lunedì, giugno 30, 2008

Tra il serio ed il faceto

IL RISO FA BUON SANGUE
e questo, nonostante i rincari, non costa ancora nulla.
Almeno per ora; il pericolo però è che venga tolto dalla circolazione.

VIGNETTOPOLI
di
PRIMA ESTATE

L’esito delle ultime elezioni politiche è oramai un brutto o bel ricordo, a seconda dei casi, ma in molti hanno tratto alcune conclusioni, purtroppo, pienamente condivisibili.

Mi chiedo se, visto e considerato quello che nel frattempo è accaduto a livello governativo, la riflessione di questo signore sia o meno fondata.
Le dittature iniziano così,come un lieve venticello che a lungo andare diviene un tornado; poi dopo alcuni anni di patimenti, cadono ed allora tutti diranno che non hanno dato il loro voto a quel partito fondato su due piedi posati – altrimenti chi lo vedeva - sul predellino di un’auto !
Il Premier eletto, supportato dai suoi beneficiati, sta risolvendo in un sol colpo tutti i suoi personali problemi, soprattutto quelli giudiziari, con una raffica di leggi a proprio uso e consumo.
Purtroppo

Ma gli italiani hanno la memoria corta.
Parla di sovvertimento della democrazia ed è vero ma chi lancia queste accuse è proprio colui che con le nuove regole vorrebbe eliminarla.
Negli USA, dopo l’attentato alle Torri Gemelle sono state messe sotto controllo, a difesa della democrazia, tutte le conversazioni telefoniche, anche di privati cittadini statunitensi.
Adesso il Premier parla di movimenti eversivi e non vuole più che i magistrati, loro sponte, facciano effettuare questi controlli se il reato ipotizzato non abbia una pena edittale superiore ai dieci anni di reclusione né che la stampa ne diffonda i contenuti.
Traspare chiaro l’intento ed in molti l’hanno già abbondantemente spiegato.
Prima che la legge entri in vigore ci sarà da ridere in quanto, a quel che si dice, è pronta la pubblicazione dei contenuti di circa 8.000 telefonate alquanto “curiose”.
Sono queste che vorrebbe eliminare in quanto già basta ed avanza quanto pubblicato sino ad ora in merito alle conversazioni con Saccà.
Qualcuno l’ha definito come un “magnaccia”; il termine è certamente “ruvido” come il carattere di chi l’ha pronunciato.
Ma la colpa di tutto ciò è di Veltroni che, a detta di Bonaiuti, non si è dissociato dall’alleato del PD.
Questa poi poteva risparmiarsela; ma non dice però come possano definirsi i comportamenti tenuti dal Premier; che scelga lui il termine più adatto e poi se ne parlerà.
Il fatto è che, per loro, il Premier è un “intoccabile” e, di conseguenza, non criticabile.
Il nuovo “Re Sole”.
Ma ritorniamo al faceto.
Dopo la lettura dei risultati elettorali l’annunciatrice RAI conlude così


Rimane in TV, nonostante un altro editto tipo bulgaro.
il pungente Marco Travaglio col suo sorrisino da primo della classe.
Ma che archivio deve avere!
Ce n’è per tutti secondo il detto
a ciascuno il suo.
La prima accusa è che Travaglio tira in ballo il comportamento di alcune persone non presenti alla trasmissione televisiva ma


Subito la solita bordata di promesse di querele da parte di coloro che, evidentemente, toccati nel loro passato, presente e futuro, non sanno replicare diversamente.
Ma se i giudici sono comunisti incalliti che le fanno a fare queste querele ?
Si parla in ogni dove ed i commenti dilagano in ogni dove; tutti vogliono dire la loro:


Per ora le cose vanno così ma da domani andremo inizialmente tutti con un mezzo litro d’acqua in bocca, con il fez antisole e con camicia sul noir.
E chi sgarra un bel purgante a base di olio di ricino.

Vignette tratte
da



domenica, giugno 29, 2008

I due Premier


I DUE ATTUALI PREMIER ITALIANI


A sinistra il Premier in carica mentre a destra sta il Premier ombra.
Tanto per scimmiottare il PD che ha ritenuto di creare un proprio governo ombra.

Accade in Sicilia che......

L'ARS
(ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA)
moltiplica le poltrone;
aumenti per 70 deputati su 90
L´80 per cento degli onorevoli ha un incarico con relativa indennità aggiuntiva
di
Antonella Romano
pubblicata da La Repubblica - edizione su Palermo
Onorevole?
Il titolo, agli inquilini del Parlamento più antico d´Europa, non basta più.
Bisogna aggiungervi almeno un´altra qualifica - presidente, vicepresidente, segretario, questore, assessore - nella legislatura che si è aperta con una moltiplicazione delle poltrone senza precedenti.
L´istituzione di tre nuove commissioni, decisa anche per chiudere un difficile accordo di spartizione degli incarichi all´interno di un´amplissima maggioranza e consentire all´opposizione di avere l´Antimafia (andrà a Calogero Speziale del Pd), ha infoltito notevolmente la schiera dei deputati con una seconda carica, e relativa indennità: oggi sono 72 su novanta.
In pratica, l´80 per cento.
Un record.
Nessun´altra assemblea legislativa, probabilmente, ha la stessa media.L´Ars dei "graduati", dei todos caballeros.
Nella scorsa legislatura erano soltanto, si fa per dire, 53 gli onorevoli in possesso di un incarico supplementare e retribuito.
Ad aumentare il numero, anzitutto, la scelta di ricreare le commissioni Statuto e Antimafia: la prima conta un presidente (dovrebbe essere Alessandro Aricò del Pdl), due vice e un segretario.
La seconda avrà un vicepresidente in più.
Nove poltrone in tutto, cui devono aggiungersene altre quattro, figlie della proposta - all´ordine del giorno dell´aula - di dare vita al comitato per la legislazione, un organismo che dovrebbe avere natura tecnica (è chiamato a dare pareri sulla qualità delle norme in cantiere) ma che sta per diventare l´ottava commissione permanente dell´Ars. con un allargamento del numero dei componenti - da cinque a 9 - e con un regolare ufficio di presidenza.
Per la guida del comitato per la legislazione, l´Udc ha già designato Orazio Ragusa, consolandosi così per la mancata assegnazione di un posto da deputato segretario.I conti sono presto fatti: poiché un presidente di commissione ha un´indennità (in aggiunta allo stipendio da parlamentare) di 3.316 euro lordi, un vice guadagna 829 euro, un segretario 414, la spesa complessiva annua per le nuove commissioni (i componenti non hanno diritto a gettoni di presenza per le sedute) è pari a 200 mila euro.
Maggiori uscite solo in parte compensate dal risparmio derivante dalla dieta imposta dal presidente Francesco Cascio all´ufficio di presidenza (9 membri anziché 10) e dalla diminuzione della cifra per i trasferimenti ai gruppi parlamentari (che sono soltanto 4 in questa legislatura).
Resta quel dato, abnorme: l´80 per cento dei deputati viene gratificato con un aumento in busta paga.
Che già per i soldati semplici dell´Assemblea, non è che sia proprio leggera: 19 mila euro lordi al mese, se si considerano diaria e rimborso spese, indennità per viaggi e trasferimenti e un bonus per spese telefoniche.
Lo stipendio base, al netto delle trattenute, oscilla fra i 10 e gli 11 mila euro.
Ma quello è il minimo salariale per i parlamentari regionali.
Una indennità più robusta spetta anzitutto ai membri del consiglio di presidenza, a partire dal numero uno dell´Ars (7.700 euro lorde in più) e dai due vicepresidenti (circa 5 mila).
Ma incarichi retribuiti, come abbiamo visto, sono anche quelli ai vertici delle commissioni.
Che sono attualmente sette, stanno per diventare otto e alle quali vanno aggiunte le «speciali», Statuto e Antimafia.
Ma anche la commissione verifica poteri, guidata da Cascio, conta due vicepresidenti e un segretario.
E non finisce qui.I deputati graduati, per antonomasia, sono innanzitutto quelli chiamati in giunta regionale: otto, nel governo Lombardo, che conta 4 esterni.
Agli assessori va un´indennità extra di circa 2.600 euro al mese.
E nel calcolo va messo anche il presidente, che oltre allo stipendio di deputato dichiara compensi legati alla carica per 3.200 euro ogni mese.
La lista dei caballeros comprende anche i quattro capigruppo dell´Ars e i loro vice: il Pd ne ha due e presto il Pdl potrebbe imitarlo.
Quasi tutti hanno un´indennità che pesa sui fondi trasferiti ogni anno dall´amministrazione ai singoli gruppi.
È la carica dei 72 deputati con le stellette.
Prima ancora di intraprendere il viaggio della quindicesima legislatura, l´Ars ha già stabilito un primato.
(28 giugno 2008)
PENSIERINO DEL GIORNO
A parte quell’ ONOREVOLE vita natural durante
(un sindaco siciliano, del tutto incapace, fatto decadere anche dai consiglieri del suo stesso partito aveva un siffatto biglietto da visita
On. Avv.to ………. pincopalla
per essere stato consigliere regionale per pochi mesi.
Incapace era ed incapace è rimasto ma l’ ON. le gli resterà per tutta la vita ed anche dopo qualora, tra cent’anni, i suoi familiari avessero la bella idea di farla scolpire sulla lapide della sua tomba.
Non c’è da stupirsi sull’entità delle prebende sborsate, come non c’è da stupirsi sulla pochezza di moltissimi eletti in questa specie di bengodi.
Per non rodermi il fegato non ho voluto tirare le somme per giungere al risultato del totale della spesa ma, ad occhio e croce, appare che si tratti di un vero e proprio sperpero, a scopo clientelare, del denaro pubblico.
C’è poi da aggiungere alle suaccennate prebende una sorta di distribuzione di danaro “sommerso”, frutto di alcune cosucce quali per esempio le collusioni di molti di costoro con ambienti imprenditoriali di dubbia fama – un do ut des non propriamente legale – ed altro ancora come la concessione ad una impresa americana di poter effettuare le trivellazioni nella Val di Noto effettuata da una assessora nella passata legislatura.
Un vero e proprio attentato contro una parte della Sicilia dichiarata dall’Unesco come
PATRIMONIO DELL’UMANITA’
Prima avevamo in Italia solo la Magna Grecia adesso abbiamo anche la
MAGNA SICILIA
da parte di pochi a danno di tutti i siciliani, dai giovani agli anziani; quel poco che ricevono, che poi fa parte dei propri diritti, questi messeri sia a livello regionale che locale, lo fanno apparire come se fosse una benefica concessione da parte del politico di turno.
Non meravigliamoci poi se qualcuno insiste sull’impresa faraonica del Ponte sullo Stretto, che serve solo per accontentare alcune imprese, mentre accade quello che troverete raccontato qui di seguito, tratto da una lettera inviata da un siciliano a Corrado Augias e pubblicata in data 27 giugno u.s. nella sua rubrica tenuta su La Repubblica dal titolo
“LETTERE, COMMENTI & IDEE
Da Noto ad Agrigento come a dorso di mulo
Gioacchino Scorsonelli
Siracusa
“Una coppia di turisti giapponesi in vacanza in Sicilia desidera andare in treno da Noto ad Agrigento.
Sono circa 200 km. Di strada statale.
Mi chiedono l’orario dei treni così telefono al numero delle Ferrovie dello Stato (Trenitalia ?) ed un sistema automatico abbastanza efficiente mi dice l’orario, tratte tempi di percorrenza e quant’altro.
Tuttavia credo di non aver capito bene e così richiamo il numero delle Ferrovie che mi conferma come segue:
- treno 9729 parte da Noto alle ore 12,49 ed arriva a Siracusa alle 13,24;
- treno 12826 parte da Siracusa alle 14,15 ed arriva a Catania alle 15,36;
- treno 34913 parte da Catania alle 16,05 ed arriva a Caltagirone alle 17,47;
- autobus parte da Caltagirone alle17,58 ed arriva a Roccapalumba alle ore 19,50:
- treno 39,27 parte da Roccapalumba alle 21,12 ed arriva ad Agrigento alle 22,15.
In totale più di 9 ore e mezzo di viaggio cambiando 4 treni ed un autobus.
(Se tutto va alla perfezione)
Certo sarebbe stato carino fare un tratto anche a dorso di mulo”.
Ma tutti i politici, sull’esempio di qualcuno che da qualche anno a questa parte fa moda, pensano solo al loro cadreghino ed ai loro "affari" più o meno "puliti" e non all’immagine che si dà della propria terra al mondo intero.
Tutto il resto, affari che non li riguardano.

sabato, giugno 28, 2008

Il carovita e le mafie

LA DENUNCIA DELLA COLDIRETTI
sulla base del rapporto della Direzione Nazionale Antimafia

Ammonta a 7,5 miliardi il giro d’affari legato all’aumento artificiale dei prezzi degli alimenti provocato da racket, pizzo e altri fenomeni malavitosi.
A ricordare la stima, contenuta nel rapporto della Direzione Nazionale Antimafia (Dna), è la Coldiretti, che interviene sull’operazione dei Carabinieri di Palermo, con 12 arresti nei confronti di presunti affiliati a Cosa Nostra che fissavano e imponevano i prezzi di vendita di carni e alimenti.
L’organizzazione chiede subito di rafforzare i presidi delle forze di sicurezza nelle zone agricole.
“Nelle campagne - sottolinea la Coldiretti - si assiste al moltiplicarsi di furti di attrezzature agricole, racket, abigeato, estorsioni, del pizzo anche sotto forma di imposizione di manodopera, danneggiamento delle colture, aggressioni, usura, macellazioni clandestine, truffe all’Ue e caporalato.
Tra i fenomeni preoccupano le intromissioni nel sistema di distribuzione e trasporto dei prodotti, che danneggiano gli operatori sotto il profilo del corrispettivo pagato agli imprenditori e aumentano in modo anomalo i prezzi al consumo”.
La Coldiretti propone di “lavorare per il superamento della situazione di “solitudine” nelle campagne invertendo la tendenza allo smantellamento dei presidi e delle forze di sicurezza presenti sul territorio, ma anche incentivando il ruolo delle associazioni di rappresentanza attraverso il confronto e la concertazione con la pubblica amministrazione”.
“Non si può accettare che un settore che ha scelto con decisione la strada dell’attenzione alla sicurezza alimentare e ambientale, al servizio del bene comune, sia vittima - sottolinea la Coldiretti - di inquietanti fenomeni malavitosi e di mafia che umiliano uomini e il proprio lavoro e mettono a rischio la sicurezza dei cittadini in termini economici e sanitari.
La qualità del made in Italy dipende dalla qualità e dalla trasparenza dei processi produttivi che concorrono a realizzarlo".

Questa la denuncia ed i nostri attuali ministri cosa fanno ?
Operazioni di facciata, se pur dirette a delle persone indigenti, ma non è dato di sapere sino a che punto siano atte a risolvere il problema della vecchia e nuova povertà, aumentata a disdisura.
Si guarda alla pagliuzza e si dimenticano le travi !
Si fa tanto can can sulla riduzione della tassazione sulle ore di lavoro straordinario ma vengono esclusi da tale beneficio i pubblici dipendenti tra i quali vi sono anche le Forze dell’Ordine.
Altro che “pacchetto sicurezza” il quale è stato utilizzato per introdurre di soppiatto una norma salva Premier ovvero, secondo un deprecabile stile proprio di alcune dittature sudamericane, l’uso delle Forze Armate per problemi di ordine pubblico,
Facciamo il caso che la pattuglia di una radiomobile dell’Arma dei Carabinieri nel corso del giro di pattugliamento notturno arresti, in prossimità della fine del proprio turno, un tizio in flagranza di reato; credete che tutto finisca lì ?
Certamente no perché debbono seguire da quel momento in poi una serie di procedure tra le quali: l’avviso al PM di turno, la rilevazione delle impronte digitali e foto segnaletiche con relativa trasmissione ai casellari centrali e, finita la trafila, scatta la sorveglianza del detenuto rinchiuso nella cella di detenzione.
Ore straordinarie che si sommano alle altre già effettuate che, spesso, superano il plafone prestabilito per cui rimangono non retribuite e quelle regolarmente pagate non sono sottoposte alle agevolazioni previste per il lavoro privato.
Da una parte si riempiono la bocca con la “sicurezza” e dall’altra se ne fregano perché sanno che questo problema è servito solamente ad impaurire la gente durante il periodo elettorale, fornendo peraltro cifre “taroccate”.
Senza considerare che la maggioranza dei reati viene consumata tra le mura di casa e quelle che avvengono in strada si possono prevenire solamente con un aumento degli operatori addestrati che fanno parte delle Forze dellOrdine.
Il giulivo ministro Tremonti, padre della finanza creativa, che fa ?
Si comporta come quell'intellingentone che, se piove dentro le aule di una scuola invece di far rifare il tetto compra centinaia di secchi per raccogliere l’acqua piovana; sino a quando, poi, il tetto crolla ed allora si chiude la scuola.
Il caro spesa, come ha rilevato la DNA, può essere arginato non solo ma soprattutto con la lotta alle attività delle mafie; l’esempio di Palermo, tanto per farne uno, lo dimostra.

Risolto il problema degli anziani indigenti

L’edizione moderna
del
LIBRO CUORE
Scritto da
Giulio Tremonti
con la prefazione di
S.M. Berlusconi IV

edizioni
MONDADORI

da Repubblica.it
del 27 giugno 2008

"Arriva la 'card' per anziani e poveri che in assoluta riservatezza potranno acquistare beni alimentari scontati e pagare meno le bollette di luce e gas. Sarà 'anonima' e sarà 'consegnata alla posta insieme alla pensione', ha annunciato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti. E' questa la 'sorpresa' dell'ultim'ora uscita dal consiglio dei ministri che ha varato la manovra economica triennale. Un fondo per i più deboli, questo, che sarà finanziato con la cosiddetta 'Robin Hood tax', la tassa sugli extraprofitti dei petrolieri"
(Ansa, Roma, 18 giugno 2008).

"Ieri sera con mia madre e con mia sorella Silvia andammo a portar la biancheria alla donna povera raccomandata dal giornale: io portai il pacco, Silvia aveva il giornale, con le iniziali del nome e l'indirizzo. Salimmo fin sotto il tetto d'una casa alta, in un corridoio lungo, dov'erano molti usci. Mi madre picchiò all'ultimo: ci aperse una donna ancora giovane, bionda e macilenta, che subito mi parve d'aver già visto altre volte, con quel medesimo fazzoletto turchino che aveva in capo. - Siete voi quella del giornale, così e così? - domandò mia madre. - Sì, signora, son io. - Ebbene, v'abbiamo portato un poco di biancheria. - E quella a ringraziare e a benedire, che non finiva più. Io intanto vidi in un angolo della stanza nuda e scura un ragazzo inginocchiato davanti a una seggiola, con la schiena volta verso di noi, che parea che scrivesse: e proprio scriveva, con la carta sopra la seggiola, e aveva il calamaio sul pavimento. Come faceva a scrivere così al buio? Mentre dicevo questo tra me, ecco a un tratto che riconosco i capelli rossi e la giacchetta di frustagno di Crossi, il figliuolo dell'erbivendolo, quello del braccio morto. Io lo dissi piano a mia madre, mentre la donna riponeva la roba. - Zitto! - rispose mia madre, - può esser che si vergogni a vederti, che fai la carità alla sua mamma, non lo chiamare..."
(Edmondo De Amicis, "In una soffitta", in "Cuore", 1888).

"Togli tratto tratto un soldo dalla tua piccola borsa per lasciarlo cadere nella mano d'un vecchio senza sostegno, d'una madre senza pane, d'un bimbo senza madre. I poveri amano l'elemosina dei ragazzi perché non li umilia, e perché i ragazzi, che han bisogno di tutti, somigliano a loro. Vedi che ce n'è sempre intorno alle scuole, dei poveri. L'elemosina d'un uomo è un atto di carità, ma quella d'un fanciullo è insieme un atto di carità e una carezza, capisci? È come se dalla sua mano cadessero insieme un soldo e un fiore. Pensa che a te non manca nulla, ma che a loro manca tutto; che mentre tu vuoi esser felice, a loro basta di non morire. Pensa che è un orrore che in mezzo a tanti palazzi, per le vie dove passan carrozze e bambini vestiti di velluto, ci siano delle donne, dei bimbi che non hanno da mangiare. Non aver da mangiare, Dio mio! Dei ragazzi come te, buoni come te, intelligenti come te, che in mezzo a una grande città non han da mangiare, come belve perdute in un deserto! Oh mai più, Enrico, non passare mai più davanti a una madre che méndica senza metterle un soldo nella mano! Tua madre"
(Edmondo De Amicis, "I poveri", in "Cuore", 1888).

"Questo libro è particolarmente dedicato ai ragazzi delle scuole elementari, i quali sono tra i nove e i tredici anni, e si potrebbe intitolare: Storia d'un anno scolastico, scritta da un alunno di terza d'una scuola municipale d'Italia"
(Edmondo De Amicis, Introduzione a "Cuore", 1888).

"Il pubblico italiano non è fatto solo di intellettuali, la media è un ragazzo di seconda media che nemmeno siede al primo banco... E' a loro che devo parlare"
(Silvio Berlusconi, Corriere della Sera, 10 dicembre 2004).


( In arte Edmondo il Giocondo)
Stavolta l’ho fatta grossa ma non se ne accorgerà nessuno.

venerdì, giugno 27, 2008

Il Calvario del padrone

CHI CERCA TROVA
non solo monnezza
ma anche alcune “perle”

Ieri, cercando qua e là per capire cosa stia effettivamente accadendo alla piattaforma
BLOGDROPS,
da tempo divenuta inaccessibile a moltissimi bloggers, incavolati neri anche perché nessuno risponde alle mail inviate all’amministrazione – ci sarebbe poi anche dell’altro ma non è questo lo spazio per puntualizzarlo -
gira e rigira mi sono imbattuto sul sito
http://arisha.it/
nel quale ho trovato la postazione di una mail che il titolare del blog ha ritenuto – giustamente – di riportare integralmente.
Il titolo è
LO FANNO PER NOI
Intendo riportarla anch’io perché potrebbe aprire gli occhi a quanti si rifiutano da tempo a guardarsi attorno.
Specialmente dopo lo scoop de L’espresso che ha pubblicato il contenuto delle nuove intercettazioni depositate presso la Procura della Repubblica di Napoli attinenti al procedimento penale ivi pendente per il reato di corruzione ed altro.
Il racconto di Andrea, così afferma di chiamarsi l’autore della mail in parola, parrebbe una lunga barzelletta spiritosa ma, a ben vedere, collegandola ai molti fatti accaduti dall’avvento in politica dall’attuale Premier, dimostrano uno spaccato della vita quotidiana di milioni di italiani, beffati e beffeggiati dal padrone del vapore Italia, ridotto oramai a carcassa, come quelle usate dai disperati clandestini che vedono ancora, ma oramai siamo agli sgoccioli, il nostro Paese come il punto di salvezza ed il principio di una nuova vita lontana dalla fame, dalla sete e dalle guerre.
Eccovela e traetene alcune conclusioni sforzandovi a non fare scattare gli eventuali preconcetti che ognuno di noi ha, inevitabilmente, sia pro che contro il nuovo regime che, in definitiva, è mediatico solamente in minima parte ma le TV ed i media sono lo strumento attraverso il quale l’uomo di Arcore, meglio noto come il “cainano”, è riuscito ad abbassare sino ai minimi livelli la concezione sia della moralità che dell’etica in ogni settore della nostra vita.
E’ per questo che oramai non ci si impressiona più di nulla ma solamente per quello che l’ex cantante di balere e di traghetti sbraita a tutte le ore ed in ogni dove.
Povero Andrea che malasorte ti è toccata; tu ti ribelli ma altri con la stessa tua situazione ci godono, sguazzandoci dentro felici e contenti di farlo.
Italia, 24 Giugno 2008
Mi chiamo Andrea e vivo in Italia, a Milano, in un palazzo costruito dal “Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica italiana”.
Lavoro in un`azienda di cui è azionista principale il Presidente del Consiglio.
Anche l`assicurazione dell`auto con cui mi reco al lavoro, è del Presidente del Consiglio.
Lo sportello dove prelevo il denaro per metter benzina, è della banca del Presidente del Consiglio, o del circuito di quelle indirettamente controllate.
Mi fermo tutte le mattine a comprare il giornale di cui è proprietario il Presidente del Consiglio.
Al pomeriggio esco dal lavoro e vado a far spesa in un supermercato del Presidente del Consiglio, dove compro prodotti realizzati da aziende del Presidente del Consiglio.
Alla sera, quasi sempre guardo le TV del Presidente del Consiglio, dove le pellicole (spesso prodotte dal Presidente del Consiglio) sono continuamente interrotte da pubblicità realizzate da un`agenzia del Presidente del Consiglio.
Allora mi stufo e vado a navigare un pò in “internet”, usando il gestore del Presidente del Consiglio.
Guardo i risultati delle partite perché tifo per la squadra del Presidente del Consiglio.
Una volta a settimana, più o meno, vado al cinema, nella catena del Presidente del Consiglio, anche lì vedo una pellicola prodotta dal Presidente del Consiglio, e le pubblicità iniziali sono realizzate dall`agenzia del Presidente del Consiglio.
La Domenica rimango a casa, leggendo un libro, la cui casa editrice è di proprietà del Presidente del Consiglio.
Naturalmente, giustamente, come in tutti i paesi democratici anche in Italia è il Presidente del Consiglio che crea le leggi, che vengono approvate da deputati miei rappresentanti, in un Parlamento dove la maggioranza è saldamente in mano al Presidente del Consiglio, che ovviamente governa nel mio esclusivo interesse.
Ogni anno, quando pago le tasse, contribuisco a creare un “tesoretto” che viene usato con la “finanziaria”, dando da lavorare alle aziende del Presidente del Consiglio e dei suoi amici, che naturalmente accrescerà la sua ricchezza personale. Ogni anno contribuisco ad aumentare la ricchezza del Paese, che viene usata per creare nuove opere che migliorano la mia vita (inceneritori, rigassificatori, centrali atomiche, ponti e treni ad alta velocità), garantendomi la salute per il prossimo futuro.
Diamo i meriti a chi li ha.
Se non ti occupi del mondo, il mondo si occuperà di te.

CHE NE DITE ?
Beh ! questo è il regime che lavora per il nostro bene.
Ma "lui" continua indefesso a ripetere che porta la Croce per noi.
Lasciala, ‘a Berluscò, ne faremmo volentieri a meno.
Caspita! Parla di democrazia, lui eletto dal popolo – come Mussolini – non può essere scalzato dal ponte di comando da un magistratino di provincia, per giunta fuori di testa, e da tanti altri il cui unico fine è vederlo ridotto in manette – come milioni e milioni di italiani per bene – e non ricorda che i suoi primi guai giudiziari incominciarono ben prima della sua discesa in politica; anzi è proprio per evitarli che decise di attraversare il Rubicone.
Poi giura la sua innocenza sulla testa dei propri figli.
Detto da uno spergiuro – condanna del Tribunale di Verona, per aver in corso di una sua testimonianza negata la sua appartenenza alla Loggia P2 e di non aver versato nemmeno una lira al suo caro amico Gelli, poi rientrata in una provvidenziale amnistia che estinse il reato – fa ridere sotto i baffi anche i suoi fedelissimi.

giovedì, giugno 26, 2008

Dedicato a "guga" ed "anna"

IL TEMPO VOLA

ma la musica è sempre la stessa perchè il musicante, pur cambiando nome, è sempre dello stesso stampo.
Da un oramai squinternato libro edito nel 1922 da MONDADORI ho tratto una delle tante "perle" scritte da Carlo Alberto Camillo Salustri, noto in arte con l'anagramma del suo cognome

TRILUSSA
Trilussa-Mondadori , un'accoppiata di successo; anzi , all’epoca, una inseparabile amicizia.
Ma oggi, col cambio della guardia in Mondadori, cosa sarebbe avvenuto ?
Di Trilussa non avremmo potuto leggere alcuno scritto ovvero ?
La domanda non è retorica.

Dai sonetti:

IN PRETURA
- Alzatevi, accusata: vi chiamate ?
- Pia Tonzi- Maritata ? - Sissignora-
- Con prole ? - No...cor uno che lavora....-
D'anni ? - Ventotto - Che mestiere fate ?
- Esco la sera verso una cert'ora....
- Già, comprendo benissimo, abbordate....
- Oh, dico, sor pretore, rispettate
l'onnorabbilità d'una signora !
- Ma le guardie vi presero al momento
che facevate i segni ad un signore,
scandalizzando tutto il casamento....
- Loro potranno divve quer che vonno:
ma io, su le questioni dell'onore
fo come i Ministri: nun risponno !
Beh, oggi cosa è cambiato rispetto ad allora ?

martedì, giugno 24, 2008

Berlusconi vorrebbe una norma ad personam anche dal Papa

CHE DISDETTA !
Il boss della comunicazione che, ironia della sorte, non può comunicarsi.
Anche se………
E’ il 21 gennaio 2000; all’interno della Cattedrale di Tunisi si celebra il rito funebre per la morte di Bettino Craxi.
Al momento della somministrazione della comunione ai fedeli Silvio Berlusconi si alza dalla panca su cui era seduto accanto alla sua seconda moglie, Veronica Lario, e si presenta con naturalezza, come se nulla fosse, in prossimità dell’altare per essere anche lui comunicato.
La notizia fa scalpore in quanto anche i sassi sanno che ai divorziati risposati è impedito assumere questo sacramento; ma, come spesso accade allorché un qualsivoglia evento riguarda la persona dell’attuale Premier, il racconto dell’episodio è inficiato da un clamoroso errore (?) in quanto viene scritto che era lo stesso officiante della Messa, mons. Fouad Twal, vescovo della città di Tunisi, ad impartirgli il sacramento dell’Eucarestia, vietata ai divorziati risposati come lo è il cav. Silvio Berlusconi..

Ma c’è una foto che smentisce questa ricostruzione di mero comodo dei fatti; questa scandalosa scena fa il giro del mondo e, ciononostante, la responsabilità dell’incredibile sacrilegio in piena violazione del diritto canonico viene addebitata, dai media vicini al sacrilego, al vescovo tunisino il quale, evidentemente, non poteva conoscere (?) la circostanza che il comunicando si trovava, per la chiesa Cattolica, in una grave situazione peccatoria.
Peccato per peccato: il fatto è, come dimostra la foto, che ad impartirgli la Comunione era stato, invece, il suo amicone don Verzè, capoccia del San Raffaele, perfettamente conscio che il cavaliere non poteva ricevere questo sacramento.
Che seguito diede la Chiesa a questa incredibile vicenda ?
Nulla di nulla.
E perché adesso ci si meraviglia se il nostro Premier chiede ad un vescovo di intercedere presso il Vaticano a che questa regola inibitoria venga cancellata ?
La risposta del vescovo è tosta; bravo mons. Sanguinetti.

Le differenze

LEZIONE DI CATECHISMO
Il catechista spiega che
DIO E' UNO E TRINO


in quanto si identifica in tre entità spirituali:

PADRE, FIGLIO , SPIRITO SANTO.
Hanno capito tutti meno l'impertinente Pierino.
Rivolgendosi al sacerdote, ribatte: ma che miracolo è se

BERLUSCONI E' UNO E QUAT(T)RINO

quindi più importante e potente di DIO ?
Ma che sciocchezze dici Pierino, chi ti ha raccontato una simile bestemmia ?
Ma padre, in giro per le strade lo dicono tutti.
Guardi questa foto, anzi alle volte, quando si gonfia per apparire più importante di quello che in realtà è diventa

CINQUINO, SESTINO ed anche CENTINO.
Il catechista sbotta :
"Colpa delle TV e di quei giornali che capovolgono giorno per giorno la verità; le persone oneste diventano coglioni ed i disonesti non possono che aggregarsi, per loro convenienza, al carro dell'uomo ricco".

lunedì, giugno 23, 2008

Il calabraghe berlusconiano

LO STATO ad PERSONAM
di
Nicola Tranfaglia

La delibera unanime della Federazione europea dei giornalisti che, l’altro ieri a Berlino, ha condannato, per palese incostituzionalità e violazione di molti trattati internazionali il disegno di legge Berlusconi-Ghedini-Alfano che limita di fatto le intercettazioni telefoniche ad alcuni reati
(per i sacerdoti è previsto in più il consenso dei vescovi)
e prevede per i giornalisti che pubblichino le relative notizie il carcere da uno a tre anni e l’ammenda da 500 a oltre mille euro, sta suscitando crescenti proteste nell’opinione pubblica italiana e internazionale.
Storici e giornalisti (a cominciare da Eugenio Scalfari) si chiedono il significato della svolta (ammesso che lo sia) del nuovo governo di destra verso un ottuso autoritarismo di cui sembrano segni concomitanti l’emendamento al Senato per ripristinare una sorta di lodo Schifani e l’impiego dell’esercito nelle città.
A chi scrive pare, piuttosto, che l’azione del presidente del Consiglio e del suo governo rifletta il riprodursi (come era già avvenuto nel quinquennio 2001-2006) di una visione naturalmente antidemocratica e l’impossibità di un cedimento al dialogo istituzionale da parte dell’opposizione parlamentare del Pd e dell’Udc.
A proposito delle intercettazioni telefoniche, vale la pena ribadirlo, entrano in gioco tre principi costituzionali:
l’interesse alla giustizia, quello alla libertà di informazione e quello alla riservatezza dei cittadini.
Il disegno di legge (in 17 articoli) Berlusconi-Ghedini-Alfano sembra di fatto tener conto in maniera prevalente del diritto alla privacy e poco o nulla degli altri due principi.
Si limita drasticamente il ricorso alle intercettazioni come strumenti di indagine giudiziaria nel caso di tutti i reati che comportano pene edittali inferiori ai dieci anni e l’elenco dei casi di divieto prevede lo scippo, il furto, il furto in appartamento, la truffa, la ricettazione, l’incendio, la calunnia, le false informazioni al pubblico ministero, le rivelazioni del segreto di ufficio, la calunnia, la falsa testimonianza, la ricettazione e persino l’associazione a delinquere.
Basta scorrere l’elenco per rendersi conto che ci sono ipotesi gravi di reati ma anche fattispecie che possono rivelare, se si usano le intercettazioni, vicende oscure che è dovere indubbio dei pubblici ministeri perseguire non soltanto per l’obbligo costituzionale di procedere all’azione penale ma anche perché sono vicine ad altre e più gravi fattispecie.
Possiamo dire per questo primo aspetto che si tolgono ai Pm armi essenziali che in altri paesi sono date addirittura ai corpi di polizia (come in Francia, Germania e Stati Uniti) per esercitare il necessario controllo sociale contro l'azione della criminalità individuale e organizzata.
I meccanismi ipotizzati per superare questi divieti sono ancora peggiori perché tolgono al singolo magistrato inquirente l’autonomia che gli dà la Costituzione e trasferiscono a un collegio di tre giudici la possibilità di decidere eccezioni rispetto alla norma generale autorizzando singole indagini.
Qui si vede con chiarezza come ci sia da parte del governo l’incomprensione profonda dell’autonomia della magistratura e della divisione dei poteri che sono proprie del testo approvato nel 1948.
Il secondo aspetto che va sottolineato riguarda un altro controllo necessario rispetto all’azione della criminalità ed è quello della pubblica opinione e, dunque, dei mezzi informazione giornalistici e televisivi.
Prevedere, in generale, una sanzione penale da uno a tre anni per giornali e tv che pubblichino intercettazioni prima del dibattimento processuale (a quel punto siamo di fronte a documenti pubblici in quanto forniti alle parti processuali) è assai grave. In parte per ragioni di fatto.
La lentezza e la lunghezza dell’iter processuale nel nostro paese che dura più anni e, in più del cinquanta per cento dei casi non arriva al processo, concludendosi con un patteggiamento tra le parti fanno sì che una simile norma porterebbe, nella maggior parte dei casi, al silenzio dell’informazione su vicende clamorose e significative o alla pubblicazione di particolari dopo che sono passati molti anni dagli avvenimenti e, quindi, con un’efficacia pedagogica minore o nulla rispetto proprio all’opinione bombardata da continui messaggi.
Al di là delle assurde sanzioni contro giornalisti che cercano di fare il proprio lavoro sulla base dell’articolo 21 della Costituzione, ci troveremmo di fronte a una forte lesione del diritto fondamentale dei cittadini a essere informati che è un principio essenziale del nostro vivere civile.
Il sospetto sui i veri obbiettivi della legge come sulla tattica manipolativa che usa il governo Berlusconi in questi casi è inevitabile.
I veri obbiettivi hanno al centro il pericolo che le indagini giudiziarie possano toccare proprio Berlusconi e il suo governo.
Di qui la forte limitazione dei reati intercettabili, la ripresa del lodo Schifani e l’urgenza del provvedimento.
Ed è significativo il modo di procedere.
In un primo tempo il capo del governo in una grande occasione mediatica lancia in termini generali (ed esagerati) l’editto e si parla addirittura di cinque anni di carcere per tutti, poi interviene la Lega Nord che chiede e ottiene un'estensione dei reati intercettabili insistendo su corruzione e concussione amministrativa che fanno pensare a una lotta che non esclude le classi dirigenti.
Berlusconi, a questo punto, accetta le correzioni e in Consiglio dei ministri arriva a una soluzione solo in apparenza mediana ma che conserva tutti gli errori e la violazione ai principi costituzionali ma con un abbassamento delle pene e un certo strizzare l’occhio verso i giornalisti che, se incensurati,forse non andrebbero in carcere.
Bisogna dire che si tratta di una strategia abile, capace probabilmente di darla a bere a cittadini distratti o poco interessati.
Ma il disegno di legge, se resta nei termini descritti, porta a una forte diminuzione della possibilità per i magistrati di indagare con le intercettazioni, per i giornalisti di far esercitare il controllo sociale sulla criminalità, per i cittadini di essere informati su quel che succede in questa Italia.
Pubblicato il 17.06.08

COMMENTO
L’articolo di Tranfaglia è talmente chiaro che dovrebbe essere compreso e recepito anche da coloro che vivono con le fette di salame sugli occhi.
Come si sa, nel corpo umano allorché si indebolisce un senso, per esempio la vista, automaticamente un altro senso, per esempio l’udito, aumenta le proprie capacità “operative”.
E’ così che la maggioranza degli italiani non vede tutto ciò che di marcio la circonda ma acquisisce con faciloneria quanto gli viene detto attraverso le varie TV, pubbliche e private, al servizio del padrone dell’etere: cioè tutte meno una.
Quasi nessuno ha rilevato come in questo nuovo provvedimento legislativo lo Stato italiano si sia calato le braghe davanti ad uno Stato estero qual è
la Città del Vaticano.
Un comma che prevede come per eseguire le intercettazioni telefoniche di un prete da parte della magistratura occorra, a parte il resto già visto, anche la preventiva autorizzazione del suo Vescovo.
Ammetto che non l’ho letto ma si
dice che per “intercettare un vescovo” occorra il placet del Vaticano !!
Poveri noi, sottomessi agli USA di Bush ed ora al Papa Re.
E’ questa una prima puntata su avvenimenti che dovrebbero farci riflettere a lungo e non ingoiare le balle che ci vengono raccontate senza un quid di discernimento.
Il capo ed i suoi continuano a straparlare; per esempio quando accennano che su Berlusconi pare siano concentrati i pensieri di tutti gli italiani, più nel male che nel bene.
Beh, non è quello che vuole lui ?
Dall’alba a notte fonda non c’è programma che lo rammostri in tutte le salse: dalla bandana al panama, da scarsocrinito a trapiatanto, da cantante a tribuno delle plebe, da barzellettiere ad incazzato nero e via di seguito.
Chiudo gli occhi e vedo te, chiudo gli occhi e penso a te......è oramai l'ossessione degli italiani.
Ieri ha scherzato sul sacramento della Comunione.
Ne parleremo nella seconda puntata.


sabato, giugno 21, 2008

Cinematografia neorealista

Film d’essai

Dopo il grande successo avuto al recente Festival di Cannes del film
G O M O R R A
tratto dall’oramai famoso libro di
ROBERTO SAVIANO
la cui narrazione ha trovato piena conferma nella recente sentenza della Corte d' Assise d' Appello di Napoli che ha ribadito la sentenza di primo grado che aveva comminato ben 16 ergastoli al clan dei casalesi,
il cinema italiano tenta un altro gran colpo con una nuova edizione del film
A C C A T T O N E
Si conoscono gli interpreti attraverso la locandina che

è riuscita ad ottenere in anteprima

Ma la storia continua e sono prevedibili ulteriori seguiti.
Una specie di nostrana
“DALLAS
”.

Contrabbando di aerei !


da

Evasione dell'Iva,
la GdF sequestra anche un aereo



Al termine di complesse indagini, il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bergamo ha sottoposto a sequestro - disposto dal Sostituto Procuratore di Bergamo, Manuela Cantù - un aeromobile PIAGGIO P 180 AVANTI registrato in Svizzera ed utilizzato, tra gli altri, dal titolare di una casa di moda.I proprietari, per non risultare direttamente intestatari dell’aeromobile, hanno costituito, tramite una fiduciaria elvetica, una società di diritto svizzero (con capitale sociale pari a 1.000.000 franchi svizzeri, interamente rappresentato da titoli al portatore, quale garanzia di anonimato) che ha formalmente acquistato il velivolo successivamente affidato in gestione ad un’altra impresa elvetica. Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Bergamo – coadiuvata dalla Compagnia di Linate - hanno quindi permesso di ricostruire le varie fasi dell’operazione: l’aereo è stato comprato nel 2005 presso la casa produttrice - PIAGGIO AERO - per 6.257.000 dollari; successivamente è stato esportato in Svizzera e quindi reimportato nella Comunità Europea via Danimarca. Nonostante l’aeromobile fosse stato da subito destinato ad un utilizzo in territorio comunitario (in Italia sono stati rilevati numerosi voli da Orio al Serio e Linate), è stata scelta la Danimarca come Paese Comunitario dove procedere allo sdoganamento.
In quello Stato alla società elvetica è stata concessa la totale esenzione dal pagamento dell’IVA dovuta all’atto dell’importazione quando, in realtà, tale beneficio risulta spettante, in tutta la Comunità Europea per tale tipologia di operazione, esclusivamente alle compagnie di navigazione aerea. Attraverso una serie di complesse operazioni societarie è stata dunque realizzata un’evasione d’imposta dovuta per oltre 850.000 Euro.

Un imprenditore italiano ed il pilota del velivolo (che si è materialmente occupato di tutte le operazioni che hanno portato alla consumazione della frode) sono stati denunciati a piede libero per truffa ai danni della Comunità Europea ed evasione dell’Iva all’importazione (reato a cui si applicano le pene previste per il contrabbando). Atteso che la proprietà dell’aeromobile è riconducibile ad una società anonima svizzera sono ancora in corso accertamenti finalizzati ad individuare eventuali ulteriori persone comproprietarie del costoso mezzo di trasporto.Si tratta del terzo sequestro di velivoli in un anno effettuato dalla Guardia di Finanza di Bergamo.
Nel mese di marzo 2007, infatti, un elicottero EUROCOPTER E120 COLIBRI’, formalmente intestato dal 2005 ad una società del Liechtenstein ed immatricolato in Svizzera, era stato fermato in una elibase di Orio al Serio.
Il velivolo, acquistato per circa 1,2 milioni di Euro, veniva infatti stabilmente utilizzato da un imprenditore bergamasco per viaggi di lavoro e di piacere, solitamente con destinazione Milano, Roma, Costa azzurra e Lugano, in evasione del pagamento dell’IVA dovuta all’importazione per circa 250.000 Euro.
L’Autorità Giudiziaria ha recentemente richiesto al G.I.P. il rinvio a giudizio per l’imprenditore ed il rappresentante fiscale in Italia della società di Vaduz costituita nella forma di anstalt, per il reato di evasione dell’Iva all’importazione.
Il velivolo infatti non poteva essere impiegato per oltre sei mesi (periodo di “ammissione temporanea”) nel territorio della Comunità Europea senza provvedere alla regolarizzazione della sua posizione fiscale: constatata la scadenza dei termini, è stato quindi richiesto all’Autorità Giudiziaria il sequestro del velivolo (provvedimento tuttora in essere) che, in caso di condanna, potrà essere confiscato e messo all’asta, destinando il ricavato al ristoro del danno cagionato all’Erario nazionale.Successivamente, è stato sottoposto a sequestro a Linate un jet CESSNA 525 di immatricolazione statunitense, intestato ad un trust nel Delaware (U.S.A.) ed affidato in gestione ad una società italiana, utilizzato da due uomini d’affari in evasione del pagamento dell’IVA dovuta all’importazione per oltre 350.000 Euro.Le indagini condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria di Bergamo, estese nel corso degli ultimi mesi a tutti gli aeroporti lombardi, stanno dunque portando alla luce un particolare fenomeno evasivo consistente nell’intestazione fittizia di aeromobili a società di comodo di diritto estero per evitare il pagamento dell’IVA dovuta all’importazione e, nel contempo, occultare evidenti indici di capacità contributiva.
Commento
Come mai, in un tempo Speciale, non si muoveva foglia se non contro i poveracci che, di riffa o di raffa, non potevano sottacere neanche un euro ?
Adesso viene scoperto addirittura un contrabbando di aerei.
Sarebbe interessante conoscere i nominativi di questi evasori che se la ridacchiavano alle spalle di chi, invece, pagava le tasse.
I poveri fessi ? No gli onesti.
Ma qui non è solamente una questione di moralità è l’illecito permanente consentito da una certa parte politica, anche oggi presente nel governo.
Ed ai poveracci ?
Berlusconi ha preparato un bel regalo !
Una maxi pompa per clisteri di massa.
Non ci credete, eccovela.



Si tratta di una scultura in bronzo alta un metro e mezzo dal peso di 400 chili.
In Russia fa mostra di sé nel centro termale di Zheleznovodsk; una sua copia, donata da un amico russo del nostro Premier, dove troverà invece ospitalità ?
Non è stato ancora deciso ma parrebbe che, per non far torto a nessuno, dopo averne fatte centinaia di migliaia di copie, verrà eretta nelle piazze principali di ogni nostra città.

A perenne ricordo di un grande statista, come lui crede di essere.

giovedì, giugno 19, 2008

Il riso fa buon sangue

ILLUSIONI OTTICHE
un amore improvviso

un inviato speciale Mediaset

esagerato

che getto !!

che stomaco !

che canestro !

l'eccezione alla regola dell'impenetrabilità dei corpi

Berlusconi inaugura il nuovo ponte sullo Stretto di Messina:

questa è una sua pia illusione.



















































mercoledì, giugno 18, 2008

A Roma via vai di vie

Politici di ieri e di oggi:
nuovi nomi per le strade di Roma
C’è un nuovo sindaco a Roma, quello con la croce celtica al collo tanto per intenderci, che vorrebbe dedicare una via della capitale a Giorgio Almirante.

Per Mantovano, da buon fascista, forse ex ma con queste sparate è lecito dubitarne, è una proposta comprensibile ma non condivisibile dai più.
Per chi non lo sapesse ovvero faccia il finto tonto Giorgio Almirante fu uno dei firmatari del Manifesto della Razza del 1938 e segretario nella redazione della rivista
"La Difesa della Razza”.
In più fu uno dei c.d. “irriducibili” che nel corso della Repubblica Sociale di Salò, di triste ricordo, contribuì a fomentare l’odio razzista nei confronti degli ebrei italiani di cui ben 6.000 vennero deportati nei campi di sterminio assieme a 400 italiani di razza ariana che, mettendo a rischio la propria vita, si adoperarono con tutti i mezzi a loro disponibili per nascondere e, quindi, per salvare da sicuro sterminio centinaia e centinaia di perseguitati.
Per non parlare poi della deportazione di bambini, presunti ebrei, e sottoposti ad ogni sorta di esperimenti da parte di medici nazisti senza scrupoli.
Uno fra tutti un bambino di appena otto anni,
SERGIO DE SIMONE
il quale, sottoposto ad ogni sorta di sevizie ,venne poi ucciso per una finta pietà dai suoi stessi carnefici con una iniezione di cocaina e quindi appeso al soffitto con un filo di ferro..
Provi ad intitolare una via proprio a questo martire se ha un minimo di buon senso e decoro morale !
Qualcuno ci ha scherzato sopra appena appresa l’intenzione dal neo sindaco romano, genero di Pino Rauti.
Di male in peggio !
Mi riferisco a Carlo Rame che propone ironicamente di dedicare una via ad alcuni nostri politici quali, fra tutti,

vicolo Mario Borghezio
Avvocato ed esponente della Lega Nord, è stato deputato alla Camera e sottosegretario alla Giustizia nel 1994 e pure Presidente del cosiddetto Governo della Padania dal 1999 al 2004. Appoggiano la pronta introduzione di un toponimo a lui dedicato i netturbini delle ferrovie lombarde, cui diede man forte in un raccapricciante raid di disinfestazione anti-immigrato a colpi di sgrassatore, e gli allevatori di maiali, promossi dall'eurodeputato a baluardo della civiltà cattolica contro l'Islam.

Piazzetta Giulio Tremonti
Attuale ministro dell'Economia, stimatissimo dai sostenitori di politiche colbertiste e anche da un nostro lontano parente che qualche anno fa grazie a lui condonò a poco prezzo il verandino abusivo. In attesa che la vostra piazzetta prenda il suo nome, potete iniziare a fare qualche piccolo lavoro edilizio.

largo Ilona Staller (già Cicciolina)
Nota con il soprannome di Cicciolina, la pornostar ungherese, una tra le più celebri al mondo, è passata alla storia come la prima attrice di film per adulti ad essere eletta in un parlamento nel mondo. Una donna che ha saputo regalare alla politica italiana una chicca come il "Partito dell'Amore" può non meritare un riconoscimento imperituro agli angoli delle nostre strade?
E, essendo in tema,
via di seguito con altri nostri politici e parlamentari.
Italiani smemorati ?
Forse no ma pilotati si da ossessive campagne artatamente messe in atto contro dei fantasmi per nascondere quel nostro triste passato da un tizio che vuole ad ogni costo fare dell’Italia un suo feudo privato.
Costui che oramai si crede Dio in terra, come riferisce oggi su un quotidiano Marco Travaglio, ebbe a confidare ad Indro Montanelli ed a Enzo Biagi, allorché decise di scendere in campo politico, le seguenti testuali parole
“ Se non entro in politica finisco in galera e fallisco per debiti”
Pur essendo riuscito in questi anni a sistemare le sue cose, deve continuare per forza sia per soddisfare la propria vanità che per sfuggire ai processi ancora in corso.
L’ultimo, quello pendente a Milano, si è radicato a seguito della dichiarazione dell’avv.to Mills che, beccato dal fisco inglese per non aver dichiarato la somma di 600.000 dollari nonchè a che titolo fosse entrata in suo possesso, ebbe a giustificarsi dichiarando che quella somma era un regalo di Berlusconi e, in seguito, che quella somma era una specie di cadeau per aver aiutato il “donatore” dichiarando, quale testimone, il falso in un processo a carico del donante.

La moglie dell'avv. Mills era una ministra del governo inglese e per non farla dimettere per questo scandalo i coniugi decisero di separarsi.

In qualsiasi altra parte del mondo, anche tra i baluba, un siffatto donatore sarebbe andato in galera per direttissima; in Italia, invece, viene venerato anche dalla Chiesa Cattolica e riverito come se nulla fosse.
La storia dei giudici comunisti incomincerà prima o poi a stancare ed una volta che gli italiani onesti apriranno gli occhi, spero presto, che ne sarà del ras detronizzato ?
Un dolce esilio in una delle sue dimore su isole fantastiche d’oltre oceano.

martedì, giugno 17, 2008

Sicilia 2

Sicilia al voto, candidati double-face
Pd in Provincia, Pdl in Comune
di ANTONELLO CAPORALE
Ci sono anche politici che tifano contro il proprio partito
Cracolici, a sinistra in Regione, ha fatto un comizio a favore della Cdl

Il campo di calcio ha una linea orizzontale che lo taglia al centro.
Netta, chiara.
Anche la politica avrebbe una linea di centrocampo: di qua la destra, di là la sinistra. In Sicilia, e per adesso fermiamoci all'isola, questa benedetta linea non c'è, e se c'è sembra sia a zig zag.
Quindi accade quel che non dovrebbe essere possibile...
Ecco le nuove figure che compaiono in campo: i politici transgender. Mezzo corpo di destra e mezzo di sinistra. Partinico è un paesone purtroppo conosciuto per fatti di mafia.
Ha trentamila abitanti, dista poche decine di chilometri da Palermo.
Oggi si va a votare come nel resto della Regione (quattro milioni alle urne per una importante tornata amministrativa).
A Partinico 382 cittadini hanno accettato di candidarsi.
Non sembra più attuale riferire il tasso di incompatibilità (siamo comunque sul cinque per cento) di coloro che non dovrebbero per carichi penali pendenti o altri accidenti, eppure lo fanno. Tra i tanti corre anche un militante e sindacalista della Cgil, Salvatore, detto Totò, Bono.
Totò ha 35 anni, cura le faccende del patronato, pensioni, invalidità e infortuni, e ha una sincera fede politica.
È di sinistra. Ambientalista e di sinistra.
Infatti è candidato alle elezioni provinciali con i Verdi, in alleanza con il Partito democratico. Bono è uno dei tanti che raddoppia la candidatura: prova anche nel consiglio comunale della sua città di farsi valere.
Ma qui è il bello: a Partinico il candidato verde indossa la casacca degli avversari.
In poche parole: si è mobilitato, vota e fa votare contro il centrosinistra.
"Dottore carissimo, la questione è chiara.
Sono consigliere comunale uscente e col mio voto, dico anche col mio, ho contribuito a mandare a casa il sindaco del Partito democratico.
Degnissima persona, un vero galantuomo, ma politicamente incapace.
Tardo, lento, impacciato. Insomma: improponibile".
Avendolo mandato a casa, Bono non riesce a capacitarsi su come avrebbe potuto resistere nella compagine d'origine.
Anche il fatto che il candidato sindaco del Pd sia diverso da quello defenestrato non gli solletica nessuna riflessione: "Intendiamoci: il nuovo candidato è un altro amabilissimo combattente.
Un vero democratico e una persona di grande moralità.
Però non mi sembra il caso stare dalla sua parte dopo tutto quel che ho combinato". Infatti Bono, candidato multicolore, è l'uno e il suo opposto: giura fedeltà al Pd di Palermo ma tifa e corre con l'uomo che l'Udc candida alla poltrona di sindaco nel suo paese contro il Pd.
L'Udc nella realtà siciliana fa parte della maggioranza di centrodestra.
E allora?
"A Partinico mi candido per far vincere chi ha nel suo programma il tema del lavoro.
Anche nel mio c'è il lavoro.
E il lavoro non è di destra né di sinistra.
A Palermo è un'altra storia". Destra, sinistra. Tutto si assomiglia. E se tutto si assomiglia, allora l'impossibile diviene certo.
Otto giugno, piazza principale di Polizzi Generosa, provincia di Palermo. Raggiunge il palco il deputato regionale del Pd Antonello Cracolici.
Raggiunge quale palco? Dove va Cracolici?
In una imperdibile relazione-denuncia inviata in queste ore a Walter Veltroni si riferisce "l'increscioso e inqualificabile comportamento. Cracolici ha tenuto un comizio a sostegno del candidato del centrodestra, in contrapposizione alla lista ufficiale del Partito democratico".
La denuncia ha toni drammatici.
Fa rilevare che, nientemeno, il candidato a sindaco spernacchiato dal deputato del Pd è il presidente dell'assemblea provinciale del Pd.
E dunque l'appello conclusivo, con la richiesta della difesa "dei supremi valori cui deve essere improntato l'impegno politico inteso come missione civica". In un grandissimo qui pro quo è incappato persino Raffaele Lombardo.
Un suo caro amico e fervente sostenitore, candidato a sindaco di Altavilla Milicia, roccaforte poco distante dal bastione dove re Lombardo opera e guida, gli chiede, per il tramite di un militante di grado superiore, un aiutino.
Il presidente, molto sensibile, accetta e puntuale giunge sul palco.
Sale e inizia però a stupirsi delle tante bandiere del Pd che lo circondano. Tutto è possibile, la Sicilia è la terra del Gattopardo, certo.
E però...
Quando inizia a parlare voci di popolo lo interrompono.
Militanti di Forza Italia e Alleanza nazionale protestano e insistentemente rumoreggiano.
Gli ricordano che hanno votato per lui e lui adesso parteggia con quegli altri.
Quegli altri chi?
"Ma dove mi avete portato?", chiede il frastornato presidente.
Scopre che il suo candidato è sostenuto da una lista civica, chiamata Primavera altavillese, e già il nome è un programma.
Pd-Rifondazione, l'accoppiata a sostegno del candidato amico di Lombardo.
Il lucido conducator siciliano momentaneamente confuso ma non rassegnato con una improvvisa giravolta (che comunque denota vitalità fisica e prontezza di riflessi) si libera dai suoi amici - pro tempore avversari - e lascia il podio.
Balzato in strada riconosce e stringe a sé il candidato avversario a sindaco, in realtà suo amico politico, e lo prende al braccio.
L'incidente si chiude con una crudele sciabolata che Lombardo infligge al suo staff.
E amen. Ma la Sicilia è isola nata per stupire.
Ad Avola, provincia di Siracusa, si è pensato di non dare scandalo e fare un po' e un po'.
Superlativa l'ipotesi messa in campo e poi realmente praticata dal Partito democratico.
La prima squadra, chiamiamola Pd-uno, sta in giunta e piuttosto bene, confortando con la sua presenza l'attività del sindaco eletto, naturalmente di Forza Italia, in una vasta coalizione che raggiunge l'Udeur e l'Udc.
Il Pd-due invece è sistemato in panchina, insieme ad An, che solo poche settimane fa montava i gazebo insieme a Forza Italia.
Avete capito bene e siete confusi più di prima?

Sicilia 1

SICILIA 1
Mafia, accordo tra boss e massoni per ritardare alcuni processi

Otto persone sono state arrestate in diverse città sulla base di provvedimenti emessi dal tribunale di Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione in atti giudiziari, peculato, accesso abusivo in sistemi informatici giudiziari e rivelazione di segreti d'ufficio.

L'operazione, per la quale sono in corso decine di perquisizioni, è stata denominata "Hiram", e ha preso il via nel 2006 in seguito ad accertamenti svolti sulle famiglie mafiose di Mazara del Vallo e Castelvetrano, in provincia di Trapani.
Dall'inchiesta emerge che boss mafiosi, grazie all'aiuto di persone appartenenti a logge massoniche, avrebbero ottenuto di ritardare, grazie anche al pagamento di tangenti, l'iter giudiziario di alcuni processi in cui erano imputati affiliati a cosche di Trapani e Agrigento.

Tra gli indagati professionisti, medici, imprenditori, boss e alcuni iscritti a logge massoniche.
L'inchiesta è stata condotta dai carabinieri dei comandi provinciali di Trapani e Agrigento, ma ha coinvolto anche Roma e Terni.

I provvedimenti sono stati emessi dal gip del tribunale di Palermo, Roberto Conti, su richiesta del procuratore Francesco Messineo, dell'aggiunto Roberto Scarpinato e del sostituto della Dda, Paolo Guido.
da Repubblica.it

COMMENTO
Questa è l’Italia di oggi.
Non ci si deve, quindi, meravigliare se il centrodestra abbia fatto per l’ennesima volta l’en plein anche in queste ultime elezioni amministrative siciliane.
Ma quello che dovrebbe preoccupare di più è l’assenteismo dimostrato da un alta percentuale di aventi diritto al voto, spinti evidentemente da una certa rassegnazione a dover sottostare ad un evento già scritto - difficile da combattere ed impedire - preordinato da persone della stessa levatura etica e morale di quelle arrestate di cui l’articolo fa esplicito riferimento.

Persone queste ritenute per bene; anzi, addirittura alla stregua di benefattori.

Ma in questa occasione elettorale è avvenuto qualcosa in più che dimostra lo sfascio morale delle forze politiche di maggioranza e dell'opposizione.

Lo vedremo in Sicilia 2 , nel quale propongo un articolo tratto sempre da Repubblica.it e pubblicato in data antecedente alla consultazione elettorale.

Roba da non credere !!!!

lunedì, giugno 16, 2008

Un perchè retorico

SANTA ROMANA CHIESA
sede
CITTA’ del VATICANO

Due facce della stessa medaglia.
Come Ente religioso ritengo debba essere super partes, avendo come uniche finalità l’evangelizzazione dei popoli con la relativa diffusione del credo cattolico e la tutela materiale e spirituale di quelli oppressi.
Come Stato dovrebbe attenersi alle norme del Concordato.
Invece…..
La Curia romana dimostra ancora, come in passato, una speciale tendenza destrorsa anche quando il Pontefice dimostrava una provvidenziale equidistanza dalle parti politiche, orientando la propria missione in favore di chi aveva bisogno delle maggiori attenzioni, mettendo all’indice ogni forma di autoritarismo.
Oggi.....
E’ proprio un caso che sino ai primi di maggio per la Chiesa l’Italia era sull’orlo di un baratro e qualche giorno dopo le ultime elezioni politiche s’era di colpo trasformata in un Paese pieno di vitalità e dagli orizzonti più che rosei ?
Un peana innalzato all’ ”uomo della Provvidenza”.
E’ un bel dire in tempi di magra come quelli che stanno trascorrendo tutte le persone oneste.
Certo, il Berlusconi ter aveva concesso, a danno di tutti i contribuenti che pagano sempre le tasse, alcuni importanti privilegi in materia fiscale, sostanziosi finanziamenti, a danno della scuola pubblica, ad istituti privati nonché in materia di sanità ad ospedali retti da religiosi, a danno delle strutture pubbliche, ecc..
E che dire dell’assunzione di ben 15.000 insegnati di religione attraverso un concorso “burla” ?
Siamo oggi punto ed a capo.
Intanto si stanno scatenando gli istinti razzisti,patrimonio culturale della destra, la caccia al diverso, spedizioni punitive verso i rom, ecc..
Ma il Vaticano sorride e pensa agli affari suoi che sono molti e che costano caro a noi tutti per merito di qualcuno che cerca protezione e sostegno presso la cattedra più alta che esista al mondo.
In più si ricomincia con nuove leggi vergogna e con la reiterazione di altre già bocciate dalla Corte Costituzionale.
Ma da oltre il Tevere non si muove foglia.
Come sempre allorché il potere è in mano alle destre.
A meno che il nostro sig. B viene considerato un
Silvio I° in pectore




domenica, giugno 15, 2008

Un'altra legge vergogna all'orizzonte

LA LEGGE DEL BAVAGLIO
di
Vittorio Emiliani
Quando, per tagliare un ramo secco o malato, si decide di segare l’intero albero, c’è qualcosa di serio, di fondamentale che non va.
È la logica di fondo del disegno di legge Alfano sulle intercettazioni telefoniche della magistratura e sulla loro pubblicazione: per eliminare la parte di informazioni intercettate riguardanti la vita privata dei cittadini, si stabilisce che ogni pubblicazione di intercettazioni telefoniche verrà punita con pene pesantissime, per i magistrati che eventualmente le divulghino, per i giornalisti che le raccolgono e per gli editori che ne autorizzano la pubblicazione.Tre bavagli, uno dopo l’altro.
Tre colpi di scure sulla libertà di informare e di essere informati, e non tre sforbiciate sulla licenza di rivelare situazioni o fatti del tutto privati.
In tal modo un quarto colpo di scure viene destinato ad una pubblica opinione della quale lamentiamo tutti la estrema debolezza e capacità di controllo in questa nostra democrazia sempre meno garantita e che avrà sempre minori fonti per farsi un’idea precisa di quanto accade.In sostanza, è il governo, è l’esecutivo a decidere per tutti, con una sorta di editto, portando in Parlamento un provvedimento illiberale dalle conseguenze negative facilmente prevedibili: i magistrati ci penseranno tre volte, anche nella presunzione di reati gravi, prima di effettuare una intercettazione (e così la loro autonomia finisce dove finisce), i giornalisti non si vorranno esporre più che tanto, anche quando la pubblicazione - come nel novanta per cento dei casi - fosse determinante a sollevare uno scandalo nazionale (da Bancopoli alle vicende Parmalat e Cirio, a Calciopoli, fino alla “clinica degli orrori”), gli editori infine avanzeranno mille e una riserva, e sceglieranno la strada del divieto di pubblicare.
Saremo quindi arrivati al traguardo al quale da molti anni aspira il centrodestra: avere una magistratura, una informazione, una editoria sostanzialmente anestetizzate.
E quindi una democrazia limitata.
Altro che sovranità popolare.
In queste condizioni infatti quale operatore dell’informazione se la sentirà di continuare ad assumere il ruolo invece strategico di
“cane da guardia della democrazia”?
Ci si dica con chiarezza che il problema non è la telefonata pruriginosa del potente di turno alla “velina” né quella in ginocchio, anzi sdraiata, dell’alto dirigente Rai allo stesso Berlusconi, né tantomeno è la veridicità delle notizie contenute nelle intercettazioni rivelate, ma che il problema è lo strumento medesimo dell’intercettazione, che sappiamo fondamentale per l’approfondimento di indagini altrimenti difficilissime e quindi per il completo disvelamento di scandali vergognosi, di danni enormi inferti alla cosa pubblica e, di conseguenza, ai cittadini.
Provino giornali e telegiornali a fare una simulazione: cosa sappiamo, grazie alle intercettazioni rese pubbliche, della orrenda vicenda della Clinica Santa Rita e cose ne sapremmo oggi se già fosse in vigore il disegno di legge castratorio appena approvato dal governo Berlusconi.
Nel non votare un analogo disegno di legge Mastella - contro il quale vi fu, ricordiamolo, uno sciopero dei giornalisti - Roberto Zaccaria, esperto di diritto pubblico e deputato, affermò che «la legge sulle intercettazioni deve rappresentare il punto di equilibrio tra diverse esigenze di natura costituzionale: l’esigenza della giustizia, quella del diritto di cronaca e la tutela della vita privata, spesso compromessa dalla diffusione di intercettazioni giudizialmente irrilevanti».
Ma ciò non deve portare a «sacrificare con il diritto di cronaca il diritto della pubblica opinione ad essere informata».
Sono princìpi di garanzia democratica che, qualunque cosa affermi l’attuale ministro della Giustizia, Angiolino Alfano, troviamo ribaditi nella pronuncia della Corte dei Diritti dell’uomo di Strasburgo, per esempio sul caso-Dupuis e Pontaut, due giornalisti i quali avevano rivelato come un collaboratore di Mitterrand intercettasse illegalmente le telefonate di circa duemila persone delle quali essi pubblicarono i nomi.
Intanto il Tribunale di Parigi li condannò soltanto a pene pecuniarie, per giunta minime in assoluto (762,25 euro a testa, più 7.622,50 per spese processuali). Che sono niente rispetto alle ammende invece previste dal disegno di legge Berlusconi-Alfano.
Ma Dupuis e Pontaut ricorsero alla Corte di Strasburgo la quale diede loro ragione avvertendo che (parole quanto mai attuali in Italia) «occorre avere la più grande prudenza in una società democratica nel punire la violazione di segreto istruttorio o di segreto professionale dei giornalisti i quali esercitano così la loro missione di “ della democrazia».
La legge infatti «protegge il diritto dei giornalisti di comunicare informazioni su questioni di interesse generale nel momento in cui questi si esprimono in buona fede, sulla base di dati esatti, e forniscono informazioni “ nel rispetto dell’etica giornalistica».
Ecco i punti focali: veridicità delle notizie così trasmesse alla platea dei lettori e non dai giornalisti detenute in proprio; utilità delle intercettazioni nella misura in cui esse aumentano esattezza e autenticità, quindi credibilità, delle indagini in atto.La proposta Mastella venne bollato dai grandi giornali, due anni fa, come “sbagliata, prepotente e velleitaria” o addirittura “liberticida”, da “informazione imbavagliata”.
Vedremo oggi con quali aggettivazioni verrà accolto il disegno di legge Alfano il quale, badate bene, introduce, rispetto a quello del governo Prodi, alcuni appesantimenti gravissimi come il limite dei reati che comportino dieci anni di pena per disporre intercettazioni, come la multa da 2 milioni di euro (una autentica cannonata sul diritto/dovere di informazione) contro i 100.000 euro previsti da Mastella, come l’aumento della reclusione per i diffusori. Se si vuole, più che giustamente, scongiurare la pubblicazione di “intercettazioni non inerenti”, cioè attinenti alla sola vita privata, basta prescrivere al magistrato il loro stralcio, anzi la loro distruzione immediata.
Come sollecitava, ancora una volta, ieri su questo giornale l’ex Garante della privacy Stefano Rodotà che tanto si è applicato a tale delicata materia.
Ma una volta “bonificate” da parte del magistrato, le intercettazioni devono poter essere poi di pubblico dominio. Altrimenti si potrebbe dare luogo - come si darà luogo incoraggiando l’autocensura dei giornalisti - ad un infame mercato di ricatti. Vogliamo ricordare le agenzie ricattatorie degli anni Settanta, alcune prodotte da spezzoni di servizi segreti deviati?

COMMENTO
E’ da tempo che scrivo sul rigurgito fascista che da molti anni a questa parte appare evidente.
In minima parte si manifesta, contrariamente a quello che accadeva nel passato regime, con la repressione fisica degli oppositori mentre oggi, l’arte del sopruso, della prevaricazione dei diritti, si materializza, eccome, con un’arte raffinata ed impalpabile fisicamente: un combinato intreccio tra comunicazione e provvedimenti giuridici conseguenti.
Si strumentalizzano notizie, dati quasi sempre fasulli, e via al provvedimento per la salvaguardia di interessi di alcuni personaggi.

Questo strumento mette in pericolo la privacy di una certa persona, non un pincopallino qualsiasi, ecco, con questo provvedimento impedisco che ciò avvenga.
E se vi sono reati nascosti sotto atti solo apparentemente leciti ?
Sono fatti di persone importanti.
Ma in molti si chiedono se sia vero o meno che tutto il popolo italiano venga “intercettato” e non solo i delinquenti o presunti tali ?
Gli italiani si domandano anche come mai alcuni partiti politici, eludendo una specie di codice etico, sono stati messi in lista ed eletti nelle varie elezioni politiche tenutesi in questi ultimi anni ?
Un nostro rappresentante dovrebbe essere allontanato, come avviene nelle vere nazioni democratiche, anche nel caso di fatti eticamente deprorevoli ma non costituenti reato; in Italia, invece, si fa fatica a liberarsi di deputati con a carico condanne definitive con tanto di interdizione perpetua dai pubblici uffici.
E se non fosse stato per alcune leggi vergogna…di naura prescrittiva, ma lasciamo perdere.
Non era giunto oramai il momento di fare piazza pulita una volta per tutte?
Per evitare conseguenze di natura penale per molti di questi tipetti ecco la
LEGGE BAVAGLIO
che riguarda non solo i magistrati ma anche l’informazione in generale.
E’ DI GIA’ L’INIZIO DI UN PERICOLOSO REGIME CHE NULLA HA DA INVIDIARE A QUELLO FASCISTA.
Gira e rigira siamo arrivati allai censura.
SI PROSPETTA UN PERIODO NERO PER LA NOSTRA DEMOCRAZIA.
SI TENTA DI METTERLE AL COLLO UN VERO E PROPRIO NODO SCORSOIO.
STIAMO ATTENTI.

sabato, giugno 14, 2008

Chi pratica lo zoppo.....

CHI PRATICA LO ZOPPO
INCOMINCIA A ZOPPICARE
Nel corso dell’ultima campagna elettorale poteva la c.d. Lega Nord sparare meno balle rispetto alla c.d. Casa della Libertà ?
No di certo ed allora, come giustificare una eventuale sottomissione al capo dei capi al proprio elettorato ?
Occorreva prendere le distanze dal sig. B, ballista più che mai, andando anche contro di lui, oltre al resto delle formazioni politiche in lizza, con una colossale menzogna che potremmo definire di
"bassa lega".
Quale ?
ECCOVELA

Spudorata menzogna; non è vero perché anche
l’ITALIA dei VALORI
ha votato contro sia alla Camera che al Senato.
Ma finita la festa, culo e camicia si sono ricongiunti in un amplesso aberrante.
C’è proprio da stare allegri.

venerdì, giugno 13, 2008

Verso le Olimpiadi cinesi

IL CAPO DELLA CONTESTAZIONE
INCITA I GOVERNI
a
BOICOTTARLE
Avrebbe anche ragione se non fosse che..........

Ma da che pulpito viene

la predica !!