lunedì, dicembre 01, 2008

Magistrati antimafia in trincea


NON TUTTI I GIUDICI SI CHIAMANO SQUILLANTE

La minaccia del clan:
"Uccidiamo il Pm Digeronimo"
di Gabriella De Matteis



Progettavano di colpire il pubblico ministero Desirèe Digeronimo.
Pensavano ad un attentato che apparentemente però doveva sembrare un semplice, banale incidente.
Gli uomini del clan Strisciuglio volevano dare un segnale alle istituzioni.E prima di tutto al magistrato che ha sempre condotto le inchieste sulla criminalità organizzata del quartiere Libertà.
Il nuovo, allarmante scenario è nero su bianco in un´informativa, redatta nei giorni scorsi dai carabinieri è finita sulle scrivanie della Direzione distrettuale antimafia.

È un pregiudicato barese - che sta decidendo se scegliere la via della collaborazione con la giustizia - a parlare.
A raccontare ai militari di un colloquio avuto in carcere.
Dietro le sbarre riceve le confidenze di un capoclan degli Strisciuglio, un uomo che conta nel gruppo criminale del quartiere Libertà.

«La Digeronimo la pagherà. Le capiterà un brutto incidente. Deve essere fatta fuori».

Un attacco allo Stato, quindi.

Un gesto clamoroso.
Questo, almeno secondo il pregiudicato che vuole accreditarsi come pentito, il capoclan ha raccontato nel carcere.
Parole gravi che aumentano il livello di allarme perché il pm Desirèe Digeronimo è stata già destinataria di altre minacce.

E per questo ora è sottoposta ad una misura di protezione.
Il piano per colpire il pm Digeronimo, secondo quanto raccontato dalla fonte confidenziale dei carabinieri, è recente.
E del resto, già in passato, dal clan erano arrivate intimidazioni nei confronti del pm che ha coordinato "Eclissi", l´operazione che, nel gennaio del 2006, ha portato in carcere 181 esponenti dell´organizzazione malavitosa.

Il livello di guardia, ora, è molto alto.
Il caso, sollevato nuovamente dal pregiudicato che sta pensando di diventare collaboratore di giustizia, adesso, è stato segnalato al comitato per l´ordine e la sicurezza pubblica che già nel maggio scorso ha predisposto una misura di scorta e vigilanza per il pm antimafia.
Desirèe Digeronimo che aveva già ricevuto lettere di minacce, infatti, era stata destinataria di frasi intimidatorie (così come il presidente della Corte d´Assise Salvatore De Feo e il giudice a latere Isabella Scamarcio) anche durante la lettura della sentenza con la quale sono stati condannati gli esecutori dell´omicidio di Gaetano Marchitelli.
Ora il comitato che si riunirà in Prefettura per decidere se potenziare le misure di protezione per il magistrato Digeronimo.

"La Digeronimo va protetta".

Il sindaco di Bari Michele Emiliano ha deciso di annullare la sua partecipazione al convegno del Siulp, prevista a Roma.
"Da mesi e mesi - dichiara il sindaco - la Digeronimo è oggetto di minacce di morte da parte di esponenti di clan mafiosi della città".

impensabile che a tutt'oggi il Ministro degli Interni non abbia predisposto un servizio di scorta a tutela di un Magistrato della Repubblica Italiana che quotidianamente rischia la vita per servire lo Stato.
Ho scritto al Prefetto - ha continuato Emliano - affinché convochi d'urgenza il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica per discutere delle misure di sicurezza atte a consentire a Desirèe Digeronimo di proseguire in tranquillità il proprio lavoro".

Notizie che parlano da sole perchè ogni commento è inutile !

Forse si pensa che anche questo valente magistrato abbia la "testa fuori posto" e che, quindi, non ne valga la pena ?


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