Art.21
della
COSTITUZIONE
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione…”.
Questo principio fondamentale sancisce un diritto assoluto irrinunciabile perchè su di esso, presso ogni nazione civile, si basa la vita di una vera democrazia.
Pur essendo ancor oggi vigente è stato un precetto più volte spudoratamente violato in tempi anche molto recenti, mettendo il bavaglio non solo a prestigiosi giornalisti, attori, cantanti, valenti intrattenitori televisivi,
Viene difficile a chiunque spiegarsi il perché un personaggio politico possa offendere impunemente più di undicimilioni di persone ed invece non sia possibile ad almeno uno di questi di replicargli per le rime.
Un giovane, per la verità, che ebbe per puro caso la sventura di incontrarlo lungo i corridoi del Tribunale di Milano, lo invitò ad andare a farsi giudicare, apostrofandolo con l’epiteto di “buffone” o “puffone”: non si è capito bene, ma ciò non ha importanza.
Invitare i carabinieri ad identificarlo e proporre subito una doppia querela contro l’audace suo interlocutore fu quasi un tutt’uno.
Una querela in nome proprio ed una seconda, facendola presentare all’Avvocatura di Stato per il vilipendio della carica da lui impersonata, cioè come capo del governo.
In primo grado il giovane venne condannato con un’ammenda per l’offesa rivolta alla persona mentre fu assolto per l’altra ipotizzata solo dal tronfio personaggio con il risultato che lo Stato - cioè noi tutti inconsapevolmente coinvolti dal borioso personaggio politico - fu condannato a pagare allo Stato - con i soldi nostri direbbe il direttore de Il Giornale di famiglia quando gli fa comodo scriverlo – le spese del giudizio.
In grado d’appello la sentenza venne confermata in toto ma la Corte di Cassazione mise fine alla inutile e vanitosa querelle, assolvendo in via definitiva il “presunto” oltraggiante.
E’ di questi giorni un’altra sentenza sul tema da parte della Suprema Corte, depositata in data lo scorso 28 gennaio, secondo la quale non è reato dare durante un’assemblea del “buffone e del ridicolo” al proprio sindaco per non aver mantenuto alcune promesse fatte pubblicamente ai cittadini da lui amministrati.
Secondo voi Berlusconi aveva mantenuto o stava ,mantenendo le promesse di cui al
“CONTRATTO CON GLI ITALIANI”
nel corso della trasmissione vespasiana-o ?
Nel corso dell’ultima campagna elettorale che lo vide soccombere
l’identico personaggio Berlusconi, pur mutato fisicamente per una serie di trapianti e trattamenti estetici sopraf-fini definì come
COGLIONI
tutti coloro che non avessero votato per lui.
Pronta la risposta, prima con un manifesto
e, quindi, con il contributo dei tanti giovani messi a terra dalla Legge 30, con il voto.
A breve avremo nuove elezioni politiche e non riesco a pensare che quegli stessi giovani e gli altri che nel frattempo si sono aggiunti a loro nel precariato universale dell’attuale mondo del lavoro abbiano a votare chi volle fortissimamente quella legge modello USA.
Negli USA poteva andare anche bene perché, a quel tempo, chi entrava in conflitto con il proprio datore di lavoro gli poteva anche dare una sberla come ben servito, uscire, attraversare la strada e trovare seduta stante un altro posto dove poter lavorare.
Parrebbe però che anche lì le cose non vadano oggi tanto bene anche perché moltissime aziende, come anche alcune nostre, hanno preferito delocalizzare le proprie sedi lavorative in India od in Cina per il minor costo della manodopera.
Ho sentito dire in giro che quei giovani sono rimasti delusi dal governo Prodi perché non ha cambiato la legge 30 per loro penalizzante; è vero, non lo ha fatto perché la risicata maggioranza in Senato non prometteva il sicuro passaggio anche a causa di qualche malumore interno alla stessa coalizione che lo sosteneva…..fino ad un certo punto.
Però ha messo mano con la Finanziaria ad alcuni accorgimenti per mitigarne il forte impatto negativo di quel provvedimento, introducendo alcuni “ammortizzatori sociali”.
E poi, come si può aver fiducia di un tizio che un giorno ne dice una, un giorno un’altra, rifilando la colpa agli altri colpevoli di non aver capito bene le sue parole.
Ma il suo pensiero, aggiungo io, l’hanno ben compreso tutti coloro che ragionano con la loro testa.
E poi, per chiudere sia pure temporaneamente il discorso oggi, con l’assoluzione resagli dal Tribunale di Milano perché il reato di falso in bilancio non è più considerato reato ci dà la prova lampante della sua discesa in campo politico.
Al tempo dei fatti contestategli, anno 1980, lui i bilanci li aveva truccati ma una provvidenziale legge da lui voluta e presentata in Parlamento dai suoi legali eletti deputati nel 2002 riformò questo reato finanziario in maniera che, limitandolo solo alcuni precisi casi, finisse col liberare l’imputato Berlusconi da ogni possibile conseguenza di ordine penale.
Infatti, la legge penale così come :
- non ha effetto retroattivo per cui tizio non può essere imputato per un fatto che non era previsto come reato al tempo in cui ebbe ad agire ma divenuto penalmente rilevante per effetto dell’entrata in vigore di una norma successiva ;
- cancella del tutto il fatto reato se successivamente entra in vigore una norma che non lo considera reato qualora non sia di già intervenuta una sentenza definitiva di condanna. In buona sostanza viene applicata al reo la legge a lui più favorevole.
MA SUL FATTO CHE IL BILANCIO SIA STATO FALSIFICATO NON CI PIOVE.
LEGGE, COME ALTRE TIPO RIDUZIONE DEI TERMINI DI PRESCRIZIONE, APPROVATE AD USUM DEL-FINI.
Voltiamo pagina e passiamo a FINI, ex delfino ed ora reintegrato nel ruolo forse non proprio di delfino ma di stoccafisso, tanto resta fisso sulle proprie idee, per la sua coerenza indiscutibile.
LA LEGGE ELETTORALE
alias
PORCELLUM
Prima vota la legge-porcata di Calderoli, poi fa la campagna per i referendum che devono abolire la porcata che lui stesso ha votato, infine -quando i referendum vengono accettati- pretende che si vada a votare con la porcata.
Ed il Casini di casini ne combina molti; anche lui vive in piena confusione, ma la colpa non è sua ma alla sua labile memoria.
Lunedì 28 gennaio alle ore 10,45, dopo il colloquio con il Presidente della Repubblica, si dichiara disponibile a proporre un
“governo di pacificazione”.
Parte per Gerusalemme e da lì , il martedì 29 alle ore 17,40 – quasi 27 ore dopo - invia un dispaccio ripreso dall’ANSA:
CONTRORDINE CAMERATI
ELEZIONI IMMEDIATE.
Delle due l’una: o che la prospettiva di ritornare al potere ha dato alla testa dei due scudieri ovvero hanno ceduto alle lusinghe del loro proprietario.
POESIOLA
di
L. LITTIZZETTO
Muore lentamente
tanta bella gente
ma c’è anche e tu* lo sai
una banda di coglioni
che non muore mai.
* Berlusconi
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