domenica, gennaio 13, 2008

Le mie città - II^ parte

LE MIE QUATTRO CITTA’
- CREMONA, NOTO,
CORSICO e MILANO-
CHE PORTO NEL CUORE.
II^ parte

N O T O
LA CITTA’ di PIETRA
Cenni storici

Durante la dominazione araba la Sicilia era divisa in 3 Valli: Val di Mazara nella parte centro-occidentale, Val Dèmone o di Catania nella parte orientale-settentrionale ed in quella orientale-meridionale la Val di Noto, così denominata dal nome del suo capoluogo.
Quella Noto, il cui territorio comprendeva anche il Borgo del Castelluccio, era stata eretta su un dorsale del monte Alveria; non fu mai conquistata, nonostante alcuni assedi, da nessuno tanto che oggi nella lapide che sovrasta la principale via d’ingresso, la Porta della Montagna
campeggiano, tra le altre, le parole
SEMPER INVICTA.
Era quasi impossibile penetrarvi dentro dalla vallata e, essendo lontana dal mare, era anche difficile per gli assedianti sia il procacciamento del cibo per il sostentamento delle truppe che il trasporto di mezzi atti a superare le fortificazioni anche naturali. Ma l’11 gennaio 1693 quella Noto, Neai o Neas per i greci e Netum per i latini, venne distrutta da un terrificante terremoto e di questa antica Noto, oggi Noto Antica. un’autentica fortezza, rimangono alcune vestigie che testimoniano il suo antico splendore, come, per esempio:

le rovine del castello reale

la torre del castello

le mura imperiali

tracce dei muri di cinta della città

A partire dal 1703, si pensò di costruirla più a valle ma distante qualche chilometro dal mare per paura delle incursioni dei pirati; la costa marittima veniva tuttavia sorvegliata da lontano, dala sommità di una collina assai prossima alla nuova edificando città.
A quel tempo non esisteva certamente alcun piano regolatore ma gli architetti dell’epoca seguirono nella edificazione della nuova Noto un piano del tutto originale: vennero ideate nel prospetto generale cinque lunghe vie parallele tra loro, come le cinque righe del pentagramma, divise tra loro da gruppi di palazzi in stile barocco, stile quest’ultimo molto conveniente ed opportuno perché agevolato dal poter disporre agevolmente dei blocchi di calcare, cioè di carbonato di calcio, prelevati dalle vicine cave, il cui maggior pregio era quello della possibilità di poterli lavorare, levigandoli e scolpendoli, come se fossero blocchi di legno.
Chiese e monasteri vennero edificati a convenienti distanze tra di loro su ogni via, alternati da palazzi patrizi; sorvolando Noto in aereo questi luoghi sacri appaiono agli occhi di un attento osservatore come delle note musicali scritte sul pentagramma,
Già nella prima parte ho immesso alcune immagini, quelle della Cattedrale, riaperta, nel giugno dello scorso anno, al culto dopo la riedificazione della cupola e del tetto franati il 13 marzo 1996 a causa del cedimento di alcune colonne interne,
della chiesa dell’Immacolata con la parte retrostante del complesso della chiesa del SS Salvatore con annesso monastero; qui di seguito ne propongo delle altre:

il panorama


la salita che porta verso la chiesa di Montevergine, lungo la quale nel mese di maggio viene allestita la
INFIORATA

particolare di uno dei balconi del palazzo del principe di Villadorata

la chiesa di San Carlo (Collegio)

la chiesa di San Domenico

il teatro comunale

palazzo Ducezio, re dei Siculi,
sede centrale dell’amministrazione comunale…
e si potrebbe continuare all’infinito.

Un territorio con molte frazioni esteso per circa 500 km2 !
L’oasi faunistica marina protetta di Vendicari e Marzameni, in parte, rientrano nel territorio comunale giustamente considerato dall’Unesco come
PATRIMONIO DELL’UMANITA’.
Amministrato in questi ultimi anni come ?
Partiamo da un recente evento, meglio ricostruito da una giornalista netina, già consigliera comunale dell’opposizione nella precedente amministrazione conclusasi anticipatamente a seguito di una mozione di sfiducia, che la vide tra i promotori di questa iniziativa, condivisa sia dai gruppi dell’opposizione che, in parte, anche da quelli della maggioranza.
L’articolo in parola l’ho estrapolato dal sito della giornalista, meritevole di essere visitato all’indirizzo
http://www.cettyamenta.com

Prof.ssa Cetty Amenta

“Il sindaco è un piccolo rais senza equipaggio”
Contrattaccano così i consiglieri Baviera, Corrado Bianca, Cultrera, Ferlisi, Micale, Pintaldi, Schemmari, Tringali, Veneziano e Zani all’ accusa di non avere consentito all’amministrazione di creare un minimo di atmosfera natalizia a causa dei tagli operati in sede di variazioni di bilancio.
I dieci consiglieri d’opposizione rigettano inoltre la sortita del sindaco secondo il quale la mancanza d’illuminazione intende esprimere il lutto della città per le loro scelte.“Le liste di proscrizione sono da sempre uno strumento con il quale il vertice del potere tenta di eliminare gli oppositori - rilevano i consiglieri che nel dichiarare un certo compiacimento nell’essere stati sopravvalutati dal primo cittadino, fanno il punto della situazione, precisando le loro scelte.
“Che il Sindaco diffonda il concetto secondo cui l’opposizione governa il consiglio comunale è, di fatto, un implicito riconoscimento del suo fallimento e del preponderante ruolo della parte avversa- sottolineano-
Il primo cittadino ha definito ostruzionistico e non dettato da interesse per la città, il voto espresso sulle variazioni di bilancio.
Egli addebita all’opposizione il ridimensionamento delle manifestazioni natalizie e l’impossibilità di realizzare l’ultimo numero del 2007 di Notoinforma, utilizzato come se fosse il suo giornale personale e non dell’intera città,
opposizione compresa.
Con queste dichiarazioni- aggiungono- ha perso un’altra buona occasione per tacere, perché le sue stesse parole ne confermano l’inadeguatezza a ricoprire il ruolo che gli elettori gli hanno assegnato”.
In sostanza stando alla delibera esitata in sede di Consiglio, sono stati stornati 100.000 euro in più per la manutenzione della viabilità, 60.000 euro per acquistare uno scuolabus per il trasporto degli studenti di età superiore ai 14 anni residenti nelle contrade, 5.000 euro per l’acquisto di attrezzature destinate alla protezione civile, 8.500 euro a favore degli oratori e delle parrocchie che svolgono attività di animazione per i bambini e 10.000 euro per la manutenzione degli impianti sportivi.
Quanto alla totale assenza di illuminazione natalizia, accolta negativamente dai notinesi, i dieci specificano che l’amministrazione sta spendendo 39.100 euro.
“Ci chiediamo: è una somma sufficiente per allestire anche l’illuminazione natalizia?
Rispondano i cittadini”.

Noto, 28 dicembre 2007

L’articolo in sé è di già abbastanza eloquente ma per chi non è addentro ai misteri della pubblica amministrazione a livello locale spiego che il sindaco è a capo di una giunta sostenuta da una maggioranza.
In questo caso il sindaco pro tempore, l’ennesimo avvocato - a quel che pare, da molti anni a questa parte, questa professione sembra costituire a Noto la “conditio sine qua non” per essere ritenuto degno di assurgere alla massima carica amministrativa locale, dà la responsabilità della “carente illuminazione” natalizia delle vie centrali ai consiglieri di minoranza, colpevoli di non aver votato la variazione di bilancio che, se approvata, avrebbe consentito un migliore spreco di luce.
Con quel che costa oggi !
Già, a parte le precisazioni dei consiglieri chiamati in causa, la domanda che chiunque, purchè sia in buona fede , si pone non può che essere questa:
ma sig. avv. Sindaco, la sua maggioranza dov’era ?
E se era in consiglio forse dormiva o anch’essa non era consenziente alla variazione di bilancio proposta ?
Il solito caos amministrativo- causato anche dal reiterarsi delle beghe interne alla stessa maggioranza - sul quale viene assai difficile trovare delle parole adatte per descrivere il perenne pietoso svolgimento della maggior parte delle attività di competenza dell’autorità locale.
Screzi, scollamento con la popolazione mai chiamata ad esprimersi su scelte importanti, come per esempio sulla chiusura, peraltro giusta, della circolazione nel centro storico, recepita come un atto di imperio, stanno condizionando il progredire di quella che è da sempre, assieme alla produzione di alcuni prodotti tipici locali, la vocazione della Noto attuale, quella di città turistica stanziale e non solo giornaliera, riflesso del turismo di Siracusa.
Scelte politiche errate, frutto di faide pur incruente ma micidiali per il bene della città; la rappresentatività a livello locale viene selezionata da persone che riescono a disporre di parecchi voti e, in tal modo, possono addirittura far pendere la preferenza di un candidato piuttosto che di un altro, retaggio questo che proviene da un lontano passato nel quale anche la Curia vescovile aveva una forte voce in capitolo.
Ed erano periodi molto bui perché prevalevano non le migliori menti della città bensì coloro che…..ci siamo capiti ?
Le donne poi appaiono escluse quasi del tutto e quelle pochissime che riescono, tra mille difficoltà, ad emergere ed essere elette vengono guardate con sospettosa invidia.
Pensate che un tempo erano gli uomini che andavano a fare la spesa nella piazza del mercato, oggi questa usanza quasi medioevale non c’è più ma è rimasta quasi tale e quale nelle attività che presuppongono un certo prestigio a livello locale; si pensa che una donna non possa avere tra le sue doti la capacità e l’autorevolezza per l’incarico pubblico alla vetta dell’amministrazione comunale.
Ciò è dovuto anche allo scollamento che esiste tuttora tra le istituzioni cittadine ed i cittadini; a fare da filtro vi sono alcuni personaggi che, in tal modo, possono giocare molte carte in ogni elezione sia politica che amministrativa.
Ho letto poco tempo addietro su un noto blog locale un trafiletto scritto da un anonimo frequentatore che mi ha confermato quanto ho scritto più sopra:
un sostenitore di un candidato alle elezioni amministrative passa casa per casa di un quartiere per fargli propaganda con invito a votare un tal Tizio e la sua interlocutrice, una signora di una certa età chiede: “ ma iddu ‘u sape”, ma lui lo sa ?
Evidentemente aveva avuto di già, e come lei altre persone, l’imbeccata sul nominativo da votare.
Alcuni “iddu” possono manovrare un’elezione e statene certi che molti di questi “iddu” di turno non lo fanno per motivi di militanza politica ma per altro.
Ricordo che ai miei tempi alla Camera ed al Senato veniva sempre eletto un DC, alla Regione un DC poi uno del MSI e quindi ancora un DC, in Comune una volta un PLI, poi un DC- per tanti anni, poi, un Margherita, quindi un FI ed ora un AN.
Ma nel frattempo Noto è andata calando in quanto a prestigio, salvo qualche sussulto una tantum di ripresa ma poi ricominciava a franare come quello splendido

chalet sul mare

dove, in occasione delle feste da ballo, veniva gente anche da Siracusa e Ragusa; dei pienoni che portavano ricchezza alla Noto di allora.
Fu fatto franare per mancanza di manutenzione e poi demolito del tutto ad evitare incidenti gravi.
Di questo chalet rimangono solamente delle copie tratte da una vecchia cartolina, copie tipo quella più sopra inserita.
Alla villa – il giardino della città – era stata costruita all’aperto una pista da ballo ma il vescovo pro tempore disse che il ballare era peccato e finì lì con l’addio a chi dalle città vicine veniva a divertirsi ed a spendere soldi.
Credevo che le nuove generazioni riuscissero a far voltare pagina a questo andazzo ma i migliori, finiti gli studi, si trasferiscono subito alla ricerca di una occupazione.
Tuttavia alcuni rimangono in loco e sarebbero anche all’altezza di poter dare una decisiva svolta alla città; ma costoro vengono visti come il fumo negli occhi da chi ha da tempo in mano le redini della politica cittadina perchè ritenuti capaci di fare piazza pulita di tutti e di tutto quanto si aggira attorno all’amministrazione locale.
Occorre polso fermo ed autorevolezza, andare direttamente, senza “intermediari” di sorta, tra la gente, recepirne i bisogni e darsi da fare, riorganizzando nel giusto verso la macchina comunale.
A Noto esiste un certo grado di associazionismo, un po’ sui generis, ma c’è e perché non farlo interessare direttamente su alcune scelte.
Ritornando alle luminarie natalizie un piccolo esempio che posso dare è quello di Corsico dove gli abitanti, associazioni di qualsivoglia tipo, organizzazioni sindacali della categoria interessata, nonchè direzioni delle scuole, vengono coinvolti nelle discussioni sulle tematiche più importanti, per esempio il bilancio di previsione
Da sempre le organizzazioni dei commercianti dei vari quartieri finanziano le luminarie natalizie mentre l’amministrazione comunale dà il suo contributo con la manodopera degli addetti dell’Ufficio Tecnico; anche nelle feste di quartiere l’illuminazione e lo spettacolo vengono pagate da tutte le associazioni ivi esistenti ed il comune concede solamente un contributo forfetario una tantum eguale per tutti e quattro Consigli di Zona ora divenuti due Consulte di quartiere.
Un’usanza che fa sentire i cittadini partecipi e protagonisti della vita della città.
E’ questione di metodo, che qui a Corsico rende possibile, in occasione di elezioni, un notevole divario nei risultati a seconda che si tratti delle comunali o politiche; l’amministrazione di sinistra prima e di centrosinistra dopo ottiene la maggioranza ed il sindaco, con la nuova legge dell’elezione diretta, è stato eletto sempre al primo turno.
Ed il sindaco, dalla Liberazione ad oggi, è stato sempre un esponente del PCI,poi PDS e quindi DS.
Solamente una costante e reciproca fiducia tra amministratori e cittadini ha potuto realizzare un siffatto risultato e la fiducia una volta ottenuto bisogna mantenerla con il coinvolgendo tutti, anche dell’opposizione su determinati problemi ed interessi di carattere generale, risolutivi per migliorare la città ed il suo sistema eco-ambientale.
Purtroppo a Noto non è mai andata così.

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