dolce chimera sei tu……diceva il testo di una vecchia canzone

ma questa figura quasi trasparente di donna è vera od è un miraggio ?
In talune condizioni ambientali la luce spesso, rifrangendosi in zone dell’atmosfera fortemente disomogenee, offre ai nostri occhi un qualcosa che nella realtà non esiste; se a ciò si aggiunge anche la nostra volontà di cogliere, per un qualsiasi motivo, un qualcosa che ci piacerebbe vedere ecco che si verifica il “miraggio” che accontenta il nostro desiderio, sia pure virtualmente.
Quello che ci hanno rappresentato di frequente nei films o nei racconti di avventure si riferisce a quanto poteva accadere ad un esploratore sperduto nel deserto che, vagando tra una duna e l’altra oramai disidratato alla ricerca di una pozza d’acqua per dissetarsi, giunto oramai allo stremo delle forze, vede improvvisamente un’oasi con tanto di palme ed acqua in abbondanza.
Il miraggio, quindi, è da un lato un fenomeno ottico che materializza l’irreale in determinate particolari situazioni meteorologiche e geografiche e dall’altro la rappresentazione scenica di un qualcosa di cui un soggetto sente una impellente necessità di trovare per poter soddisfare un proprio irrinunciabile bisogno.
In definitiva il miraggio altro non è che un’apparenza affascinante ma ingannevole che la natura ci offre.
Ma per miraggio si intende anche la speranza del raggiungimento di un traguardo, di un risultato: il miraggio di una splendida carriera, della ricchezza, ma non solo perché, dopo tante porcherie venute a galla, per la stragrande maggioranza del popolo italiano il miraggio era quello, di poter finalmente vivere “civilmente” in un Paese dove l’intrallazzo politico, da eccezione che era stato in passato, era divenuto norma che non scandalizzava più nessuno: era “normalità”.
Ben pochi, tra i politici, avevano compreso che il giochetto delle mazzette sotto banco prima o poi sarebbe stato scoperto; e così fu per merito del “pool MANI PULITE”.
La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, finalmente dotata di mezzi più moderni rispetto alla penna d’oca sino ad allora usata in mancanza di altro, scoprì subito, tra il giubilo generale, come nel nostro Paese alcuni valori fondamentali, quali l’onestà, la solidarietà, l’equità sociale ed il reciproco rispetto tra tutti i cittadini, fossero oramai divenuti dei vacui ideali privi di ogni significato per l’illegale andazzo politico clientelare e corrotto che, una volta iniziato, era andato a protrarsi per lungo tempo.
Politici che vanno politici, politici o pseudo tali che vengono; ma, pur cambiando l’ordine dei fattori il prodotto, come da regola matematica, non cambierà per un certo lasso di tempo.
Inizia qui, per colmare la vacatio politica, l’apparizione sulla scena di un imprenditore lombardo che si proclama il salvatore, pur chiamandosi Silvio, della Patria.
Un suo fraterno amico crea su due piedi un movimento cui, con grande e singolare originalità, viene dato il nome di FORZA ITALIA ed ai suoi vessilli, anche qui non proprio originale la trovata in quanto già appartenete ai drappi della decaduta monarchia dei Savoia, il colore azzurro.
Parte da questo evento il miraggio degli italiani di poter vedere realizzato un mondo migliore; questa illusione tale rimarrà perché consegnata inconsapevolmente nelle mani di un personaggio che si dimostrerà, nel campo delle illusioni, un vero e proprio maestro.

Addio sogni di gloria ! Ad una sola legittima illusione ne seguiranno moltissime altre, ma di diversa specie.
Prima parte : il resto della storia seguirà perché non tutti conoscono quella vera.









giornalista molto in gamba e ben preparata sugli argomenti messi in discussione anche se spesso, forse per ragioni di tempo programmato, interrompe il suo interlocutore, quasi un togliergli la parola.



la Santachè, parlamentare in quota AN, verso alcuni giovani che protestavano
Fabio Capello verso alcuni tifosi del Bernabeu




sposato con una divorziata.

sposato con rito celtico con una divorziata


Tra questi due patteggiatori figura il “confidente” BETULLA il quale altri non è che l’ex vice-direttore del quotidiano Libero, Renato Farina, che ha patteggiato la pena in 6 mesi di reclusione commutata, quindi, nella pena pecuniaria di 6.840,00 euro.
Sarà, però anche lui parrebbe perplesso, ma:




nell'ordine: Enzo Biagi, Bruno Badaloni, Marco Travaglio, Sabina e Corrado Guzzanti, Paolo Rossi.

