martedì, giugno 19, 2007

In nome della lobby

vignetta di Maramotti

IN NOME della LOBBY
Gli evasori fiscali

Parte prima

Vi sembra azzardato definire come una “lobby” l’insieme degli evasori fiscali ?
Presi singolarmente certo che si ma, allorché l’evasione fiscale diviene un sistema attuato da una vasta schiera di titolari di imprese sparse in ogni regione d’Italia, certo che no.
Allorché un notissimo personaggio ebbe a presentarsi ad una cerimonia della Guardia di Finanza sostenendo nel suo discorso la liceità dell’evasione allorché le aliquote erano di un certo rilievo – per esempio quelle applicabili al suo patrimonio aggiungo io – l’eludere totalmente ogni tipo di tasse od il loro pagamento in forma ridotta, quasi fosse un’autotassazione improntata al volere del contribuente, divenne norma cogente, seppure non scritta, per i furbacchioni in omaggio al principio dell’ingiustizia sociale.
Un tempo erano i gruppi c.d. extraparlamentari a portare avanti questa battaglia, allargandola all’autoriduzione delle bollette, ieri abbiamo avuto un Presidente del Consiglio quale docente in materia.
Chi ha un reddito fisso può al massimo “arrangiarsi” gonfiando qualche detrazione, mettendo in atto finte separazioni consensuali per evitare il cumulo di due stipendi, ma alla fine dei conti l’evasione è parziale per cui non è qui il caso di insistere su questo tipico contribuente senza il quale l’Italia andrebbe a picco.
Il nostro compito è il cercare di scovare l’evasore tipo il quale, sull’onda della passata legislatura di condiscendenze e condoni, l’ha fatta sempre franca; oggi, non passa giorno, che i finanzieri scoprano evasori, non uno alla volta bensì a “grappoli”; proprio ieri, in quel di Gorizia e provincia, 20 imprenditori del settore edile, come si può leggere dal sito della Guardia di Finanza.
I nostri furbacchioni usano mezzi sofisticati per eludere il fisco ma molto più esperti sono i finanzieri che, oramai, in materia non hanno più nulla da imparare.
Ma vediamo come una impresa possa oggi, almeno nelle sue intenzioni, riuscire a farla franca.
Nel commercio tipiche sono le consegne a domicilio di mercanzie, anche le pizze ed altro, senza scontrino, ovvero, nel campo dell’abbigliamento, la consegna di un vestito nuovo con lo scontrino recante la sola cifra dovuta per l’immancabile “adattamento” alle dimensioni dell’acquirente, le sponsorizzazioni “gonfiate” nelle cifre per attività sportive od elargizioni detraibili a favore di determinate associazioni previste per legge, le c.d. società off shore.
Evasione dell’IVA: alcuni soci di una società ne creano fittiziamente un’altra che acquista merce senza IVA da imprese operanti nell’ambito della UE per poi rivenderla alla prima che fa figurare il pagamento dell’imposta ma, guarda caso, quest’ultima fantomatica impresa venditrice non la gira mai all’Erario in quanto viene messa subito in liquidazione, così sparendo dalla circolazione prima che la GdF si accorga della sua esistenza.
Con questi sistemi si riesce al eludere o ad evadere il fisco non per pochi euro ma si arriva addirittura a miliardi.
Nel campo degli immobili, appartamenti e/o terreni, la creazione di immobiliari fantasma con tot di quote divise per ogni persona che risulterà erede.

SEGUE
perché il tutto non finisce qui.

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