sabato, luglio 25, 2009

Individui di dubbia affidabilità


INDOVINA CHI VIENE A CENA ?


Luigi Manzella

Giudice della Corte Costituzionale

In data 06 ottobre p.v. la Consulta dovrà incominciare ad esaminare e, quindi poi a decidere sull’eccezione di “incostituzionalità” avanzata nei confronti del c.d.

“LODO ALFANO”

che garantisce alle quattro più alte cariche dello Stato,

Presidente della Repubblica, Presidenti del Senato e della Camera dei deputati,

Presidente del Consiglio dei ministri,

una totale immunità da un punto di vista penale, sino allo scadere delle loro cariche istituzionali.
Relatore,
quindi anche estensore dell’emanando provvedimento, decreto od ordinanza che sia a seconda dei casi, è stato designato il giudice Franco Gallo, a suo tempo nominato dall’allora Presidente della Repubblica pro tempore Azelio Ciampi.

Ottobre si avvicina ed al giudice Manzella ha la brillante idea di invitare a cena:

- Berlusconi, il più interessato a scansare incombenti problemi giudiziari su di lui;

- Il Guardasigilli Angelino Alfano da cui prese il nome questo controverso provvedimento legislativo;

- Il sottosegretario Gianni Letta, presente sempre nelle occasioni che contano;

- I Presidenti della Commissione Affari costituzionali della Camera dei Deputati e del Senato, rispettivamente l’on. Donato Bruno ed il senatore Carlo Vizzini;

- Il giudice della Corte Costituzionale Paolo Maria Napolitano.

Scoppiato il caso, il giudice ospitante, Luigi Manzella, nella speranza di poter troncare tutte le polemiche esplose una dopo l’altra da parte non solo dell’opposizione, ha l’infelicissima idea di dichiarare ai giornalisti, testualmente:
“ a casa mia invito chi voglio e parlo di quello che voglio”.

Ognuno, naturalmente, potrà giudicare come meglio crede se questa riunione fosse proprio da fare o meno ma le scuse addotte appaiono ancor più gravi del fatto in sé.

Fu detto che oggetto di quella riunione fosse l’esame di una bozza di una legge di riforma costituzionale della Giustizia scritta dallo stesso Mazzella, riforma attraverso la quale veniva dato corpo alla separazione delle carriere dei giudici attraverso la sostituzione dei PM con gli “avvocati dello Stato” nonché, dulcis in fundo, un totale cambiamento dell’attuale Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) e della stessa Corte Costituzionale.

Mi chiedo chi gli avesse dato questo incarico, anche se pare facile individuarne il committente.

Mazzella si difende affermando che lui a casa sua riceve personaggi di destra e di sinistra – è amico di Bertinotti soggiunge anche – ma allora perché non invitarli in quella occasione tanto per eliminare quella che appare non una parvenza ma una vera e propria seduta ad hoc per ribaltare alcuni punti della nostra Costituzione.

Mi chiedo a questo punto se questo giudice possa ancora dare a tutti noi quel necessario grado di imparzialità che la funzione ricoperta necessita.

Che Berlusconi abbia iniziato la sua campagna di acquisizione di consensi anche in quell’alto consesso ?

Il dubbio viene spontaneo qualora si pensi che proprio in questi giorni il ministro Matteoli ha nominato quale capo dell’Aviazione Civile l’avv. Alessio Quaranta figlio del giudice della Corte Costituzionale Alfonso Quaranta che, sarà certamente una eccezionale coincidenza, ebbe ad emettere una decisione, alquanto contrastata, con la quale il ministro Matteoli è stato benevolmente giudicato dall’accusa di favoreggiamento per aver informato nel 2004 il prefetto di Livorno di un procedimento penale a suo carico presso la Procura di quella città.

Che la decisione della Consulta sia stata molto contrastata sta il fatto che il vicepresidente della Corte, relatore, si è rifiutato di redigere le motivazioni di quel provvedimento poiché, a suo parere, non rientra assolutamente nelle prerogative di un ministro l’avvisare una persona sotto inchiesta.

Nessun commento: