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ANGELA 1935
Classe di ferro il 1935 che, sia pure un po’ arrugginita dall’inevitabile trascorrere degli anni, resiste, nonostante le intemperie di un tempo passato – ventennio fascista - e presente – ventennio sfascista berlusconiano, resiste ancora alle violente quotidiane vicende.
Immagino, e non posso fare diversamente avendola incontrata pochi giorni or sono attraverso un suo commento sul mio blog, che le nostre esperienze di vita si somiglino molto ma, nonostante ciò, visitando giornalmente il suo
PAGINE CORSARE
dedicate a Pier Paolo Pasolini
su
ritengo che le nostre vite abbiano percorso un iter parallelo.
Una frase di Pasolini riportata nel contesto del suo commento mi ha colpito enormemente in quanto giunta in un momento in cui, riflettendo da qualche anno su quanto avevo passato nel corso di un assai lontano periodo tremendo, mi sembrava di rivedere come i fantasmi di quei tempi, non contenti degli orrori causati, avessero preso corpo in molti degli attuali protagonisti della nostra vita politica.
In buona sostanza, due ventenni a confronto, del tutto simili anche se, rispetto all’altro ieri, i metodi dittatoriali si sono alquanto raffinati con l’ausilio delle moderne tecnologie della comunicazione.
Se è vero, come è vero, il detto evangelico che la parola fa più danni della spada, ecco che gran parte dell’odierno scenario politico sta ripercorrendo, sia pur su nuove strade, il famigerato ventennio fascista.
Ma poi, leggendo di qua e di là, mi cullavo nell’idea che forse stavo esagerando nei giudizi; in molti, alcuni anche appartenenti alla mia parte politica, con il loro dire cercavano di tranquillizzarmi.
Però sulla
“STRISCIA ROSSA”
de L’Unità del 14 agosto scorso vengono riportate le seguenti affermazioni di
UMBERTO ECO
rilasciate il giorno prima, a proposito del fascismo, nel corso di una intervista su L’Espresso:
“Ora non posso dire che tutto questo sia tornato, certo non integralmente. Ma comincio a riavvertirne il profumo. Tanto per cominciare ci sono fascisti al governo. Non solo loro, non più esattamente fascisti, ma che importa, si sa bene che la storia si dà una prima volta in forma di tragedia ed una seconda volta in forma di farsa”.
Non sono io, allora, in preda ad un delirio, mi sono detto, ma altri che oggi ci governano in nome di un popolo plagiato in mille forme solo apparentemente lecite.
Ed ecco che spunta in cima alle mie tormentate riflessioni
GIOVANNA 1935
la quale nel suo commento ad un mio post mi riporta la seguente frase che avevo del tutto dimenticato:
“ L'Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è, ora, il fascismo".
Questo scriveva Pasolini nel 1962.
Pare scritto oggi, non credi?
Lo credo fortemente e ti ringrazio enormemente per avermelo ricordato.
Per essere fascisti non è essenziale l’indossare una camicia nera ed i calzoni alla zuava né un fez come copricapo; è una maniera di pensare e di agire, soprattutto quando qualcuno ride non su di sé o per le sue vergognose battute bensì sul popolo italiano, anche su quella parte di esso che crede in lui.
Gli altri …..sono coglioni, punto e basta!
Ma alcuni di questi coglioni l'hanno di recente votato così divenendo dei coglioni rincoglioniti.
Ed il Vaticano tace, come sempre, anzi….appoggia, come sempre, da qualche anno a questa parte.
Alcune cose va a dirle altrove ma non ha il coraggio di ripeterle nella Italia di oggi.
Già, riabbiamo un Papa Re, me l’ero scordato ma S.E. il cardinale Bagnasco me l’ha fatto ricordare pochi giorni or sono, dopo il suo intervento nel meeting di CL.
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