del
LIBRO CUORE
Scritto da
Giulio Tremonti
con la prefazione di
S.M. Berlusconi IV
edizioni
MONDADORI
da Repubblica.it
del 27 giugno 2008
"Arriva la 'card' per anziani e poveri che in assoluta riservatezza potranno acquistare beni alimentari scontati e pagare meno le bollette di luce e gas. Sarà 'anonima' e sarà 'consegnata alla posta insieme alla pensione', ha annunciato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti. E' questa la 'sorpresa' dell'ultim'ora uscita dal consiglio dei ministri che ha varato la manovra economica triennale. Un fondo per i più deboli, questo, che sarà finanziato con la cosiddetta 'Robin Hood tax', la tassa sugli extraprofitti dei petrolieri"
(Ansa, Roma, 18 giugno 2008).
"Ieri sera con mia madre e con mia sorella Silvia andammo a portar la biancheria alla donna povera raccomandata dal giornale: io portai il pacco, Silvia aveva il giornale, con le iniziali del nome e l'indirizzo. Salimmo fin sotto il tetto d'una casa alta, in un corridoio lungo, dov'erano molti usci. Mi madre picchiò all'ultimo: ci aperse una donna ancora giovane, bionda e macilenta, che subito mi parve d'aver già visto altre volte, con quel medesimo fazzoletto turchino che aveva in capo. - Siete voi quella del giornale, così e così? - domandò mia madre. - Sì, signora, son io. - Ebbene, v'abbiamo portato un poco di biancheria. - E quella a ringraziare e a benedire, che non finiva più. Io intanto vidi in un angolo della stanza nuda e scura un ragazzo inginocchiato davanti a una seggiola, con la schiena volta verso di noi, che parea che scrivesse: e proprio scriveva, con la carta sopra la seggiola, e aveva il calamaio sul pavimento. Come faceva a scrivere così al buio? Mentre dicevo questo tra me, ecco a un tratto che riconosco i capelli rossi e la giacchetta di frustagno di Crossi, il figliuolo dell'erbivendolo, quello del braccio morto. Io lo dissi piano a mia madre, mentre la donna riponeva la roba. - Zitto! - rispose mia madre, - può esser che si vergogni a vederti, che fai la carità alla sua mamma, non lo chiamare..."
(Edmondo De Amicis, "In una soffitta", in "Cuore", 1888).
"Togli tratto tratto un soldo dalla tua piccola borsa per lasciarlo cadere nella mano d'un vecchio senza sostegno, d'una madre senza pane, d'un bimbo senza madre. I poveri amano l'elemosina dei ragazzi perché non li umilia, e perché i ragazzi, che han bisogno di tutti, somigliano a loro. Vedi che ce n'è sempre intorno alle scuole, dei poveri. L'elemosina d'un uomo è un atto di carità, ma quella d'un fanciullo è insieme un atto di carità e una carezza, capisci? È come se dalla sua mano cadessero insieme un soldo e un fiore. Pensa che a te non manca nulla, ma che a loro manca tutto; che mentre tu vuoi esser felice, a loro basta di non morire. Pensa che è un orrore che in mezzo a tanti palazzi, per le vie dove passan carrozze e bambini vestiti di velluto, ci siano delle donne, dei bimbi che non hanno da mangiare. Non aver da mangiare, Dio mio! Dei ragazzi come te, buoni come te, intelligenti come te, che in mezzo a una grande città non han da mangiare, come belve perdute in un deserto! Oh mai più, Enrico, non passare mai più davanti a una madre che méndica senza metterle un soldo nella mano! Tua madre"
(Edmondo De Amicis, "I poveri", in "Cuore", 1888).
"Questo libro è particolarmente dedicato ai ragazzi delle scuole elementari, i quali sono tra i nove e i tredici anni, e si potrebbe intitolare: Storia d'un anno scolastico, scritta da un alunno di terza d'una scuola municipale d'Italia"
(Edmondo De Amicis, Introduzione a "Cuore", 1888).
"Il pubblico italiano non è fatto solo di intellettuali, la media è un ragazzo di seconda media che nemmeno siede al primo banco... E' a loro che devo parlare"
(Silvio Berlusconi, Corriere della Sera, 10 dicembre 2004).
( In arte Edmondo il Giocondo)
Stavolta l’ho fatta grossa ma non se ne accorgerà nessuno.
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