A trentanni dalla sua morte
Ucciso il 09 maggio 1978
vittima del proprio lavoro e della sua fede per la libertà e la giustizia.
Noto per l’attività antimafia da lui svolta soprattutto attraverso una radio locale da dove lanciava precise accuse nei confronti di un boss, Tano Badalamenti, che ne ordinò la morte.
Peppino vive sempre nella nostra memoria come l’uomo integerrimo che non ebbe paura di fare il suo mestiere sino in fondo, senza alcun tentennamento o paura pur avendo chiaro nella sua feconda mente e cultura democratica che rischiava la propria vita.
Per chi poi ?
Vive anche attraverso una canzone a lui dedicata:
« E’ nato nella terra dei Vespri e degli aranci, tra Cinisi e Palermo
parlava alla sua radio,
negli occhi si leggeva la voglia di cambiare,
la voglia di giustizia che lo portò a lottare,
aveva un cognome ingombrante e rispettato,
di certo in quell'ambiente da lui poco onorato,
si sa dove si nasce ma non come si muore
e non se un ideale ti porterà dolore. »
(Dalla canzone I Cento Passi dei Modena City Ramblers)
Vi chiederete il perché questa canzone dedicata a Peppino Impastato sia stata intitolata
“100 Passi”.
Per il seguente motivo: leggete e capirete.
La casa di Peppino Impastato
“In meno di 24 ore, due attentati
si sono susseguiti su questa casa.
Sembra una normale casa di paese,
con tanto di bandiera della PACE
sul balcone.
In realtà è da sempre un simbolo dell’antimafia,
distante solo
100 PASSI
dalla casa di
TANO BADALAMENTI.
E non lo diciamo noi che è un simbolo, è la mafia con i suoi attentati che ce lo ricorda.
Pronta a tenerci in mente
come la mafia sia, ancora oggi, una montagna di merda”.
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