Ma questa poi !
Sembrerebbe una favola, il racconto di un fatto che non potesse giammai verificarsi, talmente inverosimile appare questa storia.
Invece è accaduta effettivamente in occasione di un contesto che per la sua importanza ha sempre avuto una rilevanza a livello mondiale.
Cosa non fanno questi pseudo-atleti pur di assurgere alla ribalta delle cronache con conseguenti favorevoli riflessi economici !
Ma perché mi stupisco ancora atteso che oramai, sia pure con modalità differenti, “l’imbroglio”viene attuato in tutti i campi: in politica, negli affari ed anche nel mondo dello sport che dovrebbe essere, come ci hanno insegnato i nostri vecchi maestri di un tempo , il tempio in cui dovremmo tutti, nessuno escluso, coltivare lo spirito puro della lealtà nei confronti dei competitori di turno ma, soprattutto, verso se stessi.
Ci resta oggi un mondo che va oramai alla deriva dove il lecito e l’illecito costituiscono oramai, non come eccezione ma come regola fondamentale, una miscela difficilmente contrastabile anche perché, nonostante una miriade di leggi, i soliti potenti e potentati riescono ad eluderle con vari cavilli, artifizi e raggiri.
Ho avuto la fortuna di partecipare, nelle vesti di giudice di gara, alle Olimpiadi romane del 1960 e posso garantirvi che allora si palpava con mano il vero spirito olimpico; giovani che fraternizzavano con altri giovani atleti, campioni quali il nostro Livio Berruti, Wilma Rudolf e tutti gli altri, anche quelli che venivano eliminati nelle batterie, col loro mescolarsi, facevano intendere al mondo cosa fosse la fratellanza umana, quella da cui dipendono poi altre virtù quali la solidarietà, l’amicizia disinteressata, la gioia di vivere ognuno la propria vita perché sapevano di avere a fianco, all’occorrenza,tante persone pronte a tendergli una mano o ricevere una parola di conforto.
Anche se non conoscevano la lingua dell’altro si comprendevano subito e per suggellare un’amicizia duratura bastava una stretta di mano ed un abbraccio.
Campioni rinomati e sconosciuti antagonisti di terre lontane; non vi era alcuna differenza.
Abbiamo abbandonato questo stile di vita per assumere quello che risponde ai voleri di chi crede di comandare il mondo intero.
Ma che vita è, come si fa a reprimere l’angoscia sapendo che girando l’angolo di casa tua vi sono centinaia e centinaia di persone che conducono una vita di stenti, da disperati, che muoiono per fame o per malattie incurabili per mancanza di farmaci.
E coloro che dirigono oggi le sorti del mondo, nonostante i loro bla-bla-bla, non solo avvallano questo stato di cose ma lo creano e, non contenti di ciò, continuano imperterriti nel seminare terrore, paure per fatti inesistenti, in quanto viene loro più facile dominare un popolo sottomesso incondizionatamente al potere, divenuto incapace di pensare ad altro, anche a difendere i propri diritti in quanto gli vengono descritti come atti di benevolenza dal dittatore di turno.
Ma eccoci alla cronaca:
Kim Jong-su aveva conquistato un argento e un bronzo nella pistola.
Avrebbe preso dei betabloccanti che servono per eliminare il tremito della mano
Positivo tiratore nordcoreanoVia le medaglie conquistate
Primo caso di doping a Giochi di un atleta vincitore di medaglie.
Succede al tiratore nord coreano Kim Jong-su, argento nella pistola da 50 metri e bronzo nella pistola 10 metri.
E' stato trovato positivo ad un controllo antidoping per un betabloccante, e per questo gli verranno ritirate le medaglie conquistate qui a Pechino.
I betabloccanti sono il doping tipico dei tiratori perché rallentano il battito cardiaco e, di conseguenza, il possibile tremito della mano. Lo ha annunciato la portavoce del Cio, Giselle Davies.
Squalificata anche la ginnasta vietnamita Thi Ngan Thuong Do, positiva al fuorosemide.
L'atleta, però, era arrivata ottanduesima e ultima nel concorso di ginnastica. La squalifica del nordcoreano provoca qualche modifica al medagliere.
Il cinese Tan Zongliang ottiene l'argento nei 50 metri, con il russo Vladimir Isakov al bronzo.
Nei 10 metri, il bronzo di Kim passa all'americano Jason Turner.Una mia nota a completamento dell’articolo.
Mi risulta, avendomelo raccontato alcuni amici “tiratori” da strapazzo - odiando ogni tipo di arma, anche quelle detenute a scopo sportivo, uso definirli così, sia pure in tono benevolo – che è importante nelle gare di tiro rallentare i ritmi cardiaci in quanto lo sparo viene eseguito nell’intervallo intercorrente tra un battito e l’altro per avere così la mano più ferma.Più lo rallenti e più lungo è l’intervallo, pochi secondi ma bastevoli per sparare con più precisione sul bersaglio, fisso o mobile che sia, in piena assenza di movimenti spontanei.
Ma non è soltanto questo il fatto che ha attirato la mia attenzione nel corso della settimana ferragostano; anche qualcosa d’altro e, precisamente.:
- un titolo in prima pagina della Stampa, poi cambiato con lo scorrere delle ore;
- la “sparata” del settimanale cattolico Famiglia Cristiana contro il nostro attuale governucolo, la replica della destra e l’intervento non della Chiesa Cattolica Apostolica Romana bensì della Città del Vaticano, che è uno Stato come tutti gli altri pur avendo avuto, rispetto a questi ultimi, un’infinità di “favori” anche extra Concordato dai vari governi di destra a partire dal ventennio fascista.
Entra qui in ballo la “storia” del “PAPA RE” che, per chi l’avesse persa quando l’ho pubblicata in passato, la replicherò a breve, ritenendola interessante per comprendere certi atteggiamenti di oggi e di ieri del Vaticano.
Ne riparlerò a giorni.
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