giovedì, ottobre 25, 2007

Cade la pera dal pero.....

CHE DIRE SUL FUOCO AMICO?

Sino ad ora era stato “sperimentato” in Iraq ed in altri Paesi martoriati dalle guerre.
Capita, purtroppo, dove vi sono conflitti armati; alle volte si tratta di errori altre volte no.
I primi sono il frutto di errate segnalazioni, difettosi avvistamenti ma i secondi sono assimilabili agli attentati, ad agguati ben preparati nella speranza poi che qualcosa riesca a stenderci sopra un velo vergognoso, come nel caso Calipari.
Credevamo che questa jattura capitasse solamente in zone operative di guerra ovvero, come spesso accade durante le partite di caccia, allorché il cacciatore spara non appena avverte un muoversi di foglie ed ammazza il “compagno di battuta”.
Ci dobbiamo ricredere, accade anche all’interno del nostro attuale governo e nel nostro Parlamento.
L’un contro l’altro armato per interessi o di partito ovvero, ancor peggio, personali pur nella consapevolezza che a lungo andare la corda, a forza di tirarla, si logora sino a spezzarsi.

La figura dell’uomo è meramente simbolica in quanto in esso si identificano tutti quei personaggi “amici” che stanno facendo di tutto per fare cadere il governo, sebbene appartengano alla stessa compagine ministeriale od a partiti che dovrebbero sostenerlo.
Alcune richieste di modifiche presentate dalla maggioranza alla legge Finanziaria 2008 sono legittime ma il governo ha l’obbligo di far quadrare i conti “generali” per l’impegno a livello europeo di rientrare dal deficit spaventoso accumulato dal precedente governo; per cui la coperta è corta nonostante l’accrescere delle entrate tributarie siano aumentate per il diverso atteggiamento tenuto nei confronti degli evasori.
Ma c’è ancora qualcuno che crede che l’attuale governo, se avesse le disponibilità economiche, non accontenterebbe tutti ?
La forbice tra benessere e povertà in cinque penosi e lunghi anni si è allargata a dismisura anche perché il premier di allora non volle fare nulla per contrastare l’inusitata lievitazione dei prezzi – “Io non posso farci nulla” – diede la colpa all’euro, incominciò, proprio lui, a dare consigli alle massaie su come fare
la spesa !
Nessuno si chiese come mai nelle altre nazioni entrate nell’area dell’euro i vari governi avevano raggiunto accordi coi produttori di beni e servizi nonché con le grandi distribuzioni mentre in Italia nulla di tutto questo venne fatto ?
Ma anche molti elettori del centrosinistra incominciano a pensare: ma allora
era migliore quell’altro governo dove tutto filava dritto, quanto meno all’apparenza; un solo capo e chi era in disaccordo, via, a casa, come nelle migliori dittature moderne dove il bastone di comando è nelle mani di uno solo che, se contraddetto, sa essere molto vendicativo.
La maggioranza degli italiani non ama le risse tra amici e premia la coesione, anche se il poter discutere anche animatamente su temi di enorme importanza
non fa mai male allorché, però, alla fine si arrivi ad una sintesi accettata da tutti.
Ma le battutine ironiche, gli insulti e quant’altro di grottesco è avvenuto ultimamente sotto i nostri cieli non pare proprio l’abito migliore per presentarsi a tutti noi amministrati.
Le discussioni, alle volte anche animate, per l’opposizioni sono scontri, prendere le distanze da una certa posizione ritenuta sbagliata diviene per gli altri che non litigano mai, sebbene la notte dell’esito elettorale per loro negativo si è trasformata in quella dei “lunghi coltelli”, una resa dei conti.
La gente osserva e pensa; beh erano meglio gli altri, anche se è stata fregata per bene in maniera indolore; molti non capiscono più nulla, soprattutto la differenza che intercorre tra le cause e gli effetti di certi eventi, addossando tutte le colpe a chi si è trovato a “curare” i disastrosi effetti creati da un precedente governo.
Questo e quello per me pari sono affermano oggi i più benevoli; una specie di regola matematica, quella secondo la quale cambiando l’ordine dei premier il prodotto non cambia.E’ vero che i “ fattori” sono diversi ma il prodotto è diverso, eccome.
L’ex premier ospitava ad Arcore un fattore, tale Vittorio Mangano, oggi defunto, che accudiva un cavallo divenuto famoso come quello di Caligola.
Il Mangano, legato mani e piedi ai poteri mafiosi siciliani, pare che fosse stato consigliato a Berlusconi dall’amico, sin dai tempi universitari milanesi, Marcello Dell’Utri, uno dei fondatori di Forza Italia, anche lui pregiudicato per una condanna definitiva per estorsione.
Lo stalliere era un campione di vita da imitare con un curriculum del tutto invidiabile, tanto che la sua fedina penale comprendeva le seguenti condanne :

1- dieci anni per droga, negli anni Ottanta;
2- nel '99 gli sono stati inflitti 15 anni per traffico di droga;
3- , altri 15 anni quest'anno per estorsione.
4- ammalato di cancro gli vennero concessi gli arresti domiciliari nel corso dei quali viene condannato all’ergastolo in quanto coinvolto nell'omicidio di Giuseppe Pecoraro e per essere stato ritenuto l'esecutore materiale di quello di Giovambattista Romano, vittima della "lupara bianca".

Prodi è di gran lunga più modesto, non ha né cavalli né stallieri di sorta.
Eppure: questo e quello per me pari sono ?

In questi tempi assai grami ritenevo che la miglior cosa fosse quella di stare zitto, in attesa degli eventi; ma dopo aver sentito parlare ieri la “pescivendola” al secolo Michela Vittoria Brambilla, mi sono ricreduto e di botto ho messo giù di fretta questo scritto.
Battute stupide, affermazioni che tutti conoscevano ancor prima che lei nascesse, come la scoperta che sono i poveri giovani a pagare con i loro contributi le pensioni a chi è andato in quiescenza !
Ma viene dalla montagna o è la pera che cade dal pero ?
E’ sempre stato così.
Dal mio stipendio, in costanza di rapporto di lavoro, hanno prelevato fior di contributi che il datore di lavoro ha poi girato all’INPS il quale a sua volta se ne è servito per pagare le pensioni a coloro che oramai erano usciti dal mondo del lavoro i quali, a loro volta, quando lavoravano, avevano contribuito a incrementare il fondo pensioni – e non solo quello - in favore degli ex lavoratori.
Rideva scioccamente per questa sua trovata non sapendo che aveva scoperto l’acqua calda.
Esilarante poi la storiella che i “suoi” giovani vorrebbero formare un nuovo partito che, non hanno però via di scampo, in quanto alla fine dei conti dovrebbe essere “capeggiato da un giovane settantunenne di primo pelo, che poi non è il suo- soggiunge Maria Novella Oppo -, e da una quasi quarantenne salmonata le cui idee migliori sono sostenute dalle calze autoreggenti”.
Ma speriamo che su tutte le posizioni prevalga il bene dell’Italia

Fioccano i paragoni: chi dei due viene meglio ?

















Ma credo che il paragone dovrebbe essere fatto tra questi due personaggi:




Qualche conoscente mi ha rimbrottato, accusandomi d’avere “la fissa del fascismo”; altro che “fissazione”, i partiti fascisti prolificano a vista d’occhio.
Oltre a la Destra di Storace è nato anche il
PARTITO FASCISTA REPUBBLICANO
C’è da rovinarsi il fegato, ma ne riparleremo anche perché a quest’ultimo proposito è stata presentata una denuncia presso la Procura di Roma da parte di un parlamentare europeo appartenente al
grup
po PSE.

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