CIRCOLO RICREATIVO
P2
I^ parte
Scopo sociale:
IMPADRONIRSI DELL’ITALIA
P2
I^ parte
Scopo sociale:
IMPADRONIRSI DELL’ITALIA
attraverso un capillare rovesciamento delle attuali istituzioni da effettuarsi tramite l’infiltrazione di fedeli adepti in ogni ganglio vitale della vita politica, sociale ed istituzionale del Paese nonché di realtà mediatiche esistenti su tutto il territorio nazionale.
Ma il punto cardine di questa nuova storia ed il primo da attuare sarà quello di abituare il popolo, attraverso un costante martellamento mediatico, a nuovi scenari politici.
Un popolo stanco e depresso, incalzato da assillante propaganda appositamente realizzata, diviene facile preda di chi dimostra di essere un forte condottiero.
Tanto per cominciare
“bisogna fare sempre in modo che il popolo soffra il più possibile”.
Ad un certo punto avrà raggiunto una sudditanza psicologica tale da poterlo manovrare a piacimento secondo i noti principi codificati nel nostro Piano di Rinascita.
Sin qui la premessa scherzosa ma non troppo; è la base di un lungo lavoro proiettato in un periodo più o meno lungo a seconda dell’abilità di chi si assumerà questo incarico della realizzazione.
Ma il punto cardine di questa nuova storia ed il primo da attuare sarà quello di abituare il popolo, attraverso un costante martellamento mediatico, a nuovi scenari politici.
Un popolo stanco e depresso, incalzato da assillante propaganda appositamente realizzata, diviene facile preda di chi dimostra di essere un forte condottiero.
Tanto per cominciare
“bisogna fare sempre in modo che il popolo soffra il più possibile”.
Ad un certo punto avrà raggiunto una sudditanza psicologica tale da poterlo manovrare a piacimento secondo i noti principi codificati nel nostro Piano di Rinascita.
Sin qui la premessa scherzosa ma non troppo; è la base di un lungo lavoro proiettato in un periodo più o meno lungo a seconda dell’abilità di chi si assumerà questo incarico della realizzazione.
Ipse dixit ed il più solerte si mise all'opera.
No, la frase di cui sopra non figura nel Piano di Rinascita predisposto dal venerabile Licio Gelli ma è come se ci fosse e scritta a caratteri cubitali sia pure con altre parole, con sofisticati sinonimi.
In realtà è la parafrasi di una frase di Alfred Hitchcock; di questo suo dire ho sostituito solamente una parola, quella di “pubblico”, inserendo al suo posto “popolo”.
Il concetto in esse contenuto ha per entrambe la stessa finalità sia pure relative a campi del tutto diversi.
Mettere in condizioni il pubblico, una porzione di persone che poi fa parte del popolo in senso lato, di tremare dalla paura.
Un salto nel buio e buio è sinonimo di fine di tutto: il caos.
E’ quello che accade oggi in Italia a noi tutti: la paura dell’oggi ma soprattutto di quello che ci spetterà domani.
Una persona paurosa perde i contatti con la realtà e non si rende più conto di quello che gli sta accadendo anche se a metà mese rimane senza un soldo per poter tirare avanti la baracca.
Arranca faticosamente ed è costretto ad accettare di tutto, anche manifeste ingiustizie e prevaricazioni di ogni sorta, in cambio della speranza di poter avere sia pure il minimo per sopravvivere, alle volte anche un solo euro rappresenta oggi per molti un valore incommensurabile, pari ad un tesoro; ma non si vende come hanno fatto e fanno tuttora tanti altri.
No, la frase di cui sopra non figura nel Piano di Rinascita predisposto dal venerabile Licio Gelli ma è come se ci fosse e scritta a caratteri cubitali sia pure con altre parole, con sofisticati sinonimi.
In realtà è la parafrasi di una frase di Alfred Hitchcock; di questo suo dire ho sostituito solamente una parola, quella di “pubblico”, inserendo al suo posto “popolo”.
Il concetto in esse contenuto ha per entrambe la stessa finalità sia pure relative a campi del tutto diversi.
Mettere in condizioni il pubblico, una porzione di persone che poi fa parte del popolo in senso lato, di tremare dalla paura.
Un salto nel buio e buio è sinonimo di fine di tutto: il caos.
E’ quello che accade oggi in Italia a noi tutti: la paura dell’oggi ma soprattutto di quello che ci spetterà domani.
Una persona paurosa perde i contatti con la realtà e non si rende più conto di quello che gli sta accadendo anche se a metà mese rimane senza un soldo per poter tirare avanti la baracca.
Arranca faticosamente ed è costretto ad accettare di tutto, anche manifeste ingiustizie e prevaricazioni di ogni sorta, in cambio della speranza di poter avere sia pure il minimo per sopravvivere, alle volte anche un solo euro rappresenta oggi per molti un valore incommensurabile, pari ad un tesoro; ma non si vende come hanno fatto e fanno tuttora tanti altri.
No mantiene la propria dignità e soffre in silenzio sino alla fine e fa in modo che nessuno se ne accorga e se per mera occasione qualcuno se ne accorge si gira dall’altro lato
e sfugge dalle proprie responsabilità civili e morali.
Diviene preda preferita dei profittatori , gli strizzini, ritenendo questi ultimi una specie’di ancora di salvezza; ed invece per costoro è il colpo mortale, è la fine.
Chiesero un tempo a Mussolini se fosse difficile governare gli italiani.
Rispose testualmente:
“Gli italiani non vanno governati ma solo comandati”.
Le tecniche per arrivare a tanto sono molte ed oggi qualcuno è riuscito a tanto per vie non molto traverse.
Siamo in piena recessione, in tutto il mondo vari governanti l’avevano da tempo intuito ma da noi no non è accaduto nulla.
Ognuno ha tirato sempre acqua al proprio mulino, preoccupandosi più dei propri guai che di quelli altrui specialmente da parte di avrebbe invece dovuto comportarsi diversamente.
E’ andato dritto per la sua strada sino ad oggi così e, nel mentre, l’Italia precipitava in un baratro.
Abbiamo toccato il fondo; siamo agli ultimi posti in tutto: come tutela dell’ambiente in cui viviamo, come moralità politica, come rapporti umani, come incremento del PIL dove siamo i primi, ma solamente in negativo, come indebitamento pubblico.
Come mai: parole, parole, parole, promesse, promesse, promesse che parrebbe non abbiano neanche le necessarie coperture di bilancio.
Sono spariti i c.d. “ammortizzatori sociali” ed oggi il capo pensa di estenderli anche ai precari !
Bravo ma i soldi chi ce li mette ?
Li troverà spostando cifre di bilancio da un capitolo all’altro come giocasse a Monopoli.
La povertà di oggi è anche il frutto negativo di una politica occupazionale sbagliata e del mancato aggiornamento dei salari e degli stipendi sia per scadenze contrattuali mai rispettate che per la loro indicizzazione ad un tasso d’inflazione programmata che veniva stabilita quasi sempre sulla metà, ed alle volte anche a meno, di quella reale.
Ed i pensionati che non hanno più attese di miglioramenti con rinnovi di contratti che non hanno più?
Un altro colpo sulla loro testa di tale entità da farli precipitare al di sotto della soglia di povertà.
La progressiva e sistematica eliminazione dei pensionati dal mondo civile.
Hanno fatto entrare in vigore la Legge impropriamente chiamata Biagi, forse per dare a lui l’intera colpa delle norme sul lavoro volute da Confindustria e da Berlusconi, dopo che il suo governo aveva cancellato la parte relativa proprio agli ammortizzatori sociali.
Dopo essere stato ucciso da alcuni componenti delle Brigate Rosse, il Prof. Biagi, per la sua insistenza nel richiedere di riavere la protezione della scorta inspiegabilmente toltagli , venne gratificato, alla memoria, dall’allora ministro dell’Interno Scajola, con un titolo altamente onorifico: quello di “rompicoglioni”.
Questo geniale dispensatore di titoli venne dismesso da ministro ma, secondo la legge fisica di Antoine Lavoisier secondo la quale
«Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.»
Scajola oggi è ancora ministro, potendosi così rigodere la sua rotta aerea Roma Fiumicino – Alberga e viceversa, ripristinata seduta stante per suo comodo personale e con i nostri soldi.
Come l’ex generale Speciale, quello dei voli familiari – ben 45 accertati dalla Corte dei Conti – oltre a quello famoso con l’Atr42 delle Fiamme Gialle con signore in pelliccia e spigole fresche, spacciato come volo di Stato ma esclusivo per i fatti suoi; pare che la Procura militare di Roma stia preparando la richiesta di un suo rinvio a giudizio per reati di un certo peso.
Le prove acquisite sono schiaccianti.
Agli ordini signor Presidente disse a Berlusconi che non era più premier, prima del suo allontanamento.
“Dio fa gli uomini ed essi fra di loro si accoppiano”… secondo le loro virtù e somiglianze.
Il premio a lui dovuto per i servizi resi all’Italia da chi se ne sente il padrone ?
Deputato tra le file del PDL con una proposta apprezzabile in tempi come questi…
l’aumento degli stipendi dei generali !!!
Ma ritorniamo ai voli purtroppo non proprio pindarici come quelli cui spesso ricorro quando scrivo.
Trascrivo un articoletto apparso su un giornale locale che ci spiega il perché ed il per come nonché a chi giova e quanto ci costa questa linea “speciale” Roma Fiumicino – Alberga e viceversa.
“ Quando era Ministro dell' interno, l'Alitalia istituì un volo diretto Albenga-Roma Fiumicino, che fu immediatamente cancellato dopo le dimissioni di Scajola dal Viminale; il volo aveva registrato un max di passeggeri pari a 18 (diciotto!) con un passeggero fisso: il ministro Scajola.Col governo Berlusconi-3 il volo è stato immediatamente ripristinato grazie a un finanziamento straordinario di un milione di euro.
L'aereo è un Atr 47 e tre giorni a settimana sta fermo sulla pista ; i passeggeri sono al massimo otto e il passeggero fisso è sempre Scajola.
L'Atr 47 costa all'Alitalia circa 100mila euro a settimana.Così il fatto che a Scajola non piaccia andare in macchina da Albenga a Genova, per quest'anno, costa agli italiani (dato che tutti i debiti dell'Alitalia sono stati accollati alla popolazione) la notevole cifra di sei milioni e duecentomila euro.
Poi si sciacquano la sporca coscienza con 40 euro al mese, dotazione della
e sfugge dalle proprie responsabilità civili e morali.
Diviene preda preferita dei profittatori , gli strizzini, ritenendo questi ultimi una specie’di ancora di salvezza; ed invece per costoro è il colpo mortale, è la fine.
Chiesero un tempo a Mussolini se fosse difficile governare gli italiani.
Rispose testualmente:
“Gli italiani non vanno governati ma solo comandati”.
Le tecniche per arrivare a tanto sono molte ed oggi qualcuno è riuscito a tanto per vie non molto traverse.
Siamo in piena recessione, in tutto il mondo vari governanti l’avevano da tempo intuito ma da noi no non è accaduto nulla.
Ognuno ha tirato sempre acqua al proprio mulino, preoccupandosi più dei propri guai che di quelli altrui specialmente da parte di avrebbe invece dovuto comportarsi diversamente.
E’ andato dritto per la sua strada sino ad oggi così e, nel mentre, l’Italia precipitava in un baratro.
Abbiamo toccato il fondo; siamo agli ultimi posti in tutto: come tutela dell’ambiente in cui viviamo, come moralità politica, come rapporti umani, come incremento del PIL dove siamo i primi, ma solamente in negativo, come indebitamento pubblico.
Come mai: parole, parole, parole, promesse, promesse, promesse che parrebbe non abbiano neanche le necessarie coperture di bilancio.
Sono spariti i c.d. “ammortizzatori sociali” ed oggi il capo pensa di estenderli anche ai precari !
Bravo ma i soldi chi ce li mette ?
Li troverà spostando cifre di bilancio da un capitolo all’altro come giocasse a Monopoli.
La povertà di oggi è anche il frutto negativo di una politica occupazionale sbagliata e del mancato aggiornamento dei salari e degli stipendi sia per scadenze contrattuali mai rispettate che per la loro indicizzazione ad un tasso d’inflazione programmata che veniva stabilita quasi sempre sulla metà, ed alle volte anche a meno, di quella reale.
Ed i pensionati che non hanno più attese di miglioramenti con rinnovi di contratti che non hanno più?
Un altro colpo sulla loro testa di tale entità da farli precipitare al di sotto della soglia di povertà.
La progressiva e sistematica eliminazione dei pensionati dal mondo civile.
Hanno fatto entrare in vigore la Legge impropriamente chiamata Biagi, forse per dare a lui l’intera colpa delle norme sul lavoro volute da Confindustria e da Berlusconi, dopo che il suo governo aveva cancellato la parte relativa proprio agli ammortizzatori sociali.
Dopo essere stato ucciso da alcuni componenti delle Brigate Rosse, il Prof. Biagi, per la sua insistenza nel richiedere di riavere la protezione della scorta inspiegabilmente toltagli , venne gratificato, alla memoria, dall’allora ministro dell’Interno Scajola, con un titolo altamente onorifico: quello di “rompicoglioni”.
Questo geniale dispensatore di titoli venne dismesso da ministro ma, secondo la legge fisica di Antoine Lavoisier secondo la quale
«Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.»
Scajola oggi è ancora ministro, potendosi così rigodere la sua rotta aerea Roma Fiumicino – Alberga e viceversa, ripristinata seduta stante per suo comodo personale e con i nostri soldi.
Come l’ex generale Speciale, quello dei voli familiari – ben 45 accertati dalla Corte dei Conti – oltre a quello famoso con l’Atr42 delle Fiamme Gialle con signore in pelliccia e spigole fresche, spacciato come volo di Stato ma esclusivo per i fatti suoi; pare che la Procura militare di Roma stia preparando la richiesta di un suo rinvio a giudizio per reati di un certo peso.
Le prove acquisite sono schiaccianti.
Agli ordini signor Presidente disse a Berlusconi che non era più premier, prima del suo allontanamento.
“Dio fa gli uomini ed essi fra di loro si accoppiano”… secondo le loro virtù e somiglianze.
Il premio a lui dovuto per i servizi resi all’Italia da chi se ne sente il padrone ?
Deputato tra le file del PDL con una proposta apprezzabile in tempi come questi…
l’aumento degli stipendi dei generali !!!
Ma ritorniamo ai voli purtroppo non proprio pindarici come quelli cui spesso ricorro quando scrivo.
Trascrivo un articoletto apparso su un giornale locale che ci spiega il perché ed il per come nonché a chi giova e quanto ci costa questa linea “speciale” Roma Fiumicino – Alberga e viceversa.
“ Quando era Ministro dell' interno, l'Alitalia istituì un volo diretto Albenga-Roma Fiumicino, che fu immediatamente cancellato dopo le dimissioni di Scajola dal Viminale; il volo aveva registrato un max di passeggeri pari a 18 (diciotto!) con un passeggero fisso: il ministro Scajola.Col governo Berlusconi-3 il volo è stato immediatamente ripristinato grazie a un finanziamento straordinario di un milione di euro.
L'aereo è un Atr 47 e tre giorni a settimana sta fermo sulla pista ; i passeggeri sono al massimo otto e il passeggero fisso è sempre Scajola.
L'Atr 47 costa all'Alitalia circa 100mila euro a settimana.Così il fatto che a Scajola non piaccia andare in macchina da Albenga a Genova, per quest'anno, costa agli italiani (dato che tutti i debiti dell'Alitalia sono stati accollati alla popolazione) la notevole cifra di sei milioni e duecentomila euro.
Poi si sciacquano la sporca coscienza con 40 euro al mese, dotazione della
Social Card.
Chiediamo serietà e giustizia.
Ma di “giustizia “ parla anche Berlusconi per riformarla così come è da tempo scritto sulla sua costituzione:
IL PIANO DI RINASCITA
della
P2
Eccoli i tutori della questione morale in politica!
Tra i quali anche un imbecille saltafossi che la butta lì dall’alto della sua pochezza intellettuale !
“Il PD deve chiedere adesso scusa a Craxi” !
Fuori di testa, ed è un dir poco. Un altro continua ad incitare il volgo:
"Comprate,comprate,comprate"
Lui vende aria fritta e noi compreremo proprio quella per farlo contento.
Fine I^ parte
Fine I^ parte
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