sabato, gennaio 27, 2007

Il segreto del Paradiso


AIUTARE IL PROSSIMO

Meditate gente, meditate; nel mondo ci sono 85milioni di persone, e tra queste innumerevoli bambini indifesi, che muoiono di fame, specialmente nel continente africano.
Molti di noi si autodefiniscono “cattolici” ma, nei fatti, ci comportiamo nella vita quotidiana come persone prive di ogni segno di umanità nei confronti dei più deboli e bisognosi; giunge a proposito il monito dell’arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi, ripreso pochi giorni dopo nella stessa ricorrenza da Benedetto XVI°, il quale ha ritenuto di iniziare a Verona il suo discorso di apertura del Convegno CEI richiamandosi ad un celebre detto tratto da UNA LETTERA DEGLI APOSTOLI, quella diretta agli Efesini: “ E’ MEGLIO ESSERE CRISTIANO SENZA DIRLO CHE PROCLAMARLO SENZA ESSERLO”. A buon intenditor poche parole, vero sigg. Berlusconi, Casini, Fini, Bossi e, soprattutto, Pera ! Il nostro ex premier aveva promesso nel 2002 che avrebbe destinato l’ 1% del PIL al Fondo contro la lotta della fame nel mondo; via via quella cifra percentuale è andata riducendosi sino a toccare nel 2006 lo 0,1%.
Ma, per la tanto denigrata legge sulla par condicio, anche in Italia i governanti del centrodestra sono stati di manica larga sia riuscendo nell’impresa di affamare 8milioni di nostri connazionali, precipitati al di sotto della soglia di povertà, che nel costringere altrettanti 8milioni a sbarcare il lunario vivendo sul confine di questa soglia (dati EURISPES). E’ stato tolto alla gente comune, sino ad impoverirla, per dare ai ricchi !
E’ proprio un caso che il sig. Berlusconi sia da almeno cinque anni l’uomo più ricco d’Italia ?
A me personalmente non ha fatto alcun regalo, anzi; ma io, invece, voglio farne uno a loro perché possano, credenti o pseudo tali e non credenti, dedicare qualche minuto del loro tempo a meditare sul significato di questa modernissima parabola.

“IL SEGRETO DEL PARADISO"

“Dopo una lunga ed eroica vita, un valoroso samurai giunse nell'aldilà e fu destinato al paradiso.Era pieno di curiosità e chiese di poter dare prima un'occhiata all'inferno.Un angelo lo accontentò e lo condusse all'inferno.
Si trovò in un vastissimo salone che aveva al centro una tavola imbandita con piatti colmi di pietanze succulente e di golosità inimmaginabili. Ma i commensali, che sedevano tutt'intorno, erano smunti, pallidi e scheletrici da far pietà."Com'è possibile?", chiese il samurai alla sua guida. "Con tutto quel ben di Dio davanti!"."Vedi: quando arriviamo qui, ricevono tutti due bastoncini, quelli che si usano come posate per mangiare, solo che sono lunghi più di un metro e devono essere rigorosamente impugnati all'estremità. Solo così possono portarsi il cibo alla bocca".Il samurai rabbrividì. Era terribile la punizione di quei poveretti che, per quanti sforzi facessero, non riuscivano a mettersi neppure una briciola sotto i denti.
Non volle vedere altro e chiese di andare subito in paradiso.Quì lo attendeva una sorpresa. Il paradiso era un salone assolutamente identico all'inferno.Dentro l'immenso salone c'era l'infinita tavolata di gente; un'identica sfilata di piatti deliziosi.Non solo: tutti i commensali erano muniti degli stessi bastoncini lunghi più di un metro, da impugnare all'estremità per portarsi il cibo alla bocca.C'era una sola differenza: qui la gente intorno al tavolo era allegra, ben pasciuta, sprizzante di gioia."Ma com'è possibile?", chiese il samurai.
L'angelo sorrise. "All'inferno ognuno si affanna ad afferrare il cibo e portarlo alla propria bocca, perché si sono sempre comportati così nella vita. Qui, al contrario, ciascuno prende il cibo con i bastoncini e poi si preoccupa di imboccare il vicino". “
Paradiso e inferno sono nelle nostre mani .. oggi!
Apriamo tutti, una volta tanto, prima i nostri cuori e poi, per chi è nelle condizioni di poterlo fare, anche il portafoglio! Sappiate e ricordatevelo sempre che il salvare oggi una vita umana, e basta poco, costituisce il regalo più grande che ognuno di noi può fare a chi ha voluto donarla a noi.

Nessun commento: