in materia finanziaria che ci consentano di colpire il sistema economico mafioso che, in questo momento, condiziona larga parte del sistema economico siciliano e nazionale.
Credo che ogni ulteriore commento sia del tutto superfluo.
E dire che tutta questa penosa storia è stata messa in atto per far evitare al nostro Premier un processo nato per una precisa affermazione dell’avv. Mills resa al suo consulente fiscalista che, appena recepita, non ha fatto altro che denunciare il tutto alle autorità britanniche che a loro volta, raccolta tutta la documentazione l’hanno trasmessa alla Procura di Milano.
Secondo la filosofia berlusconiana i PM, una volta appurato che la vicenda riguardava la regale persona di Arcore, avrebbero dovuto, senza colpo ferire, archiviare il tutto.
Posso tutt’al più aggiungere che l’ex legale britannico di Berlusconi, una volta esploso il caso giudiziario, ebbe a tentare una retromarcia raccontando una tavoletta ma in seguito comprese che non gli conveniva fare il finto tonto e riconfermò tutto sia in Inghilterra che agli inquirenti di Milano.
Tutto qui.
E vi pare poco “pagare” un teste perché renda od ha già reso nel corso di un procedimento penale una dichiarazione “addomesticata” per favorire un indagato ?
Certo che è grave ma non per il tizio secondo il quale
LA LEGGE NON E’ EGUALE PER TUTTI.
Credete che se a Berlusconi dovesse capitare di andare in Inghilterra per affari personali o di Stato – tanto per lui sono la stessa cosa – potrà andarci a testa alta ?

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