lunedì, giugno 04, 2007

Le bombe ad orologeria



UNA BOMBA “SPECIALE” AD OROLOGERIA
Durante l'ultima guerra mondiale la nostra martoriata Italia divenne oggetto di violenti bombardamenti da parte delle forze alleate, prima nemiche e dopo l'armistizio di Cassibile amiche.
Il nostro Paese era in mano alle forze nazifasciste, il famoso Asse che ricomprendeva la Germania hitleriana, il Giappone e l'Italietta mussoliniana fascista, nonostante Fini ritenga che Mussolini sia stato uno dei più grandi politici di tutti i tempi.
Chi non lo considerava tale era il trio Churchill, Roosevelt e Stalin, specialmente il primo che considerava l'Italia “il ventre molle” dell'Asse ed intuì che battendo l'Italia, facendo sollevare il nostro popolo contro la dittatura fascista, si poteva accelerare la sconfitta della Germania.
Occorreva, quindi, fiaccare il popolo italiano anche a costo di seminare la morte tra i civili.
I caccia inglesi, provenienti dall'Algeria, preparavano con le loro incursioni quasi radenti il suolo, mitragliando, come a Foggia, coloro che scappavano cercando il riparo nei rifugi, le ondate delle fortezze volanti che sganciavano sulle città bombe di tutti i tipi: spezzoni incendiari, bombe dirompenti ed anche le c.d. bombe ad orologeria che avevano incorporato un marchingegno che avevo lo scopo di farle esplodere, una volta cadute sui bersagli, dopo un predeterminato periodo di tempo.
Accadeva, con questo micidiale tipo di bombe, che lo scoppio avvennisse quando nessuno se lo aspettava specialmente allorchè gli abitanti dei palazzi colpiti apparentemente senza gravi danni ritornavano presso le proprie abitazioni per recuperare quanto di più prezioso possedevano affinchè non cadesse nelle mani degli sciacalli.
Noi abitavano a Roma in via Vercelli, vicino al ponte della Tuscolana, e dopo un bombardamento andammo a vedere quali danni aveva causato l'ennesima incursione alleata – eravamo già nel periodo post armistizio; tre palazzi, non tanto distanti in linea d'aria dal nostro, apparivano quasi del tutto indenni ma, nel corso della notte, udimmo alcune potentissime deflagrazioni e l'indomani dei tre palazzi erano rimaste solamente macerie in uno ai corpi martoriati delle povere persone che con un certo ottimismo avevano creduto alla loro buona sorte per essere i loro beni scampati dal precedente bombardamento.
Un arma non solo micidiale ma crudele.
Questo ieri ma in questo giorni è esplosa, quasi a comando, un'altra bomba ad orologeria, quella fatta esplodere dal ex comandante della Guardia di Finanza,
gen. SPECIALE


La vicenda è oramai nota a tutti, anche a quei qualunquisti che fanno finta di non interessarsi agli eventi politici ma che, poi, sotto sotto soffiano sulla brace per far divampare un incendio.
Un vero e proprio scontro istituzionale per un fatto che sarebbe accaduto circa un anno fa e fatto esplodere, da qui la similitudine alla bomba ad orologeria, alla vigilia delle recenti elezioni amministrative.
Simili eventi non sono quasi mai frutto del caso e varie circostanze fanno presumere che, a monte, vi sia stata una accurata preparazione.
L'Italia repubblicana ha avuto in passato tentativi di golpe militari, l'ultimo dei quali quello del gen. Di Lorenzo appoggiato dal principe Borghese, poi la P2 che aveva come principale obiettivo la conquista del potere per assoggettarlo ai propri voleri attraverso un bel piano d'attuazione messo parzialmente in atto, in quanto recepito nel proprio programma elettorale, un noto ex capo del governo battuto alle ultime politiche.
Il golpe militare Borghese-Di Lorenzo venne prevenuto e battuto perchè le forze politiche, lasciando da parte le proprie ambizioni, costituirono una diga potente attraverso la quale l'eversione non riuscì a passare.
Premesso tutto questo consentitemi di chiedermi se quella del gen. Speciale non sia per caso un'uscita non propria estemporanea, fine a se stessa,ovvero orchestrata per volere di un terzo personaggio che dopo essersi slogato le spalle per tentare di abbattere l'attuale governo, sta tramando qualcosa d'altro assieme ai suoi fedelissimi alleati ? Meno Casini che da tempo si è dissociato dalle sparate del cavaliere pur restando all'interno della presunta casa della Libertà: lui sta perseguendo un altro risultato, la ricomposizione di un grande centro democristiano.
Parlando giorni or sono ho detto a mia moglie e ad amici, vuoi vedere che il generale entrerà, come il famoso Berruti – altro ufficiale della Guardia di Finanza – corrotto da alcuni dirigenti alle dipendenze di una società di Berlusconi.
Questa mia teoria si è trasformata in qualcosa di più serio, di sostanziale, allorchè il 2 giugno, durante la parata militare per la festa della Repubblica, davanti a Berlusconi, arrivato con parte della folla acclamante – dicono che tra la claque predisposta appositamente vi fossero anche familiari dei militari – si è presentato, come raccontano alcuni giornali, il gen. Speciale assieme ad un gruppetto di alti ufficiali e, scattando sull'attenti, abbia urlato – per farsi sentire da tutti - “ sempre agli ordini, presidente”!
Mi auguro che mi sbagli ma..........la P2, nonostante tutto, muove i suoi tentacoli sempre viva e vegeta.
Anche perchè gli italiani pare abbiano maturato sin dai tempi dell'unità nazionale una forte simpatia verso i regimi totalitari.
Chi non lo è si svegli e apra bene gli occhi.

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