martedì, aprile 25, 2006

25 aprile 1945 - 25 aprile 2006


Prodi: Il 25 aprile ci ricorda il prezzo e il valore della libertà
Care amiche, cari amici,
il 25 aprile che festeggiamo nelle piazze del nostro Paese ci rammenta, a 61 anni di distanza, il prezzo e il valore della libertà. Ci consegna il compito di mantenere viva la memoria dei fatti nella loro verità e delle migliaia di persone che, combattendo la buona battaglia, hanno aperto un’epoca nuova della nostra storia. Tra le città liberate il 25 aprile 1945 c’è anche Milano, dove io pure sarò domani a ricordare la nostra rinascita di popolo libero e unito. E’ nell’unità nazionale che festeggiamo, proprio come allora, il bene supremo della democrazia. Per questo occorre una memoria che unisca e non divida. Una memoria che guarda al futuro, non alle recriminazioni e agli odii del passato.
E’ questo il significato di una festa che, come tante volte ci ha ricordato il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, scandisce e scandirà per sempre la vita della Repubblica nata dalla lotta di Resistenza. Quel 25 aprile del 1945 le numerose forze partigiane e comuni che variamente operavano sul territorio nazionale si unirono nell’abbraccio forte della vittoria, dopo la battaglia congiunta e sanguinosa contro l’occupazione nazista. In quella lotta decisivo fu il contributo delle truppe degli eserciti alleati con l’apporto di alcune divisioni dell’esercito italiano, ai quali dobbiamo e vogliamo rendere onore e merito. Ma in quella lotta decisivo fu anche il contributo di popolo: delle donne e degli uomini che con coraggio, con eroismo, con generosità seppero mettere al primo posto il bene della propria Patria, la dignità dell’uomo, i propri ideali di libertà e giustizia. In loro c’era la speranza e la volontà di vivere essi stessi e di far vivere i propri figli in un Paese libero e giusto.
E’ ricordando quelle donne e quegli uomini che oggi penso ai nostri giovani. Ai quali rivolgo, con affetto, una raccomandazione. Non lasciatevi portare via la storia. Essa vi appartiene. Non lasciate che il sacrificio di chi ha vissuto prima di voi pensando anche a voi, venga dimenticato. Ricordiamo insieme i momenti che hanno fatto grande il nostro Paese; ricordiamo chi ha saputo sacrificare se stesso per farci vivere in questa Italia, uniti e liberi. Abituatevi a pensare all’Italia come alla Patria, leggete la costituzione repubblicana nella sua forza e nella sua indiscutibile attualità, scoprite il valore delle istituzioni democratiche che tutelano i nostri doveri e i nostri diritti, la libertà nostra e quella degli altri, anche di coloro che a quella lotta di liberazione non presero parte. Ma questo 25 aprile rammenta a tutti noi anche l’urgenza di difendere la nostra Costituzione. La riforma costituzionale che la destra ha portato a conclusione senza un confronto parlamentare stravolge il senso del lavoro della Costituente del 1947 che seppe far prevalere l’interesse generale su quello delle parti e il bene di tutti sulle divisioni ideologiche. Per questo è importante ricordare in questa giornata che la partecipazione popolare al prossimo referendum sia la più ampia possibile e che il no a questa sbagliata riforma costituzionale arrivi da ogni parte d’Italia. Oggi, come allora, il senso della parola libertà deve essere un simbolo di fratellanza e di pace, non di lotta politica contro qualcuno. E dobbiamo essere degni di quanto abbiamo ricevuto dai nostri padri: l’Italia, un “nuovo” Paese.
Romano Prodi

Commento:
cosa potrebbe aggiungersi di più ? Ricordo ancora i brividi di gioia e commozione perchè avevo oramai finito di chiedermi, dopo tanti anni vissuti tra bombardamenti e guerra civile scatenata dalle bande nazifasciste: chissà se domani sarò ancora vivo ? Sono sopravvissuto grazie a quanti hanno perso la vita anche per porre fine a questo tragico interrogativo di un ragazzo di 10 anni. Oggi penso a loro, ai quei tanti giovani ed anziani fucilati, impiccati - tra cui anche un mio parente - morti in combattimento: è un giorno di festa ma anche di lutto per questi eroi oggi alla stragrande maggioranza degli italiani ignoti o, peggio ancora, dimenticati.
La scuola, già, quante colpe nell’insegnamento della storia, le guerre puniche, ma chi se ne frega, mi hanno insegnato chi era e cosa ebbe a fare Garibaldi, l’eroe dei due mondi, poi leggo Montanelli il quale lo equipara ad un avventuriero, ad una specie di mercenario; ma delle migliaia e migliaia di italiani, tra i quali molti militari del Regio Esercito, abbandonati dal loro comandante in capo, il Re, che hanno perso la vita per liberare quella che era allora la loro Patria, oggi anche nostra per loro merito, dal giogo nazifascista, neanche un minimo cenno.
Ognuno di loro morto e sepolto con tanto di nome e cognome ma per i più sono tutti ancor oggi dei novelli “Militi Ignoti”.
La data del 25 aprile è stata elevata al rango di festa nazionale. Da qualche tempo a questa parte molti nostalgici del vecchio regime, forse anche perché le sue derivanti nefaste conseguenze non le hanno sopportate sulla loro pelle, tentano di cancellarla e di già hanno vergognosamente stravolto molti articoli della nostra Costituzione repubblicana nata appunto dalla Resistenza partigiana.
Ha ragione Prodi quando afferma che oggi dobbiamo difendere i valori morali che questa data ha fornito all’Italia, un decoro civile e morale che il ventennio fascista aveva del tutto cancellato a fronte di tutto il mondo: la Società delle Nazioni, per motivo del regime applicato in Italia dall’unica forza politica, il P.N.F. – Partito Nazionale Fascista - ci applicò le “sanzioni”, così come oggi l’ONU le applica ai regimi dittatoriali di turno.
Nonostante ciò, oggi non tutti gioiscono nel celebrare questa festa e non posso che rammaricarmi come il nostro ex Premier non abbia mai partecipato, a fianco del nostro Presidente della Repubblica, alla celebrazioni ufficiali di questa ricorrenza.Che pensare ? Ma lui dov'era nel 1945 ? Parrebbe in Svizzera. Come mai ? Già lui i fascisti se li è portati al Governo ed ha posato tronfio per i fotografi accanto a personaggi delle più estreme frange nere e neonaziste.
Buon 25 Aprile a tutti, parenti ed amici.

Corrado Ricupero

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