venerdì, dicembre 14, 2007

La tromba stonata

LA TROMBETTA DELLA VERGOGNA
SUONA STONANDO E NON SI PUO’ NON REAGIRE
Il Senato della Repubblica discute la Legge Finanziaria 2008
e l’opposizione, come da prassi oramai consolidata , contrattacca lanciando insulti su tutto e su tutti.
Ciò nonostante questa legge, che per Berlusconi, dopo il mercato dei senatori da lui lanciato a tutto campo, doveva essere la causa della caduta del Governo, passa sia pure per soli due voti.
Ma non si è verificata nemmeno quell’implosione più volte vaticinata dall’ex premier ed allora ecco subito un altro attacco del despota dei media attraverso un quotidiano a lui molto ma molto familiare.

Riflessioni di un direttore
in vena di scherzi

nell’edizione on line
VOTO DI SCAMBIO A DANNO DEL PAESE
articolo di
Mario Giordano
venerdì 16 novembre 2007, 07:00

"Alle 22.37 il voto, la Finanziaria passa.
Prodi tira un sospiro di sollievo, che è sempre meglio che tirare le cuoia.
Per ora si risparmia la gita al Quirinale: anziché salire al Colle, dovrà arrampicarsi sugli specchi.
Comunque, sta a galla ancora per un po’.
Giusto il tempo per mandare a fondo noi.Non so che cosa gli italiani abbiano capito di questi ultimi giorni, fra manovra e manovre.
Noi che siamo chiamati ad occuparcene per dovere ci siamo persi dietro i bizantinismi di Palazzo, trattative segrete, vertici notturni, dichiarazioni sulfuree.
Figurarsi uno che lavora tutto il giorno: arriva alla sera stanco, al massimo digerisce una minestrina.
Come può digerire le elucubrazioni dell’Udeur o i tormenti nascosti sotto la mascella diniana?Ci sono due cose però che gli italiani hanno capito piuttosto bene.
La prima è che la Finanziaria è passata grazie a un gigantesco voto di scambio: 1,3 miliardi di euro (soldi nostri) sono stati usati dal governo per convincere i senatori più riottosi a votare sì (si leggano al riguardo i nostri servizi a pagina 4).La seconda cosa è che questo governo, comunque, non sta in piedi.
E fa danni.
La Finanziaria malnata è già un bel guaio per il Paese, ma la debolezza di Prodi può causare disastri ancora maggiori.
Per questo gli italiani sono pronti a scendere in piazza: perché non ne possono più delle manovre di Palazzo. Ieri sera ha votato il Senato.
Ora vogliamo votare noi".


Questo il suono di una delle tante trombe della vergogna;
adesso suonerò le mie campane!

Certamente siamo in “regime” di libertà di opinioni e, quindi, anche di stampa per cui ognuno è libero di dire e scrivere quello che più gli aggrada; anche il mentire su certe cose, peggio ancora sottacerle per compiacere un qualcuno.
Credo fermamente che la libertà di espressione abbia però un limite deontologico: quello di non far passare una cosa per un’altra, essendo questo un esercizio proprio dei prestigiatori e dei venditori di fumo e non un’arte giornalistica.
Parole appropriate da usarsi in ogni caso, specialmente allorché ci si concede di definire i contenuti di un qualsivoglia articolo di legge, approvata per adesso solamente dal Senato, come la consumazione di un reato previsto e punito dal nostro Codice Penale.
Già tempo addietro il Giordano aveva blaterato, lanciando il grido “ alla truffa” – termine comunque improprio, essendo questo un reato contro il patrimonio – per il fatto che qualcuno – certamente invogliato a farlo da chi voleva poi lanciare l’accusa – d’aver “scovato” due persone che avevano votato più volte nel corso delle primarie del Partito Democratico.
Ma a che scopo poi ? Che interesse avevano i promotori delle primarie per sei voti in più a fronte dei milioni di votanti ?
Cui prodest ? è l’interrogativo che ci si pone a fronte di alcuni eventi per cercare di venire a capo di ogni vicenda.
Il pensare che fosse esclusivo interesse degli avversari porre in essere un sia pur insignificante evento per poterne poi fare uno dei tanti temi di battaglia denigratoria non è poi una conclusione tanto peregrina.
Basta ed avanza la sola circostanza che a votare più volte siano stati un minorenne ed un extracomunitario, che non possedevano, naturalmente, la “Tessera Elettorale”, da esibire anche in questa occasione, che fa divenire quasi una certezza il dubbio che quella che potremmo definire, per far contento il Giordano, come “frode elettorale”, sia stata orchestrata da un qualcuno che aveva un interesse particolare a realizzarla per poi sfruttarla a scopo propagandistico, come in realtà è stata poi utilizzata.
Ammetto che anche i voti elettronici di Bertinotti, di Riina ed altri nomi artefatti siano stati inviati da qualcuno che voleva mettere in imbarazzo gli organizzatori di quella specie di referendum “pro voto subito”; ma in questo caso parrebbe che qualcuno abbia, nonostante l’evidente falsità della generalità del mittente, aggirato l’ostacolo posto dal programma informatico rinominando il votante in modo da poter riconoscere come regolare il voto.
Una burla, un dispetto da parte di chi non condivideva lo slogan oggetto del referendum?
Un atto da definire comunque incivile ed inutile.
Ritorniamo sul voto di scambio, tanto caro al sig. direttore.
Lui conosce benissimo di cosa si tratta ed è per questo che ce l’ho con lui, ma per chi non conoscesse il contenuto dell’articolo del nostro codice penale riporto qui di seguito il suo contenuto:
Titolo V
Dei delitti contro l’ordine pubblico
Art. 416 ter C.P.(Scambio elettorale politicomafioso)
“La pena stabilita dal primo comma dell’art. 416 bis si applica anche a chi ottiene la promessa di voti prevista dal terzo comma del medesimo articolo 416 bis in cambio della erogazione di denaro”.
articolo inserito l’8 giugno 1982
art. 416 bis (Associazione di tipo mafioso)
comma 1
“ Chiunque fa parte di un’associazione di tipo mafioso formata da tre o più persone è punito con la reclusione da tre a sei anni.”
comma 3
“L’associazione è di tipo mafioso quando coloro che ne fanno parte si avvalgono della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere delitti , per acquisire in modo diretto od indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri ovvero al fine di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a sé o ad altri in occasione di consultazioni elettorali”
All’incauto direttore dico che voglio essere stavolta anch’io incauto nei suoi confronti, definendo parte del suo articolo come in parte calunnioso mentre il resto appartiene oramai alla solita menata stonata, imposta a tutti gli adepti, che, come sempre, sottace alcune cosette che sono da tempo sotto indagine da parte della Procura della Repubblica di Napoli.
Uno può essere politicamente contrario ad un provvedimento ed in questo caso occorrerebbe, per serietà ed onestà intellettuale, spiegare ai propri lettori il perché ed il per come e non bollarlo solamente con titoli ad effetto che a chi riesce ancora a ragionare con il proprio cervello fanno ben intendere come nella specie non si tratti di legittime critiche ma di improperi che accontentano l’editore e qualche altro.
A questo punto Il Giornale a mezzo della penna del suo direttore dovrebbe provare a scrivere, per coerenza, come secondo la oramai stantia litania dell’ ex nei confronti della magistratura, che la stessa altro non è che “l’ armata delle toghe rosse” pronta all’azione per delegittimare il probabile vincitore delle oramai prossime elezioni!
Ma quali elezioni ?
Quelle vagheggiate da una persona che, costi quel che costi, vuole ritornare al potere per evitare che qualche sua scandalosa legge, approvata a suo uso e consumo, venga cancellata dal nostro ordinamento giuridico.
Ma, a ben vedere, vista l’accusa di mandare “a fondo noi”, già voi, non arrogatevi il diritto di rappresentare tutto il popolo italiano, il sig. Berlusconi però, anche in questo breve scorcio di governo prodiano, ha continuato ad arricchirsi a più non posso, vantandosi per giunta con tutti della sua ricchezza: con tutti quei miliardi che non sa come spenderli !
In quanto poi all’accenno alle “trattative segrete” debbo riconoscere che il Giordano dice bene; sbaglia solo nello indicare l’autore delle trame.
E’ il suo paladino che ne ha fatte molte, eccome, ma sono state scoperte.
Prima di parlare o scrivere contro quella che ritenete la parte nemica è bene che d’ora in poi guardiate con attenzione cosa avviene in casa vostra; il mio consiglio sarebbe questo e, se seguito, eviterebbe di cadere non solo nel ridicolo ma anche di dire delle enormi e maleodoranti “stronzate”.



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