lunedì, agosto 14, 2006
Trofeo "Faccia de palta" - III^ puntata
EL CANTASTORI BARBAPEDANA
TROFEO MENSILE
“ F A C C I A de P A L T A ”
III^ turno
La partecipazione al concorso, completamente gratuita, è aperta a tutte quei personaggi politici e non che in corso di interviste od altro l’hanno sparata proprio “grossa”.
Si accettano suggerimenti, segnalazioni e votazioni da parte dei lettori.
Stavolta è il turno del sen. Giuseppe Vegas, milanese in quota Forza Italia, il quale nella trascorsa legislatura ha ricoperto la carica di vice-ministro nel dicastero della Economia.
I titoli accademici da lui conseguiti sono di valore assoluto, laureatosi a pieni voti a 22 anni presso l’Università di Milano, autore di numerosi scritti in materia economica, insegna presso l’Università di Parma, se mal non ricordo.
Dispiace sinceramente l’averlo dovuto inserire come candidato in questo non certo edificante Trofeo ma, nonostante la sua sincerità, mi sono sentito in dovere di farlo perché a suo tempo si è prestato a salvare la faccia di palta di un altro, nella specie, “more solito” quella del suo capo politico.
Leggo sul Corriere della Sera pubblicato in data 06 agosto 2006 il seguente titolo : “CORTE dei CONTI, allarme sulle ultime leggi del Polo”.
A dirla breve, i massimi giudici contabili avrebbero esternato forti dubbi sulla copertura finanziaria dei provvedimenti legislativi emanati negli ultimi quattro mesi dal governo Berlusconi; in particolare sulle 106 leggi approvate nel suddetto lasso di tempo sarebbero ben 58, di cui 36 emesse per ratificare dei trattati internazionali, presentano una scopertura contabile che ammonterebbe, secondo i calcoli della Corte, a ben 4,8 miliardi di euro.
Ma come è stato possibile aggirare l’ostacolo dell’art. 81 della Costituzione che impone l’indicazione dei mezzi per farvi fronte per ogni emenanda legge che comporti nuove o maggiori spese ?
Prima di promulgare una legge comportante degli oneri economici per la collettività il Presidente della Repubblica, in mancanza di tale indicazione, deve rimandare alle Camere il provvedimento perché venga specificamente indicata la relativa copertura finanziaria; hanno per caso, con un qualche artifizio contabile, tratto in inganno anche il Capo dello Stato ?
Ecco il giochetto: storna fondi da lì – leggesi provvedimenti già finanziati – ed inseriscili qui – leggesi provvedimenti da inviare per la promulgazione al Capo dello Stato.
Un bel giuoco di prestigio cui Tremonti, padre della finanza creativa e fondatore della Scuola di economia fantasiosa, ci ha in questi anni abituato; per lui nulla di male, però…..
Infatti, pur trattandosi di un capitolo a parte, sebbene riguardi ancora una volta la rinomata politica dei buchi finanziari del centro destra, pare doveroso ricordare come in materia vi siano dei pesanti precedenti e valga per tutti, tanto per esemplificare, la mancata copertura finanziaria, rilevata dal CIPE, delle tanto strombazzate “grandi opere” il cui costo era stato calcolato nella misura di 115miliardi di euro .
Vi chiederete cosa c’entri in tutto questo il sen. Vargas; il sottotitolo del Corriere della Sera: “Lo facemmo per non aumentare le tasse” ovvero, dico io, ecco come il rimedio è peggiore del male.
Affermazione in perfetto stile berlusconiano che, siamo oramai alla vigilia delle elezioni politiche, nel suo programma prometterà di eliminare tutte le tasse, rinfacciando al centrosinistra di volerle non solo aumentare ma di introdurne delle nuove : che genio !
Ma, afferma il sen. Vargas, quello da noi usato è uno dei tre metodi previsti dalla legge contabile; però, rilevo, è stato usato negli ultimi quattro mesi del loro mandato e in già piena campagna elettorale “antitasse” col risultato che adesso qualcuno dovrà porvi rimedio perché si ritroverà a rifinanziare quelle leggi “derubate” dai precedenti governanti e potrei scommettere che qualcuno di loro avrà da ridire: ecco i nuovi balzelli di Prodi !
E’ proprio vero che la “promessa”, specie quella elettorale, “è un debito” però in questo caso non per chi l’ha formulata ma per chi ha avuto la sfortuna di succedere ad un governo s-fascista.
Un debito pubblico, a carico cioè di tutti noi, che si può sopportare a patto che almeno porti vantaggi per tanti ma tanti cittadini e non per i soliti “noti”, pochi ma già ricchi.
Passo a voi la parola.
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