venerdì, febbraio 23, 2007

Lodo Mondadori bis




Lodo Mondadori bis


Oggi, 23 febbraio 2007, l'avv. Cesare Previti è stato condannato ad 1 anno e 6 mesi di reclusione dalla III^ sezione della Corte d’Appello di Milano dopo cinque ore di camera di consiglio.
Aggiunti ai 6 anni di reclusione che gli sono stati comminati in precedenza con sentenza definitiva per la vicenda IMI-SIR in uno alla interdizione perpetua dai pubblici uffici questo signore ha raggranellato ad oggi un corposo periodo detentivo anche se, con l’ultimo indulto, gli sono stati abbonati, relativamente alla condanna definitiva, 3 anni e, quindi, il suo affidamento ai servizi sociali, potendo fruire della c.d. legge Cirielli, una delle tante leggi ad personam sfornate in materia di diritto penale dalla "Casa della Libertà".
Dei 6 anni, ridotti poi a 3 dall’indulto, il Previti ha scontato in cella solamente quattro giorni perché gli sono stati concessi gli arresti domiciliari e, quindi, l’affidamento ai servizi sociali, nella specie in una comunità, la CEIS (Centro Italiano di Solidarietà) di don Picchi , corrente in Castel Gandolfo, presso cui dovrebbe prestare la sua opera di consulente legale.
Una presa in giro ? Valutate voi.
Ricordo per chi non lo sapesse che nel primo governo Berlusconi (10 05 1994 – 17 01 1995) quest’ultimo, per accontentarlo, aveva fatto balenare il proposito di proporlo quale ministro della Giustizia e solamente il bonario consiglio dell’allora Presidente della Repubblica Ciampi il premier di allora ebbe ad abbandonare tale progetto, dirottando il suo avvocato al ministero della Difesa.
Nelle ultime elezioni politiche Previti è stato eletto deputato ma su questo suo status esiste ancora una querelle in quanto, data la sua interdizione perpetua ai pubblici uffici, non potrebbe più ricoprire questa carica ma l’apposita Commissione che dovrebbe decidere la sua incompatibilità a ricoprire la carica di parlamentare non ha ancora deciso in merito in quanto i soliti “amici azzeccagarbugli”, sostenendo che la condanna accessoria dell’interdizione comminata dalla Corte di Cassazione andrebbe, a breve, a decadere (sic), menano il can per l’aia e, nel frattempo, questo galantuomo, continua a percepire, a spese del popolo italiano, la relativa indennità parlamentare.
Il mio invito sarebbe quello di inserire nella prossima denuncia dei redditi tra le persone a carico anche una sia pure piccolissima parte del deputato abusivo in quanto ognuno di noi contribuisce al suo mantenimento.
Ritengo che questo egregio signore, quale fulgido esempio di suprema ed indiscussa onestà nonchè di fedeltà alla dea Giustizia, abbia già da oggi acquisito tutti i titoli perché un suo busto possa trovare ospitalità accanto a quello di un suo quasi concittadino, tale Cicerone, frusinate di nascita, il quale come legale, oratore, filosofo e politico ebbe a dare lustro alla città di Roma.


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