L’Italietta di ieri; e quella di domani ?
La ricerca di fonti alternative per l’energia
Compatibilmente con il tempo libero che ho a disposizione mi piace ascoltare al mattino la trasmissione radiofonica su Rai 3 “Prima pagina”.
Un giornalista legge alcune notizie pubblicate sulle prime pagine dei maggiori quotidiani italiani e, quindi, la parola passa agli ascoltatori che prenotano il loro intervento telefonando ad un numero verde; alle domande poste risponde un giornalista: un tal giorno era il turno di Corrado Calabrò, scrittore, autore di poesie, magistrato amministrativo ed attualmente Presidente della Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni. .
Ogni ascoltatore, anteponendo il fatto, esplicita poi un quesito al quale il giornalista deve rispondere; questo il fatto:
“ Il fisico Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica nel 1984, chiamato dal governo Zapatero,nlascia l’Italia per trasferirsi in Spagna dove dovrà predisporre un piano per aumentare il già esistente patrimonio di un 30% di energia solare. Tale determinazione è stata necessitata dal continuo aumento del prezzo del petrolio. La Germania - a detta dell’intervenuto - avrebbe già superato, di tale energia alternativa , questa soglia”.
Domanda: “l’Italia cosa sta facendo in proposito ? Sta tentando di avvicinarsi a questi livelli o di avvicinarci, all’incontrario, ai Paesi del terzo mondo ? “
Risposta di Calabrò: “ Premesso che vi sono Paesi del terzo mondo molto più avanti, su questo problema della ricerca di energie alternative, dell’Italia; il problema è che nel nostro Paese i fondi destinati per la ricerca scientifica sono alquanto carenti”.
Calabrò continuò poi affermando che la fuga dei cervelli all’estero non sarebbe in sé e per sé un male se tra i nostri scienziati operanti in Italia e quelli, italiani e stranieri, operanti all’estero si instaurasse, come in ogni altro Paese del mondo, un continuo collegamento in modo da potersi scambiare le reciproche esperienze.
Tre scienziati, un cinese, un indiano ed un francese, laureatisi in una università transalpina, pur lavorando rispettivamente in USA, Russia e Germania, quasi quotidianamente si scambiano i risultati delle loro ricerche. In Italia, carenze a parte, non accade nulla di tutto questo.
Comunque la questione fondamentale è che da noi la ricerca scientifica è del tutto snobbata”.
A questo punto mi è ritornato in mente un fatterello assurto qualche tempo prima agli onori delle cronache italiane.
Trattato da più quotidiani, tanto per citarne solo uno per brevità , eccovi il titolo apparso sul Corriere della Sera del 2 agosto 2005.
L’ingegnere fantasma disse: Il Nobel Rubbia ? Un somaro.
Regis, neo vice-commissario Enea: in Italia non risulta laureato
Rubbia venne cacciato proprio per volere di un emerito sconosciuto, uno dei tanti senza titolo portati avanti da questo attuale governo sbatte fuori un Nobel !
Però Claudio Regis, soprannominato “Valvola” per avere una certa dimestichezza con le televisioni private (TeleBiella) è un ex senatore della Lega Nord.
Nel suo curriculum indica d’aver studiato presso l’Ecole Polytechnique di Friburgo che, però, venne fondata allorché il nostro “genio” aveva di già 34 anni!
In Italia non c’è traccia alcuna della sua laurea in ingegneria anche se alcuni articoli apparsi sulla rivista on line KRONOS portano la firma di “Claudio Regis – ingegnere Enea”.
C’è però traccia di un suo rinvio a giudizio per calunnia nei confronti del segretario della Lega Nord di Vercelli (Francesco Borasio), di una condanna per il furto di una “sega per marmi” e di altra per vilipendio delle istituzioni (“I magistrati sono come i maiali: se ne tocchi uno si mettono ad urlare tutti” ebbe a profferire l’emergente politico).
Espulso poi dall’aula del Senato per aver pronunciato nel corso di una seduta “ Aveva ragione chi invocava la legge Merlin per chiudere questo Parlamento: è un bordello”
Con questi titoli nel dicembre 2003, su designazione della ministra della Pubblica Istruzione, il nostro uomo viene inserito nel Consiglio di Amministrazione dell’Enea !”.
E di cosa ci stupiamo quando il nostro stesso ex Premier tentava di tranquillizzarci dicendo che le cose andavano bene !
Infatti, in pochi anni, in ogni campo siamo precipitati negli ultimi posti delle classifiche stilate volta per volta da Enti specializzati.
Troppo comodo per uno, come affermato più volte dallo stesso interessato, che passava sul “lavoro” venti ore al giorno ! Per fare cosa ?
Ed adesso cosa ci toccherà vedere ?
I problemi da esaminare e poi risolvere sono talmente tanti ed alquanto pesanti che l’impresa dei nuovi governanti non sarà facile; l’augurio è che ci pongano mano tempestivamente, approfittando anche del venticello favorevole che spinge al rialzo l’economia europea, anche se noi partiremo dagli ultimi posti, specie in quanto a produttività.
Alcuni partiti, che avranno dei loro rappresentanti nel costituendo Governo, hanno da tempo nei loro siti proposto alcuni sondaggi tra i quali uno riguardante le opinioni degli internauti su quali fossero, tra i molti problemi oggettivamente importanti, quelli da risolvere in via prioritaria; quasi dappertutto è venuta fuori la seguente classifica:
1- riforma della Legge 30 onde garantire ai giovani un posto di lavoro senza aspettare i soliti quattro/cinque anni di “apprendistato” a stipendi assolutamente ridicoli ed ai cinquantenni che lo perdono per vari motivi, a loro non imputabili, la possibilità di “riciclaggio” in altre strutture pubbliche o private;
2- il rilancio della nostra economia, partendo dall’abbattimento del debito pubblico, dell’inflazione, avendo cura di eliminare tutte le posizioni monopolistiche esistenti in molti settori sia della produzione che dei servizi e del sistema distributivo dei beni destinati al consumo; (la pubblicità costa, eccome!! e chi la paga ?)
3- assistenza agli anziani, specie disabili, aumentando l’importo delle pensioni minime ad un livello atto a garantire un minimo di vivibilità;
4- potenziamento della scuola pubblica di ogni ordine e grado, oramai ridotta alla stregua di un ghetto, con conseguente aumento di fondi per le ricerche negli istituti universitari;
5- riforma della “Giustizia” per garantire anche l’accelerazione dello svolgimento dei procedimenti civili e penali, questi ultimi destinati oggi, con l'entrata in vigore di alcune nuove leggi berlusconiane, a concludersi con declaratoria della prescrizione dei reati contestati;
6- una seria riforma delle prassi burocratiche ancora vigenti presso la Pubblica Amministrazione;
7- potenziamento delle Forze dell’Ordine in modo da renderle in grado di presidiare il territorio nazionale onde svolgere con più accuratezza il versante relativo alla prevenzione dei reati che, più della fase repressiva, infonde quel senso di tranquillità sociale necessario per una effettiva convivenza civile;
8- non ultima poi, a mio modesto parere, il potenziamento della ricerca scientifica diretta allo studio di fonti alternative dell’energia, oggi basata quasi esclusivamente sul petrolio e gas.
Sarà un compito immane anche perché l’ex Premier ha annunciato, in maniera del tutto eversiva, lo sciopero delle tasse che, a quel che sembra, prima era lo slogan dei “proletari” ed oggi dei nababbi; non possiamo che sperare in una svolta clamorosa rispetto al recente passato.
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