L’ITALIA ALLA ROVESCIA
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LA PROPOSTA DOPPIAMENTE SACRILEGA
IN QUANTO DAL PECCATORE NON TRASPARE PENTIMENTO ALCUNO PER LE SUE MALEFATTE.
E nostra madre Chiesa cosa farà ?
Concederà o non concederà siffatta moratoria immorale ?
Staremo a vedere.
Per l’intanto, crogiolandoci sotto il solleone di questi giorni, continueremo a lambiccarci il cervello senza tuttavia risolvere con certezza questo enorme ed inusitato enigma.
Inusitato perché la nostra madre Chiesa avrebbe dovuto, sin sul profilarsi della questione, mandare il nostro noto peccatore al diavolo; ma non l’ha fatto se non per bocca di alcuni eminenti cardinali che da tempo agognavano la cacciata agli inferi di costui.
Gatta ci cova.
Il prof. Davide Mazzon, direttore del Dipartimento Chirurgico dell’Ospedale di Belluno scrive una lettera a la Repubblica ed ottiene pronta risposta da Corrado Augias dal tenore della quale, per non rischiare di ripetermi, si comprende il contenuto di quanto scritto dall’eminente mittente; riporto solamente la domanda finale:
“I cittadini sempre più spesso chiedono di conciliare le possibilità del progresso scientifico con le proprie scelte esistenziali, in un contesto di pluralismo etico e culturale.
Saremo capaci di corrispondervi ?”.
Corrado Augias così risponde:
“Non lo so.
Sul testamento biologico (dichiarazione anticipata di volontà sul proprio fine vita ) s’è scatenata una guerra di religione.
La Chiesa vuole dimostrare la forza con la quale sa condizionare le scelte legislative; il capo del Governo potrebbe usare il provvedimento come moneta di scambio, dopo le note oscenità, per recuperare favore nelle gerarchie vaticane.
In una parte della lettera il Prof. Mazzon elencava le numerose società scientifiche e mediche, oltre al Codice di deontologia medica, che hanno affermato più volte che
“il paziente può rifiutare qualsiasi trattamento, compresi quelli che il medico ritenesse proporzionati”.
Tra le numerose mostruosità contenute nel progetto di legge c’è quella di cui all’art. 3 comma 6 dove si afferma con assoluta antiscientificità che la “nutrizione artificiale forzata non è trattamento medico bensì
“sostegno vitale destinato ad alleviare la sofferenza”.
Chiede il Prof. Mazzon, ed io con lui:
si può immaginare il sollievo di un morente nell’essere ingozzato per legge ?
Meglio non immaginare, il solo pensiero è raccapricciante.
Nota mia personale: sono sicuro che il patteggio ci sarà.
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