Denunciata la ricostituzione del Partito Fascista Repubblicano
Giulietto Chiesa, europarlamentare, ha presentato nello scorso mese di maggio formale esposto presso la Procura di Roma.
Così scrive sul suo sito:
“Il Partito Fascista Repubblicano, fondato nel settembre '43 da Benito Mussolini, oggi rinasce grazie all'intraprendenza di un camerata che crede ciecamente nell'ideologia fascista. E' giunta finalmente l'ora che tutti i fascisti d'Italia, possano di nuovo riunirsi sotto un unico nome e simbolo che il Duce stesso volle creare. Il Partito fa propria tutta l'ideologia fascista Mussoliniana. Il PRF fonda le proprie radici nell'ideale fascista Mussoliniano.”
Giulietto Chiesa, europarlamentare, ha presentato nello scorso mese di maggio formale esposto presso la Procura di Roma.
Così scrive sul suo sito:
“Il Partito Fascista Repubblicano, fondato nel settembre '43 da Benito Mussolini, oggi rinasce grazie all'intraprendenza di un camerata che crede ciecamente nell'ideologia fascista. E' giunta finalmente l'ora che tutti i fascisti d'Italia, possano di nuovo riunirsi sotto un unico nome e simbolo che il Duce stesso volle creare. Il Partito fa propria tutta l'ideologia fascista Mussoliniana. Il PRF fonda le proprie radici nell'ideale fascista Mussoliniano.”
Queste alcune preoccupanti frasi presenti sul sito www.partitofascistarepubblicano.it , farneticazioni che possono costituire una grave e attuale minaccia alla vita politica e democratica del nostro Paese.
Inoltre la possibilità di scaricare dal sito un modulo di adesione, esprimendo una volontà di proselitismo verso una organizzazione che ha scelto di non rendersi individuabile nelle persone e visibile in una sede di riferimento, dovrebbe ancor di più allertare le competenti autorità di pubblica sicurezza.
Per questo oggi ho dato mandato al mio legale, avv. Lucio Barletta, di avanzare formale denuncia presso la Procura di Roma.
La ricostituzione del Partito Repubblicano Fascista
si pone in aperto contrasto con la XII norma finale e transitoria della Costituzione, che sancisce:
“È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”.
Una disposizione fortemente voluta dall'Assemblea Costituente, manifestazione inequivocabile dello spirito repubblicano e antifascista della nostra Costituzione.
(ndr- anche dalla Legge Mancino)
Tale disposizione, seppure troppo spesso ignorata, è a tutt'oggi in vigore .
In qualità di europarlamentare, mi riservo di denunciare all'attenzione delle preposte autorità comunitarie un episodio che oltre a contrastare con la lettera e lo spirito della Costituzione italiana, collide con i valori democratici e condivisi che fondano l'Unione europea.
Inoltre la possibilità di scaricare dal sito un modulo di adesione, esprimendo una volontà di proselitismo verso una organizzazione che ha scelto di non rendersi individuabile nelle persone e visibile in una sede di riferimento, dovrebbe ancor di più allertare le competenti autorità di pubblica sicurezza.
Per questo oggi ho dato mandato al mio legale, avv. Lucio Barletta, di avanzare formale denuncia presso la Procura di Roma.
La ricostituzione del Partito Repubblicano Fascista
si pone in aperto contrasto con la XII norma finale e transitoria della Costituzione, che sancisce:
“È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”.
Una disposizione fortemente voluta dall'Assemblea Costituente, manifestazione inequivocabile dello spirito repubblicano e antifascista della nostra Costituzione.
(ndr- anche dalla Legge Mancino)
Tale disposizione, seppure troppo spesso ignorata, è a tutt'oggi in vigore .
In qualità di europarlamentare, mi riservo di denunciare all'attenzione delle preposte autorità comunitarie un episodio che oltre a contrastare con la lettera e lo spirito della Costituzione italiana, collide con i valori democratici e condivisi che fondano l'Unione europea.
Cosa potrei aggiungere di più ?
Un particolare vento impetuoso soffia da anni contro la nostra democrazia per ottenere la quale si sono immolati centinaia e centinaia di uomini e donne ribellatesi alla furia criminale nazi-fascista.
Parte dei nostri politici attuali solidarizzano apertamente con frange dirette eredi di quel regime mentre gli altri fanno finta di nulla, così imitando il re burletta che diede ordine all’Esercito Italiano di non sbarrare la strada ai fascisti protagonisti della marcia su Roma.
Quella marcia gli era parsa una specie di scampagnata goliardica!
Il ceppo maschile discendente da quel re rappresentante l’unica monarchia europea schieratasi con Hitler mentre tutte le altre hanno combattuto contro, chiedono i danni alla Repubblica Italiana e la restituzione dei beni immobiliari divenuti patrimonio dello Stato.
Dicono che presenteranno la richiesta al Tribunale europeo dei diritti dell’uomo; ci sarà da ridere se non fosse che questo proposito costituisce un atto ostile nel confronti della nostra Repubblica e di quanti hanno avuto la sfortuna di subire direttamente ed indirettamente danni fisici e morali dal comportamento inetto di una monarchia macchiatasi di colpe incancellabili a cominciare dall’emanazione delle Leggi Razziali.
Fortunatamente c’è qualcuno che non dorme e propone un’azione collettiva contro questi due Savoia divenuti indesiderabili e non degni di mettere piede sul nostro suolo macchiato in modo indelebile dal sangue di quanti hanno perso la vita per difenderlo dal feroce invasore supportato dai repubblichini di Salò.
Tanto anche se non porranno in atto la loro intenzione.
Un tempo la nostra Cavalleria si lanciava nella battaglia al grido:
AVANTI SAVOIA
I tempi sono cambiati ed oggi la maggioranza del popolo italiano urla
con la massima convinzione
VADE RETRO SAVOIA
Un particolare vento impetuoso soffia da anni contro la nostra democrazia per ottenere la quale si sono immolati centinaia e centinaia di uomini e donne ribellatesi alla furia criminale nazi-fascista.
Parte dei nostri politici attuali solidarizzano apertamente con frange dirette eredi di quel regime mentre gli altri fanno finta di nulla, così imitando il re burletta che diede ordine all’Esercito Italiano di non sbarrare la strada ai fascisti protagonisti della marcia su Roma.
Quella marcia gli era parsa una specie di scampagnata goliardica!
Il ceppo maschile discendente da quel re rappresentante l’unica monarchia europea schieratasi con Hitler mentre tutte le altre hanno combattuto contro, chiedono i danni alla Repubblica Italiana e la restituzione dei beni immobiliari divenuti patrimonio dello Stato.
Dicono che presenteranno la richiesta al Tribunale europeo dei diritti dell’uomo; ci sarà da ridere se non fosse che questo proposito costituisce un atto ostile nel confronti della nostra Repubblica e di quanti hanno avuto la sfortuna di subire direttamente ed indirettamente danni fisici e morali dal comportamento inetto di una monarchia macchiatasi di colpe incancellabili a cominciare dall’emanazione delle Leggi Razziali.
Fortunatamente c’è qualcuno che non dorme e propone un’azione collettiva contro questi due Savoia divenuti indesiderabili e non degni di mettere piede sul nostro suolo macchiato in modo indelebile dal sangue di quanti hanno perso la vita per difenderlo dal feroce invasore supportato dai repubblichini di Salò.
Tanto anche se non porranno in atto la loro intenzione.
Un tempo la nostra Cavalleria si lanciava nella battaglia al grido:
AVANTI SAVOIA
I tempi sono cambiati ed oggi la maggioranza del popolo italiano urla
con la massima convinzione
VADE RETRO SAVOIA
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